Sudan: la rivoluzione di cui poco si parla

A differenza di altre aree, il Sudan è ampiamente trascurato dalle pagine di cronaca, e questa assenza è diventata tanto più evidente durante le manifestazioni [en, come gli altri link salvo diversamente indicato] di venerdì e sabato (22 e 23 giugno). Il governo sudanese tiene stretta la presa sui media locali e proibisce ai giornalisti di trattare di problematiche concernenti i diritti umani e la corruzione.

Non si giustifica tuttavia la manifesta mancanza di interesse da parte dei media internazionali. Al Jazeera, per esempio, gioca un ruolo di spicco nel dare notizie sulle sommosse in molti Paesi arabi, ma i netizen sostengono che sembra ignorare gli avvenimenti che attualmente si stanno verificando in Sudan.

Donne sudanesi in prima linea

Donne sudanesi in prima linea, #SudanRevolts.

La copertura mediatica delle recenti proteste si è limitata agli articoli di Al Arabiya [ar] e Al Jazeera, compreso qualche trafiletto sul canale inglese di Al Jazeera. Tra gli altri organi di informazione che hanno coperto le proteste vi sono la CNN, il malesiano The Star, il New York Times, Yahoo News, ABC News, e il Chicago Tribune. Tuttavia, questo non è stato sufficiente a dare abbastanza risalto alla questione, dato che la maggior parte di questi media, a detta degli attivisti online, non hanno molto impatto sulla regione.

Il calcio d'inizio delle proteste è stato battuto dopo le preghiere del venerdì, in una moschea del quartiere Wad Nubawi a Omdurman. Un appello a manifestare è venuto da #SandstormFriday il giorno precedente. Le manifestazioni sono state organizzate per protestare contro l'aumento dei prezzi e i nuovi piani di austerità voluti dal governo, annunciati dal presidente sudanese Omar Al-Bashir e resi effettivi una settimana fa.

Chi è venuto a sapere delle manifestazioni ha aperto la strada. Hamid era uno di loro; scrive su Twitter [ar]:

في الطريق إلى مسجد السيد عبدالرحمن بودنوباوي ‎‫#جمع_الكتاحة”.
In cammino verso Al-Sayed Abdelrahman moschea di Wad Nubawi.

Dopo la preghiera, la folla si è radunata di fronte alla moschea e ha marciato lungo una delle strade principali di Wad Nubawi lanciando slogan contro il regime. Il corteo è andato avanti per alcune ore prima che la polizia disperdesse la folla con gas lacrimogeni e alcuni agenti in borghese si infiltrassero tra le file dei manifestanti.

Una volta dispersa la folla, Yousif Al Mahdi scrive:

Code della protesta nel quartiere interno, ultimi scontri a Wad Nubawi, macchine della polizia nelle strade secondarie & lancio di gas lacrimogeni verso le case

Allo stesso tempo, proteste simili sono scoppiate nel quartiere Burri di Khartoum, e infine a Al-Daim. A Burri le proteste sono state rapidamente soppresse dal personale di sicurezza e dalla polizia. A Al-Daim, invece, la situazione ha superato le capacità di gestione delle forze dell'ordine. Ammar Mahdi scrive:

Ore fa nel quartiere di AlDaim, hanno gettato le insegne della polizia e le hanno calpestate.

Furgone della polizia in fiamme

Furgone della polizia in fiamme, foto di Moez Ali

A Al-Daim le proteste sono andate avanti durante la notte con diversi furgoni della polizia dati alle fiamme dai manifestanti. Haitham Makkawi era sul posto e ha affermato che i residenti di Al-Daim avevano preso il controllo della situazione:

I residenti di Al-Daim hanno completamente preso il controllo! Dappertutto su Twitter foto di furgoni della polizia bruciati che mostrano gli strascichi delle proteste.

Più tardi un'altra manifestazione è iniziata in Sisten Street, una strada principale di Khartoum vicino al quartiere Riyad; questa foto mostra i manifestanti riuniti attorno un pneumatico in fiamme in mezzo alla strada.

Girifna, un movimento non-violento, ha utilizzato i social media come Facebook e Twitter per diffondere informazioni sui luoghi delle manifestazioni attorno alla capitale. In questo tweet [ar], Girifna indirizza verso il punto esatto delle nuove proteste a Omdurman:

قرفنا – امدرمان: نداء لسكان أمدرمان للتوجه الان الى لفة السبيل مع الدوحة ‎
Girifna – Omdurman: Appello ai residenti di Omdurman a dirigersi adesso verso Al-Sabeel e la rotonda Al-Doha

Gli sforzi di Girifna dimostrano i vantaggi del giornalismo fatto da cittadini in un Paese dove la libertà di parola e di informazione è negata.

La comunità sudanese online si è dimostrata entusiasta per gli avvenimenti in corso nella capitale Khartoum; Hamid Murtada, che era nel cuore delle proteste, scrive [ar]:

الله أكبر ولله الحمد… البلد مولعة من كل جهة… قامت قامت!
Allah-u-Akbar [Dio è grande!] and Al Hamdulillah [Grazie Dio].. Il Paese è in fiamme.. Ci siamo, ci siamo!

Alcuni utenti twitter sudanesi hanno collegato gli avvenimenti che si stanno verificando a Khartoum con quelli degli altri Paesi della regione e si mostrano solidali con coloro che ovunque lottano contro i regimi dittatoriali. Khalid Ewais, un giornalista di Al Arabiya, scrive [ar]:

تحية لثوار سوريا الذين يناصرون ثورتنا الآن رغم ظروفهم، أما بعض الذين يسخرون من السودان وشعبه الآن نقول: ليست ثورتنا الأولى ‎
Un saluto ai rivoluzionari della Siria che stanno sostenendo la nostra rivoluzione nonostante la loro situazione, a coloro che invece si prendono gioco del Sudan e del suo popolo noi diciamo: Questa non è la nostra prima rivoluzione.

La diaspora sudanese è stata a disposizione di coloro che necessitavano aiuto sul campo dando indicazioni su come documentare le manifestazioni e sul possibile uso dei siti di social media nel caso di un oscuramento della Rete. Nada, sudanese residente in Egitto, dà consigli su come coprire al meglio le manifestazioni:

Se hai un IPHONE & sei tra i manifestanti in Sudan, scarica USTREAM tramite the app. world. #SudanRevolts.

La comunità sudanese online sembra ottimista riguardo al corso della rivoluzione in Sudan, e molti assicurano che il 30 giugno 2012 sarà l'ultimo anniversario del Partito del Congresso Nazionale attualmente in carica.

avvia la conversazione

login autori login »

linee-guida

  • tutti i commenti sono moderati. non inserire lo stesso commento più di una volta, altrimenti verrà interpretato come spam.
  • ricordiamoci di rispettare gli altri. commenti contenenti termini violenti, osceni o razzisti, o attacchi personali non verranno approvati.