Una blogger americana che vive in Colombia, Natalie Southwick, scrive sulle ragioni di fondo del traffico della cocaina [1], chiedendo ai suoi compatrioti di riflettere sul comportamento di molti che in USA perpetuano il ciclo della violenza e dello sfruttamento, finanziando il mercato nero degli stupefacenti: “Almeno, si dovrebbe riflettere prima di inalare la coca ”.
Probabilmente la Colombia è una delle più grandi produttrici di cocaina al mondo, ma gli Stati Uniti sono di gran lunga quelli che ne fanno più uso. Non è un caso se in questi ultimi anni il nord del Messico si è trasformato in un incubo popolato dai narcotrafficanti e da violenze orchestrate dai cartelli. Bisogna che qualcuno sorvegli il traffico della cocaina e si assicuri che arrivi in modo sicuro nel naso dei figli di papà delle città americane.