“Non dimenticare di opporti all'ACTA” – è con la discreta ironia di questo slogan che gli organizzatori della protesta anti-ACTA hanno chiuso la dimostrazione tenutasi il 9 giugno scorso a Berlino. In occasione della European Action Day Against ACTA [en, come gli altri link, eccetto ove diversamente specificato](Giornata Europea di Azione contro l'ACTA), circa 500 persone hanno sfilato per le strade di Berlino in segno di protesta contro il controverso accordo anti-contraffazione [it]che si ritiene voglia imporre nuove sanzioni penali con lo scopo di costringere i gestori di Internet a monitorare e censurare la comunicazione online.
Fino ad ora, sono 30 i paesi che hanno sottoscritto l'ACTA ma sarà il Parlamento Europeo ad avere l'ultima parola sull'entrata in vigore o meno dell'accordo. La votazione dovrebbe tenersi in occasione della sessione plenaria di inizio luglio.
Dicono che l'ACTA sia morto
A prima vista, il numero relativamente modesto di manifestanti rispetto alle tante centinaia di persone che hanno invaso le strade in febbraio potrebbe suscitare una certa delusione. Forse la gente si è dimenticata dell'ACTA?
Non bisogna andare troppo lontano per trovare risposte plausibili a questa domanda. Oltre al fatto che i Campionati Europei di Calcio [it] in questi giorni stanno carpendo quasi totalmente il pubblico interesse, vi è la forte convinzione che l'ACTA sia morto e che il pericolo peggiore sia passato. Sulla pagina del 9 giugno del sito web dell'European Digital Rights organization [organizzazione Europea per i Diritti Digitali], si può leggere quanto segue:
Dopo tutte le dichiarazioni sulla morte dell'ACTA, uno si chiederebbe allora perché in tanti abbiano sentito la necessità di farsi vivi alla dimostrazione anti-ACTA di oggi. In aprile, il parlamentare europeo incaricato della stesura del dossier sull'ACTA ha asserito che l'ACTA era morto. A maggio, il Commissario Europeo per la Società dell'Informazione, Neelie Kroes, ha confermato che la questione dell'ACTA era chiusa. Ora, in Giugno, quattro distinti Commissioni Parlamentari Europee hanno respinto l'ACTA. Le manifestazioni ACTA dovevano forse andare deserte?
E’ ancora più positivo il fatto che migliaia di persone provenienti da tutta Europa e diverse centinaia in Germania si siano riversate nelle strade per inviare un ulteriore segnale ai politici e lasciare un promemoria alla società. L'attivista e blogger tedesco, noto come mspr0, che era presente alla manifestazione, così riporta [de] l'8 giugno sul suo blog:
Lo so che sembra che tutto sia finito e compiuto. Ma non è così. Dietro le quinte stanno tentando di rimettere in gioco quel che rimane e noi abbiamo bisogno di un segnale chiaro.
Perché l'ACTA dovrebbe essere una buona idea?
Oltre a mspr0, molti altri attivisti hanno preso la parola alla manifestazione. Peter Sunde, cofondatore di Pirate Bay [it] e Flattr, ha presentato Henrik Chulu, della Bitbureauet [da], un'organizzazione per i diritti digitali danese.
Nel sottostante filmato, pubblicato su YouTube il 10 giugno dallo stesso autore di questo post, potete vedere Henrik mentre descrive l'importanza di rimanere all'erta, perché l'ACTA non sarà l'ultimo disegno di legge con cui ci dovremo confrontare. Ha anche fatto notare che l'accordo ha prodotto qualcosa di buono per l'Europa, ricordandoci di quanto sia fragile e importante la libertà di Internet e di quanto riesca a coinvolgere politicamente la gente e farla reagire per la difesa dei propri diritti digitali.
Da qui potete scorrere la raccolta di immagini relative alla dimostrazione, caricate dalla ONG tedesca Digitale Gesellschaft, sostenitrice della protesta e principale promotrice del movimento anti-ACTA tedesco.
La Giornata Europea anti-ACTA è volta al termine ma il voto all'Europarlamento è ancora in agenda. E’ bene sapere che i netizen, anche se si tratta “solo” di un paio di centinaia di attivisti, tengono ancora sott'occhio i parlamentari. L'hanno già fatto e, se necessario, sono nuovamente in grado di mobilitare centinaia di migliaia di persone.