Mozambico: storia e significati delle maschere ‘mussiro’

Se ci si trova nelle regioni costiere del nord e nelle isole del Mozambico, è piuttosto facile imbattersi in donne con il volto ricoperto da una maschera bianca naturale – la cosiddetta mussiro o n’siro. L'uso di questa maschera sembra essere cambiato nel tempo, infatti oggi si tende a considerarla, più che un vezzo estetico, un mezzo per lanciare messaggi subliminali sullo stato civile delle donne, almeno secondo quanto trasmettono le tradizioni orali.

Nonostante alcuni significati di questa tradizione siano andati perduti nel corso della storia, vogliamo rendere omaggio alle donne locali tramite quello che viene considerato uno dei più importanti tratti distintivi del Paese.

Matope Jose, da Mozmaníacos, racconta:

Donna con una maschera mussiro. Foto di VHGU su Flickr (CC BY-NC-SA 2.0)

Donna con una maschera mussiro. Foto di VHGU su Flickr (licenza Creative Commons BY-NC-SA 2.0)

A província de Nampula é tradicionalmente conhecida como a terra das “muthiana orera” ou, simplesmente, meninas bonitas. As mulheres daquela região do país possuem uma técnica que lhes é peculiar de tratar da pele, desde tenra idade, com recurso a uma espécie florestal bastante procurada, denominada mussiro, uma planta que consta da lista das que devem ser preservadas e multiplicadas e que, regra geral, são usadas pelas comunidades para cura de diversas enfermidades, bem como para fins decorativos.

La provincia di Napula è notoriamente conosciuta come la terra delle ‘muthiana orera’, più semplicemente, delle belle donne, le quali possiedono una tecnica tutta loro: iniziano a trattare la pelle fin dai primi anni di vita utilizzando una sorta di radice chiamata mussiro, un tipo di pianta che la legge impone di conservare e disseminare e che viene solitamente usata dalle comunità sia per curare vari disturbi che per fini estetici.

Isola di Ibo. Foto di Rosino su Flickr (Licenza Creative Commons BY-SA 2.0)

Isole di Ibo. Foto di Rosino su Flickr (licenza Creative Commons BY-SA 2.0)

Nel seguente video le donne di Angoche, intente a spiegare come i loro antenati hanno trasmesso questa tradizione fino ad oggi, mostrano l'estrazione della crema dalla pianta Olax dissitiflora usando acqua e una pietra:

É esta planta é que nós usávamos na cara como mussiro. É como está a ver na minha cara, é esta planta.
Eu sou Fátima natural de Angoche. Este musiro nossos avós pintava primeiro uma pessoa quando é virgem. Depois entrava dentro de uma casa. Depois pintava este mussiro para ficar branca, até vir um namorado para namorar e casar-se com ele é que deixava mussiro. Só depois, para fazer assim este mussiro, depois  uma pessoa quando está fora para ficar clara, para ficar bonita a cara. É este o mussiro. A planta está no mato. Nós costuma ir buscar nossos marido, o bisavô vão cortar e isto começa aí vender. Agora vou mostrar a maneira como se faz este mussiro.

Si tratta della pianta che noi mussiro usiamo per il viso, è proprio quel che mi vedete addosso, la pianta, appunto. Mi chiamo Fatima e vengo da Angoche. I nostri nonni mussiro usavano inizialmente questa pianta per le ragazze vergini; solo dopo, infatti, poteva entrare in una casa. Le ragazze si dipingevano il volto con questo mussiro facendolo diventare bianco fino a quando un ragazzo si innamorava di loro e le sposavano: solo in seguito potevano smettere di applicarlo sul viso. Inoltre usavano questo tipo di mussiro quando i loro uomini erano via, e diventavano bianche, rendendo il loro viso più bello. Questo è il mussiro. La pianta si trova nella foresta. Mentre noi solitamente usciamo per incontrare i nostri mariti, i nostri nonni vanno a tagliare la pianta e iniziano a venderla. Ora vi mostro come la lavoriamo.

Isola del Mozambico. Foto di Rosino su Flickr (CC BY-SA 2.0)

Isola del Mozambico. Foot di Rosino su Flickr (licenza Creative Commons BY-SA 2.0)

Infine, un articolo sul sito della rivista Baia aggiunge che la tradizione del mussiro usato dalle vergini o dalle donne i cui mariti erano lontani non appartiene più solo a queste popolazioni:

Actualmente, esta pasta está massificada e “liberalizada” para todas as mulheres do norte a sul do país podendo ser usada não só pela mulher makwa ou makonde, mas também a manhungue, machuabo, maronga, machope, matswa etc. É já considerado um tratamento de beleza usado por todas aquelas mulheres preocupadas de forma especial com a beleza feminine africana. Algumas estilistas apostam as suas modelos a usarem esta “pasta afro” nas grandes passarelas como é o caso de Mozambique Fashion Week.

Oggi questo impacco viene usato con sempre maggior frequenza, ed è stato anche ‘liberalizzato’ a tutte le donne, dal nord al sud della regione: lo usano le donne Makwa o Makonde, ma anche le Manhungue, Machuabo, Maronga, Machope, Matswa, ecc. Viene cioè considerato un trattamento estetico utilizzato da tutte le donne, specialmente quelle africane. Gli esperti di moda stanno anche pensando di esportare questa “crema Afro” nelle passerelle più famose, come già succede durante la settimana della moda del Mozambico.

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