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Hong Kong: liste di filtri online provenienti dalla Cina?

Categorie: Cina, Hong-Kong, Citizen Media, Advox

Un giornale locale, AM730 [1] [zh] ha scoperto che il servizio wifi gratuito del governo di Hong Kong sta filtrando un certo numero di siti politicamente sensibili. Anche se la maggioranza dei siti è stato riaperto una volta ricevute le denunce dei cittadini, netizen e associazioni dei diritti umani sono preoccupati rispetto alla mancanza di monitoraggio della lista filtrata.

Report di AM730 [1]Report di AM730 sul filtro nella rete wifi del governo di Hong Kong.

 Charles Mok, un famoso blogger ed esperto interno, è stato tra i primi a interessarsi al problema dei filtri. Già lo scorso anno aveva pubblicato una notizia relativa al suo tentativo di accedere a una piattaforma sociale cinese chiamata “FanFou [2]” attraverso il servizio libero di wifi governativo, senza tuttavia riuscire ad accedere al sito. Inviò una denuncia e la risposta fu che il sistema di filtro aveva automaticamente identificato il sito come pericoloso e lo aveva inserito in una lista nera. Dopo che la denuncia era stata ricevuta, venne revisionato il contenuto e revocato il divieto.

Il più recente test è stato eseguito dal giornalista di AM730 [1], che ha provato ad accedere a otto siti da tre diversi punti wifi. Il sito sui diritti umani “64tianwang [3] [zh]” è inaccessibile in tutte e tre i punti wifi. Mentre gli altri sette siti, che erano stati rilevati come inaccessibili da alcuni cittadini, sono stati ripristinati su denuncia di questi. I sette siti sono: Epoch times [4] [zh] (Sito dissidente di notizie), Centro informazioni per i diritti umani & la democrazia [5] [zh], “Madri di Tiananmen [6][zh], “Hong Kong Commentary [7] [zh], “Youku [8] [zh] (piattaforma video del continente cinese), “Boxun news [9] [zh] (Sito dissidente di notizie) e “FalunDafa [10] [zh] (Il sito ufficiale del Falun Gong).

L'ufficio governativo dell'IT ha spiegato che il contratto del servizio wifi richiede al contraente di fornire un filtro che blocchi contenuti indecenti, osceni o illegali (come i siti illegali di gioco d'azzardo), ma il governo non ha ancora fornito alcuna istruzione specifica riguardo il filtraggio del contenuto.

Charles Mok crede che il filtro “lista nera” del contraente sia stato trasportato dalla Cina continentale e il contraente abbia sbagliato nella revisione della lista. Ha sottolineato che il governo dovrebbe publicizzare la “lista nera” e mantenere il sistema di filtri trasparente al pubblico e prevenire censura inutile.

In una recente consultazione sull'emendamento al Controllo degli Articoli Indecenti e Osceni, il governo di Hong Kong ha proposto di sponsorizzare nelle scuole elementari locali l'installazione di un filtro per le loro reti scolastiche. In reazione al suggerimento, le organizzazioni locali per i diritti umani e la libertà di parola chiedono [11] al governo di facilitare lo sviluppo di una piattaforma aperta al pubblico per monitorare le liste filtrare dalle compagnie private, e prevenire una eccessiva censura attraverso il trapianto di liste filtrate dal continente cinese verso Hong Kong.