In Bolivia, la Costituzione riconosce ufficialmente [en] come lingue di Stato ben 36 idiomi nativi. Tra questi, il Quechua [it, come i prossimi link tranne ove diversamente indicato], l’Aymara e il Guaraní sono i più noti perché contano su un cospicuo numero di parlanti e sono diffusi anche nei Paesi confinanti; reperire risorse e contenuti nelle altre 33 lingue ufficiali, invece, rappresenta spesso una sfida per le comunità che le usano.
Per contribuire a risolvere questo specifico problema, nel Dipartimento di Santa Cruz è stato lanciato un progetto che fa uso dei citizen media per produrre contenuti online indipendenti, nella speranza che questo approccio possa incoraggiare sempre più nativi a conservare e rivitalizzare la loro lingua.
A Santa Cruz de La Sierra, un gruppo di giovani linguisti del Dipartimento di Scienze Umanistiche e dell'Educazione dell’Università Autonoma Gabriel René [es], guidati da Ignacio Tomicha Chuve, ha dato vita a un progetto denominato Monkox Bésiro che punta ad assicurare al bésiro [en] (o chiquitano) uno spazio nell'universo digitale. Il bésiro è una lingua nativa parlata dal popolo chiquitano [en] in varie province dei dipartimenti di Santa Cruz e del Beni e si stima che sia ancora utilizzata attivamente da 20.000 – 60.000 persone.
Il progetto può contare su un profilo Twitter (@MonkoxBesiro, es) e una pagina Facebook [es] dedicati e si appoggia al sito SoundCloud [es] per condividere in rete dei file audio registrati dal gruppo di lavoro ma anche materiali raccolti durante le visite sul campo alle comunità native come ad esempio quella di San Antonio de Lomerio, nella provincia di Ñuflo de Chávez a 400 chilometri da Santa Cruz.
Nel primo file audio, riportato qui di seguito, dopo i saluti in bésiro, viene fornita una breve spiegazione, in spagnolo, su come pronunciare correttamente tre suoni specifici di questa lingua nativa.
Nella seconda registrazione è possibile ascoltare una canzone tradizionale:
Infine l'ultimo file contiene la registrazione del “Padre Nostro” in bésiro: