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Russia: controversie e discussioni sulle Pussy Riot

Categorie: Europa centrale & orientale, Russia, Arte & Cultura, Citizen Media, Diritti umani, Donne & Genere, Legge, Libertà d'espressione, Media & Giornalismi, Musica, Protesta, RuNet Echo

La recente diffusione di notizie online sul processo alle attiviste e musiciste del gruppo Pussy Riot dà la sensazione che tutta la Russia si sia mobilitata per protestare contro il trattamento eccessivamente duro riservato alle tre arrestate. Persino Vassily Yakemenko, già a capo del gruppo giovanile pro-Putin NASHI, si è pronunciato contro il loro arresto. Le manifestazioni di sostegno alle Pussy Riot diventano particolarmente rilevanti mano mano che il processo si avvia verso la conclusione, ed il pubblico ministero ha richiesto una pena detentiva di tre anni.

In generale i sostenitori si dividono in due fazioni. Prima quelli per cui le Pussy Riot non hanno fatto nulla di male, e quindi non dovevano essere neppure arrestate. Poi ci sono coloro che sostengono che la Chiesa debba mostrare clemenza, anche se le loro azioni sono state offensive. Nel complesso, però, si fa presto a dimenticare che alcuni sostenitori delle Riot non sono sempre stati poi così d'appoggio.

[1]

Le componenti del gruppo Pussy Riot attendono l'udienza presso il tribunale Khamovnichesky di Mosca, 3 Agosto 2012, foto di Anton Belitskiy, copyright © Demotix.

In un certo senso, quanti sono favorevoli al rilascio delle Riot pur ritenendole colpevoli di qualche infrazione, lasciano terreno fertile ai veri detrattori. Dopotutto, una volta che si definisce la loro performance come una forma di condotta illecita, piuttosto che un esercizio del diritto di parola, tutto il resto è una questione di gradi: il grado di gravità del reato, e la gravità della pena diventano immediatamente questione di interpretazione personale.

Appena dopo lo sfortunato “concerto” delle Riot, il famoso gallerista d'arte moderna Marat Guelmann, attualmente uno dei difensori più agguerriti del gruppo, scrisse sul suo LiveJournal il seguente commento [2] [ru]:

Жду выступления этих сосок в главной мечети Чечни. Пусть там продемонстрируют всю “мощь” феменизма

Aspetto la performance di queste ragazze nella moschea principale cecena. Fate che dimostrino là il “potere” del femminismo.

Gelman, il quale poi ha anche sostenuto che il gruppo ha “dissacrato [3]” [ru] la cattedrale, alludeva ad un argomento che sarebbe diventato presto popolare e ricorrente nel dibattito sul gruppo, e cioè che se avessero fatto la loro performance in una moschea islamica invece che in una chiesa ortodossa, sarebbero finite molto peggio.

Aleksey Navalny, un altro attuale sostenitore ha scritto [4] [ru] dopo l'arresto delle componenti del gruppo in fase pre-processuale:

Акция их в ХСС – идиотская и спорить тут нечего. Какой аргумент ни возьми, от “в мечеть-то вы не пошли” до “а зачем вообще” – всё правда. Мне бы, мягко говоря, не понравилось, если в тот момент когда я в церкви, туда забежали какие-то чокнутые девицы и стали бегать вокруг алтаря. Имеем неоспоримый факт: дуры, совершившие мелкое хулиганство ради паблисити.

La loro azione nella cattedrale è da idioti, non ci sono altri argomenti. Qualunque argomento si voglia scegliere, dal “perché non sono andate in una moschea” al solo “perché” — sono tutti validi. Senza voler esagerare, non mi piacerebbe se mi capitasse che mentre sono in chiesa, delle tipe fuori di testa irrompessero e si mettessero a correre attorno all'altare. C'è un fatto inappellabile: [sono] donne stupide, che hanno commesso un atto non grave di vandalismo per farsi pubblicità.

Navalny prosegue dicendo che le ragazze devono essere rilasciate perchè non sono delle delinquenti violente, e hanno dei figli piccoli. Questa è la posizione dei più di duecento personaggi famosi dell'ambiente culturale russo che hanno firmato una lettera [5] [ru] a favore del rilascio delle Riot, nella quale si fa riferimento al fatto che due delle accusate sono giovani madri, e sostengono che il loro caso debba essere archiviato, o “convertito da reato penale a infrazione amministrativa”, perchè non hanno “ucciso o derubato” nessuno.

I ragionamenti di questo tipo, anche se si basano su buone intenzioni e sentimenti comprensibili nel contesto di una crescente religiosità in Russia, foraggiano le critiche. Ad esempio, dopo la pubblicazione della lettera, Sergey Lopatnikov, Senior Scientist all'Università del Delaware ldi giorno, e blogger politico di notte, ha paragonato le Pussy Riot ai neonazisti [6] [ru]. In questo intervento sedizioso, ha sostenuto che seguendo la logica dei firmatari della lettera, anche i due neonazisti che hanno disegnato svastiche su una sinagoga [7] [ru] a Orenburg non hanno “ucciso o derubato” nessuno, e quindi meritano la stessa lettera di sostegno.

Di certo non tutti i netizen che si oppongono alle Pussy Riot usano complicate argomentazioni logiche.  Ad esempio, il barbuto uomo d'affari e blogger German Sterligov (che è ortodosso, ma tende a scrivere negativamente sulla Chiesta) definisce le Pussy Riot [8] [ru] “puttane che ballano” e “donnacce stupide e senza dio,” mentre il fedele sostenitore di Putin Sergey Leteha scrive [9] [ru]“Le Pussy Riot hanno cagato sulla Chiesa ortodossa russa.”

Altri scelgono altre direzioni. Il poeta e blogger Miroslav Nemirov ha scritto un post [10] [ru] (che ha prontamente nascosto), che proponeva la tesi per cui le Pussy Riot erano delle provocatrici che in realtà collaboravano con la polizia in cambio di notorietà. Non è molto chiaro, secondo lui, che cosa potesse ricavarne la polizia da questa collaborazione. Tuttavia, anche il nazionalista Konstantin Krylov ha insinuato [11] [ru] che tutto l'incidente è il risultato di un uso intelligente della tecnologia politica da parte del Cremlino. Forse l'idea è che il Cremlino stia incitando di proposito il risentimento pubblico per distrarre le persone dai “problemi reali”.

Una delle esternazioni pubbliche più disturbanti è stata quella della popolare cantante russa Elena Vaenga, che il 4 luglio ha pubblicato un lungo post farneticante (tutto in maiuscolo e pieno di errori di battitura) nel suo guestbook [12] [ru], di cui riportiamo una parte:

я не ИИСУС ХРИСТОС И ПРОЩАТЬ ВСЕХ И ВСЯ НЕ МОГУ(((((((((((((((((((((((((((((((((((((((( МОЛЧАТЬ НЕ БУДУ!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ДАМЫ ИЗ ПАНК ГРУППЫ “ПУСИ ХРЮСИ” ИЛИ КАК ИХ ТАМ ЕЩЕ ОХРИНЕЛИ ВКОНЕЦ((((((((((((((((((((((( ОНИ ОСКОРБИЛИ МЕНЯ КАК ВЕРУЮЩЮЮ ХРИСТИАНКУ ДО ГЛУБИНЫ ДУШИ…… 100000000000000000 РАЗ ОНИ ВИНОВНЫ.((((((((((((((((((((((((((((  [. . .] 7 ЛЕТ МНОГО?????????????? НИЧЕГО АВОСЬ МОЗГ НАМЕСТО ВСТАНЕТ(((((((((((((((((((((((( ИМ НА ЗОНЕ ПОКАЖУТ “ПУСИ”(((((((((((((((((((((((((МЕНЯ АЖ ТРЯСЕТ(((((((((((((((((( НАХОДЯТСЯ ЖЕ ЛЮДИ КОТОРЫЕ ЕЩЕ ИХ ОПРАВДЫВАЮТ!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!((((((((((((((((

Non sono Gesù Cristo e non riesco a perdonare tutto e tutti. Non resterò in silenzio. Le donne del gruppo punk Pussy Hrussy, o come si chiamano, sono completamente impazzite. Mi hanno insultata come cristiana fedele nel profondo dell'anima. . . .sono colpevoli 10000000000000000 volte. [. . . ] troppi 7 anni? Bene, forse metteranno la testa a posto. In prigione mostreranno loro la “Pussy”. Tremo. E alcuni le difendono anche!

Il giornalista Dmitry Olshansky pensa [13] [ru] che questo sentimento probabilmente è condiviso dalla maggior parte dei cittadini russi. Nel frattempo, i blogger sostenitori continuano ad aggravare la difficile situazione delle Riot invocando l'indulgenza, piuttosto che mettere in discussione l'intero impianto della richiesta della pena. Uno di questi recentemente ha proposto una maniera “adeguata” di punire le componenti della band. La sua risposta [14] [ru] è che devono essere processate per il reato di dissacrazione di cadavere di luogo di sepoltura, che presuppone una conveniente pena da tre a sei mesi. Con amici come questi, a cosa servono i nemici?