Il 24 Maggio 2012 Amnesty International riferiva che, con l'approssimarsi della data delle elezioni in agosto, si prevedeva l'intensificarsi delle intimidazioni e delle violenze contro la libertà di opinione, incluse quelle contro i musicisti schierati politicamente. Si chiedeva anche un'indagine completa e imparziale sull'attacco violento contro un gruppo di attivisti antigovernativi, nel quale aveva preso parte anche il rapper Hexplosivo Mental.
Due settimane dopo, l'11 giugno, un altro artista noto per la sua opposizione al governo, Luaty Beirão, in arte “Ikonoklasta” o “Brigadeiro Mata Frakuxz”, veniva arrestato all'aereoporto di Lisbona, con l'accusa di contrabbando di cocaina, presumbilmente trovata nel suo bagaglio. Secondo molti commenti sui social network invece il vero motivo dell'arresto di #Ikonoklasta era di ordine politico. Infatti la voce del dissenso del rapper si è fatta sempre più forte, avendo apertamente sostenuto le frequenti proteste di piazza a Luanda, dove i dissidenti hanno tenuto manifestazioni di malcontento contro il governo del presidente José Eduardo dos Santos[it], in carica da 33 anni.
In precedenza, Luaty era stato arrestato nel marzo 2011, con una manovra preventiva delle autorità, le quali avevano vietato le manifestazioni antigovernative in programma per il 7 marzo 2011. E un anno dopo è stato attaccato da una milizia governativa a Cazenga.
Viaggio nel tempo alla ricerca di altri ‘ritmi’ della resistenza
Andando indietro nel passato della musica angolana con radici nella resistenza, il gruppo storico N'Gola Ritmos degli anni '50 e '60, è stato premiato dall'associazione non profit Centro Interculturacidade a Lisbona, a inizio giugno 2012. Per celebrare la presenza di Amadeu Amorim, uno dei membri del gruppo, il blog di Interculturacidade lo descrive così:
motor da ideia de independência de Angola, e por isso perseguido. desmantelado e com vários dos seus elementos presos. Amadeu esteve longo tempo no Tarrafal e mais tempo esteve o líder do conjunto, Carlos Liceu Vieira Dias.
In un’intervista pubblicata sul blog Nós Por Cá di Silvia Milonga nel 2002, Amadeu Amorim spiegava “cosa rappresentavano gli N’gola Ritmos nel contesto sociale e politico” a quei tempi:
No fundo, era uma rebelião pacífica, tentando despertar consciências adormecidas, que não acreditavam em mais nada, eram 500 anos de colonização. Não havia televisão, nem rádio para toda gente, os jornais não chegavam aos musseques nem ao interior do país e nós sabíamos que uma canção ficava presa no assobio, no cantar. Na LNA quando cantávamos em kimbundu, as pessoas viravam a cara meias envergonhadas, chamavam-nos os mussequeiros. Algumas pessoas no meio daquela malta que estavam acordadas, entediam porque cantávamos em kimbundu, mais tarde outros apareceram a dizer que falavam ou cantavam em kimbundu. Chegamos a rádio Esperança, uma rádio que transmitia de Brazaville, ouvida às escondidas. A nossa canção era a única que existia, as pessoas ouviam a rádio e o N’gola Ritmos, passando a mensagem de que não chegamos ao fim, vamos começar agora.
Il video che segue presenta la canzone N'zagi e illustra la vita nell'Angola degli anni '60-'70:
Pionieri del genere musicale Semba, gli N’gola Ritmos hanno introdotto nelle loro brani dei messaggi di “pretesa assoluta”, che hanno finito per guidare il gruppo ad una “morte prematura”, spiega ancora Amadeu in un'intervista:
Tudo culmina com a prisão porque alguns de nós estávamos directamente metidos na luta política (…)
Depois de regressarmos da cadeia, eu e o Liceu tínhamos que nos apresentar de 15 em 15 dias à polícia e estávamos proibidos de fazer intervenções públicas; depois, veio a guerra e estivemos muitos anos com o recolher obrigatório, não se podia andar a noite.
Tutto è finito nel carcere, perché alcuni di noi si sono immersi direttamente nella lotta politica (…)
Dopo che siamo usciti di prigione, io e Liceu dovevamo presentarci al posto di Polizia ogni quindici giorni e ci era stato proibito di tenere dei concerti. Poi, è arrivata la guerra e siamo stati sotto coprifuoco per diversi anni; non potevamo uscire la sera.
Nonostante i ritmi siano differenti, oggi sembrano molte le similitudini con quel periodo, particolarmente per la persecuzione degli artisti impegnati politicamente in Angola.
Commentando la detenzione di Luaty, lo scrittore José Eduardo Agualusa scrive sul suo profilo Facebook:
todos os que lutam pela democracia em Angola são neste momento alvos a abater – e, pelo que se vê, vale tudo.
Il blog Central Angola 7311 pubblica una nota che ricordando il fatto che Luaty…
…não tem quaisquer antecedentes, sem ser os que têm acompanhado no último ano: Ativismo pacifista.
Como tantos outros em Luanda, tem sido perseguido física, social e politicamente, como têm testemunhado.
Come molti altri a Luanda, è stato perseguitato fisicamente, socialmente e politicamente, tutti ne sono testimoni.
La sera del 12 giugno 2012, Luaty veniva rilasciato dalla custodia cautelare, scrive Maka Angola, aggiungendo che “mentre le indagini continuano, il rapper, che ha doppia cittadinanza, inclusa quella portoguese, deve presentarsi alla polizia, in caso debba assentarsi dal Paese per più di cinque giorni”.