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India: discussioni e interventi per bloccare la tubercolosi nel mondo

Categorie: Asia meridionale, India, Citizen Media, Media & Giornalismi, Salute, Scienza

Negli ultimi giorni, testate e blog indiani si sono ritrovati nel bel mezzo di una feroce battaglia all'insegna di due parole: “estensivamente“ e “totalmente“. Si tratta in pratica del dibattito sulla tubercolosi che ha coinvolto la comunità sanitaria internazionale.

Nelle ultime settimane, sono circolate molte notizie provenienti da Mumbai [1] [en, come per i link successivi], riguardanti un ceppo di tubercolosi totalmente resistente a tutti i trattamenti conosciuti, per il quale i giornali indiani hanno coniato il termine “totally drug-resistant tuberculosis [2]”, detta anche TDR-TB (tubercolosi totalmente resistente ai farmaci). Alcuni giorni dopo, però, il Governo indiano ha rilasciato una dichiarazione [3] che confutava il termine TDR-TD, affermando che l'Organizzazione Mondiale della Sanità non dispone di una definizione chiara per la TDR-TB e che il tipo di tubercolosi che sta emergendo a Mumbai è semplicemente un altro ceppo di tubercolosi estremamente resistente ai farmaci, il cosiddetto XDR-TB (da “extremely drug-resistant TB“). Ora viene chiamato “extensively drug-resistant TB [4]” (TB estensivamente resistente ai farmaci), o XXDR-TB.

Electron microscope image of mycobacterium tuberculosis, responsible for tuberculosis. Image by Flickr user Sanofi Pasteur (CC BY-NC-ND). [5]

Immagine a microscopio elettronico del mycobacterium tuberculosis, il bacillo responsabile della tuberculosi (tratta da Flickr, utente Sanofi Pasteur, licenza CC BY-NC-ND).

I blog e i titoli dei giornali si sono riempiti delle opinioni di esperti e cittadini che si chiedevano perché il Governo indiano e i pezzi grossi del trattamento della tubercolosi fossero impegnati a discutere su termine giusto, piuttosto che su come trattarla.

Bharati Ghanashyam, un blogger di Journalists Against TB [6], riassume l'indignazione sorta dopo la dichiarazione del Ministro della Salute su vari blog dedita ai temi della sanità internazionale: “Chiamatela come volete, ma eliminatela.”

Ghanashyam spiega poi che l'insuccesso del termine TDR-TB è sorto in seguito alla notizia secondo la quale l'India non registrerebbe casi di poliomelite da un anno intero. Ghanashyam si chiede come sia possibile che il Paese raggiunga un tale traguardo, ma fallisca nell'impegno contro la tubercolosi, notando che vi sono stati “considerevoli dibattiti, smentite e discussioni sul quesito se questa nuova forma di tubercolosi possa portare la nomenclatura TDR-TB”.

Come riportato sull’Indian Express [7], “i medici dell'ospedale Hinduja hanno scatenato il panico, quando non sarebbe stato necessario. Il termine TDR non è riconosciuto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità o dal Programma Nazionale Revisionato di Controllo alla Tubercolosi. Per ora questi casi sono classificati come XDR-TB“, ha affermato una fonte ufficiale del Consiglio di Amministrazione dei servizi sanitari.

Su Twitter, TBVI_EU conviene con Ghanashyam:

@TBVI_EU [8]:  “Niente di più vero! @bghanashyam [9] Poco importa come vengono chiamate diverse forme di tubercolosi. Quel che conta è che delle persone stanno morendo.

La blogger Alanna Shaikh [10], esperta di consulenza sanitaria, attira l'attenzione della comunità per lo sviluppo, grazie al suo post sul blog End the Neglect,dove parla della nuova forma “TDR-TB”.

La TDR-TB è esattamente ciò che fa presagire il suo nome: i medici non sono ancora stati in grado di identificare un farmaco efficace contro questa forma di tubercolosi”, scrive. “Si tratta di uno sviluppo particolarmente negativo per la salute mondiale”.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara sul proprio sito [4] che non vi è nessun modo che possa comprovare se un ceppo di tubercolosi risultato resistente ai farmaci in laboratorio, lo sia anche all'interno del corpo del paziente. Ciò sembra contraddire i fatti, considerato che a Mumbai, 12 pazienti affetti da una forma particolarmente violenta di tubercolosi sono risultati insensibili ai farmaci disponibili. L'Organizzazione Mondiale della Sanità sta semplicemente cercando di affermare che non dispone di un test standard in grado di determinare quanto siano efficaci, in laboratorio, differenti combinazioni di farmaci, e quanto lo siano invece nel trattamento di pazienti veri e propri. A proposito di ciò, il 20 gennaio 2012, il Ministro della Salute indiano ha reso pubblico un rapporto [11] secondo cui 9 pazienti su 12 riportati risulterebbero stabili nel trattamento loro somministrato, mentre gli altri tre sarebbero morti, confermando così che il ceppo sarebbe sensibile ad alcuni trattamenti antibiotici.

Una cosa è certa: su Twitter, gli utenti che seguono l'hashtag #tuberculosis [12] e gli attivisti online contro la tubercolosi sono categorici riguardo al fatto che la malattia debba rimanere una grande priorità per i Governi donatori e le organizzazioni internazionali, come il Fondo Mondiale e le Nazioni Unite.