Recentemente lo studio di consulenza Oliver Wyman, che analizza la solidità (o debolezza) delle principali banche spagnole ha reso pubbliche le sue conslusioni: le banche hanno bisogno di 52 000 milioni di euro per uscire dalla precaria situazione prodotta dalla bolla immobiliare e da anni di cattiva amministrazione.
¿Come è possibile che le banche siano giunte a questo punto? La spiegazione è nel fatto che gran parte del valore stimato sarà suddiviso tra BFA/Bankia (26.400 milioni di euro), Catalunya Caixa (7.800 milioni), Novacaixagalicia (6.400 milioni) e Banco de Valencia (3.000 milioni).
Queste banche e casse di risparmio che adesso si trovano in difficoltà sono state controllate per anni dai politici che non solo le hanno utilizzate per collocare amici e familiari [es, come gli altri link eccetto ove diversamente indicato] di dubbia professionalità in posti di grande responsabilità e con un cospicuo stipendio (secondo la migliore tradizione nazionale di nepotismo, favoritismo e “si-fa-così-perchè-lo-dico-io”), ma che hanno persino fatto di esse il proprio salvadanaio personale per finanziare progetti faraonici la cui unica utilità, nella maggior parte dei casi, era quella di far fare notizia al politicastro di turno. E così molti di loro e i loro amici hanno arricchito il proprio conto in un qualche paradiso fiscale.
Come afferma José Mata su Twitter:
@JMataMata: “HEMOS vivido por encima de VUESTRAS posibilidades”. Comentaba un político consejero de una Caja de Ahorros. #rescate #cajas #bancomalo
Il tweet di Anibal Fernández da’ un'idea del sentimento generale:
@anibalochevi: y xq lo hayan hecho mal unos señores q x cierto ahora estan gobernando hemos de pagar el #rescate el resto(todos)? pues no me parece bien
Le banche, a loro volta, sono responsabili di aver gonfiato la bolla immobiliaria finanziando imprese del settore che hanno lastricato di mattoni il paese (alimentati a loro volta dai crediti fuori controllo che gli concedevano le banche tedesche). In seguito, queste stesse banche si incaricavano di concedere crediti ipotecari affinchè tali abitazioni fossero vendute. L'urgenza di venderli e incassare soldi con rapidità ha fatto sì che si dessero crediti a persone con impieghi precari che difficilmente avrebbero potuto sostenere il mutuo per un lasso di tempo che andava dai 20 ai 30 anni e più. E non solo per un appartamento: spesso le banche convincevano la gente ad ampliare il proprio credito per acquistare una seconda abitazione per le vacanze.
Tale comportamento ha avuto due conseguenze: la prima è stata che, nel creare una domanda quasi fittizia il prezzo degli immobili in Spagna è aumentato a dismisura, arrivando ad essere il più alto della UE. La seconda è stata che allo scoppio della bolla immobiliare, le banche si sono trovate con un'alta percentuale di capitale invertito in costruzioni che adesso sono praticamente invendibili e con un considerevole numero di crediti difficilimente recuperabili. Molte famiglie hanno avallato le ipoteche con il proprio appartamento e adesso che la banca ha pignorato queste abitazioni si vedono letteralmente in strada.
Adesso, quelle stesse banche ricorrono al governo -e a tutti gli spagnoli- per sanare i loro attivi. Tra il 2010 e il 2011, i governi spagnoli hanno iniettato 11 000 milioni di euro a favore di queste banche, capitale che già si da’ per perso. Questo ha provocato un aumento del deficit, come ha ammesso lo stesso Ministro delle Finanze Cristóbal Montoro. Ora, per poter continuare a iniettare il denaro di cui, secondo Oliver Wyman, hanno bisogno, la Spagna dovrà chiedere il riscatto finanziario all'Europa. Ciò significa che lo stato sarà responsabile di restituire tale credito europeo e per far fronte a questo debito e a i suoi interessi dovrà emettere un debito pubblico, che è ciò che consumarà una fetta consistente della spesa del 2013. Per questo il governo ha ridotto drasticamente le spese in sanità, cultura e istruzione…
Come spiega Vicenç Navarro, cattedratico di economia e scienze politiche e solciali nel blog Rebelión:
El ciudadano normal y corriente, que no ha tenido ninguna responsabilidad en la creación de la burbuja inmobiliaria, es el que tendrá que pagar el pato y la deuda. Es una situación profundamente injusta, pues es ahora el Estado el que garantizará que la deuda de tales bancos se pague a sus acreedores. Es difícil diseñar un sistema más injusto.
Lo justo hubiera sido que fueran los bancos los que pagaran por sus errores y absorbieran las pérdidas. O al menos que se pactara entre el acreedor y el deudor la absorción de las pérdidas. En cambio, a partir de ahora, es el acreedor –nacional o extranjero- el que sale siempre ganando, y nunca perdiendo. Y si no se le puede pagar privadamente, que sea el ciudadano medio el que le pague a través del Estado.
Esto es lo que se llama rescate al sistema financiero. Y como parte de esta deuda privada la tiene la banca extranjera (y de una manera muy marcada la banca alemana) tal rescate financiero es, como ha ocurrido en Grecia, Portugal e Irlanda, un rescate a la banca alemana (y en menor medida a la francesa). Y, de nuevo, si la banca no paga la deuda privada que tiene, la pagará el Estado español. Es la socialización de las pérdidas, haciendo al Estado responsable de la deuda bancaria.
Il cittadino medio, che non ha avuto alcuna responsabilità nella creazione della bolla immobiliaria è colui che dovrà rimetterci e pagare il debito. È una situazione assolutamente ingiusta, perchè adesso è lo stato che garantisce che il debito di tale banche venga risarcito ai creditori. È difficile progettare un sistema più ingiusto.
Sarebbe stato giusto, invece, che a pagare per i loro errori fossero le banche riassorbendo la perdita. O per lo meno che si stabilisse un accordo tra creditore e debitore per il riassorbimento della perdita. Così, al contrario, da adesso in poi è il creditore -nazionale o straniero che sia- ad uscirne vincente, come sempre. E se non si può pagare privatamente, che sia il cittadino medio a pagare attraverso lo Stato.
Questo è quello che si definisce riscatto finanziario. E dato che parte di questo debito privato lo mantiene una banca straniera (e volendo sottolineare, la banca tedesca) tale riscatto finanziario è, come è successo in Grecia, Portogallo e Irlanda, un riscatto alla banca tedesca (e in misura inferiore a quella francese). E, ancora, se la banca non paga il proprio debito privato, lo pagherà lo stato spagnolo. È la socializzazione delle perdite, che fa dello Stato il responsabile del debito privato.
Come commenta utopiacarmona:
Dicho en otras palabras, el estado se ha convertido en en el principal asegurador de las pérdidas de la especulación financiera, y utiliza todos los mecanismos y recursos a su alcance, incluyendo nuestro dinero y nuestros derechos, para que la banca no pierda ni un sólo euro de lo que apostó, y eso que se supone que es una economía de libre mercado. Libre, para que la gente normal pierda, libre, para que los bancos ganen siempre.
E La Clave lo riassume in poche parole:
Privatizan las Ganancias y Socializan las perdidas.