Il 26 febbraio scorso, l’articolo [es] di un opinionista apparso sul quotidiano di Città del Messico “La Jornada” ha accusato la blogger cubana Yoani Sánchez di aver falsificato i dati relativi agli alti livelli di attività del suo account Twitter. Ad appena un anno dall'apertura del suo blog Generación Y [es], Sánchez aveva già attirato l'attenzione di 15 milioni di visitatori al mese. Da allora, la blogger è stata lodata da numerose organizzazioni mondiali per i diritti umani e la libertà di stampa. All'8 marzo 2012, Sánchez conta 226.000 “follower” su Twitter, seguendo a sua volta circa 80.000 persone.
Lo scrittore Salim Lamrani, accademico francese e collaboratore di The Huffington Post [en] e dei media di stato cubani, come ad esempio CubaDebate [es], ha fatto notare che le restrizioni di accesso a Internet presenti a Cuba renderebbero impossibile a Sánchez mantenere un tale livello di popolarità su Twitter.
…[R]esulta absolutamente imposible seguir a más de 80 mil personas, sólo por sms o a partir de una conexión semanal desde un hotel. Un acceso diario a la red es indispensable para ello.
[…]
Yoani Sánchez emite un promedio de 9.3 mensajes al día. En 2011, la bloguera publicó un promedio de 400 mensajes al mes. El precio de un mensaje en Cuba es de un peso convertible (CUC), lo que representa un total de 400 CUC mensuales.
Yoani Sánchez pubblica 9.3 messaggi al giorno su Twitter. Nel 2011, ha pubblicato una media di 400 messaggi al mese. [Inviare] un messaggio di testo a Cuba costerebbe almeno un Peso cubano convertibile (CUC) [circa $1.40 in dollari americani], cioè 400 pesos.
In seguito alle accuse di Lamrani, altri blogger e utenti di Twitter si sono chiesti quali metodi usi Sánchez per mantenere una tale robusta presenza sul sito di microblogging senza accesso regolare a Internet. (Nota: Non solo Lamrani ricorda le difficoltà che hanno i cubani ad accedere a Internet, ma sottolinea anche i costi astronomici per inviare un messaggio di testo da cellulare).
Come Lamrani, anche il blogger Josep Calvet [es] è convinto che Sánchez debba per forza servirsi dell'aiuto di qualcuno all'esterno per gestire il suo account:
Podría ocurrir que esas personas a las que sigue [Yoani Sánchez], hayan sido las primeras en seguirla a ella y ella responde siguiéndolos. Eso [requeriria] unos recursos enormes que ella afirma no tiene. […] [En] mi cuenta de Twitter que si quiero tener seguidores, una forma elemental es seguir a mucha gente y siempre se obtiene reciprocidad. Pero yo sé lo que eso cuesta en dedicación, teniendo una conexión bastante buena. En este caso, son terceras personas las que administran esa cuenta. ¿Quiénes?
Sánchez ha confessato apertamente che l'hosting del suo blog è in Germania ed è gestito da amici che abitano all'estero. Non ha mai affermato di ricevere aiuto esterno per il suo account Twitter, ma considerando le osservazioni di Lamrani, è ragionevole assumere che sia così. Alcuni dicono che Sánchez abbia richiesto l'aiuto di altri per un motivo molto semplice: diffondere il suo messaggio a più persone possibile. Che questo faccia di lei un'”imbrogliona” è discutibile.
Grazie al programma analitico di Twitter, Followerwonk, Lamrani ha anche scoperto che Sánchez ha numerosi follower “fantasma”. Circa il 10 per cento dei 226.000 follower di Sánchez ha twittato un massimo di 3 volte da quando ha aperto un account su Twitter. Il rapporto mostra inoltre che Sánchez ha un gran numero di follower che seguono esclusivamente lei.
Lo scrittore cubano Ernesto Hernández Busto [es], residente a Barcellona e autore di Penúltimos Días, ha rifiutato l'idea che questi cosidetti follower “fantasma” provino che l'account di Sánchez sia “truccato”:
Salim Lamrani —y toda la e-propaganda cubana—, escandalizados porque el 1 % de los seguidores de Yoani Sánchez en Twitter no tiene ningún seguidor. Hay que ser un ignorante sobre el funcionamiento de las redes sociales para convertir eso en noticia. En todas las cuentas populares de Twitter de este mundo hay trolls, robots y seguidores sin seguidor.
L'articolo di Lamrani non commenta il fatto che i profili molto popolari su Twitter vengono spessi bombardati da messaggi spam, e incontrino più robot di quei profili che hanno solo poche centinaia o poche migliaia di follower.
In seguito alla sua intervista a Del Harvey, responsabile delle norme di trust & safety di Twitter, Ryan Singel, editore di Wired Magazine [en] ha spiegato il fenomeno “bot” di Twitter:
Gli individui che si nascondono dietro ai bot sperano di fare richiamo al narcisismo delle persone. Se sei tra quelli che segue automaticamente chiunque segua te, riceverai messaggi spam fino a quando continuerai a seguire quell'account o non bloccherai gli account responsabili.
[…]
Uno dei siti web che vende software bot per Twitter vanta di riuscire ad acquisire dai 1.500 ai 3.500 follower alla settimana. Questo software permette agli spammer di controllare diversi account, a nascondere il proprio indirizzo IP tramite proxy, e a trovare persino follower a seconda della regione geografica o fuso orario.
E’ importante ricordare che l'attività di Sánchez su Twitter rappresenta soltanto una delle tante prove della sua popolarità in America Latina e nel mondo. E’ difficile capire quali individui o entità possano aiutarla a mantenere la sua sempre crescente presenza online. Nonostante le opinioni contrastanti, quello che è certo è che il messaggio di Sánchez continua a raggiungere e coinvolgere milioni di utenti in tutto il mondo, grazie alla potenza indiscutibile di Internet.