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Pakistan: un Oscar a sostegno dei diritti delle donne

Categorie: Asia meridionale, Pakistan, Citizen Media, Diritti umani, Donne & Genere, Film, Legge, Media & Giornalismi

La giornalista e documentarista pakistano-canadese Sharmeen Obaid Chinoy [1] [en, come i link successivi, eccetto ove diversamente indicato] ha da poco vinto l'Oscar per il miglior documentario (breve). Nel 2010 aveva vinto un Emmy per il documentario: “Pakistan, figli dei Talebani”.

Quasi tutti i quotidiani nazionali hanno dato la notizia in prima pagina (The News [2]Dawn [3]Jang [ur]  [4]Express News [5][ur]), mentre il Primo Ministro ha annunciato che alla Chinoy verrà conferita  la più alta onorificenza civile [6].

Sharmeen Obaid Chinoy hosting TEDxKarachi 2011. Image courtesy Dr. Awab Alvi. [7]

Sharmeen Obaid Chinoy interviene al TEDxKarachi 2011. Foto concessa dal Dr. Awab Alvi.

Questa notizia ha generato un'ondata di messaggi su Twitter. Shermeen, imprenditrice e cineasta autodidatta, ha ricevuto congratulazioni da tutti:

‏@Jemima_Khan [8]: L'avevo detto, l'avevo detto, l'avevo detto che è l'anno del Pakistan…congratulazioni a @sharmeenochinoy [9] per la sua vittoria agli Oscar per il suo splendido documentario, Saving Face

@suhasinih [10]: Wow Sharmeen Obaid Chinoy vince per miglior documentario!! Ho visto quei reparti ustionati…il mondo deve vedere il suo lavoro.

@Natasha_H_Ejaz [11]#Sharmeen [12] Obaid-Chinoy: mi vengono le lacrime agli occhi! Sono così orgogliosa!

@samramuslim [13]: Sono un Pakistano più fiero oggi per merito tuo @sharmeenochinoy e del tuo #Oscar!!

@Kamran Javed [14]: CONGRATULAZIONI! Il Pakistan ha vinto il suo primo Oscar per Saving Faces come miglior documentario.

Sharmeen Obaid Chinoy ha vinto l'Oscar per un documentario investigativo sulle conseguenze dell'acido usato per sfregiare le donne, puntando l'attenzione sul livello dei diritti delle donne in Pakistan. Il film, intitolato ‘Saving Faces [15]‘, mostra come vivono le donne dopo aver subito un attacco con l'acido oltre che il lavoro del chirurgo anglo-pakistano Muhammed Jawad che cerca di salvare il volto delle donne che hanno subito questo trauma. L'attacco con l'acido è un ”reato domestico’ in Pakistan, e quando i colpevoli non vengono puniti  la giustizia si trasforma una farsa.

Il sito web del documentario [16] espone la missione del film. L'obiettivo principale è quello di porre fine alle violenze perpetrate con l'acido in Pakistan e non solo “mostrare un reato orrendo”. ‘Acid Survivor Pakistan’ – un gruppo attivista formatosi dopo che il documentario ha vinto l'Oscar – sta progettando di usare i social media, l’ opinione pubblica, l'istruzione scolastica e le campagne radio-televisive per sviluppare una consapevolezza verso questo crimine orribile e sradicarlo completamente dalla società.

Aaminah Qadir [17] nel suo blog giustamente indica Sharmeen come un modello a cui ispirarsi. Il premio contribuisce anche a sviluppare un’ immagine positiva del Pakistan. La stessa Sharmeen, ha dedicato L'Oscar alle donne pakistane. Finchè il Pakistan avrà donne come Shermeen, la speranza di cambiamento della società esiste.

Infine, questo documentario aiuterà a far rispettare le leggi per il controllo e la prevenzione del crimine con l'acido [18] promulgate nel dicembre 2011. Il nuovo emendamento prevede l'ergastolo per il colpevole e un risarcimento obbligatorio di un milione di rupie (circa 11.000 dollari USA).

Infine, il messaggio di Sharmeen nel discorso di ringraziamento agli Oscar [19] è stato:

A tutti coloro in Pakistan che ogni giorno combattono contro l terrorismo, questo è per voi.