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Taiwan: giornalisti in lotta per salvaguardare l'autonomia professionale

Categorie: Asia orientale, Taiwan (ROC), Citizen Media, Libertà d'espressione, Media & Giornalismi

Recentemente si è avuto un giro di vite a Taiwan contro l'autonomia dei giornalisti, come evidenziato dalla campagna diffamatoria [1][en] condotta dal gruppo editoriale Want Want China contro un studioso  e contro il piano di vendita [2] [en] delle pubblicazioni della Next Media. Motivo per cui giornalisti, studiosi e lavoratori del settore media stanno valutando concretamente l'attuazione di una strategia comune atta a  salvare l'editoria indipendente.
Sono i giornalisti destinati divenire una categoria usa e getta nell'industria dei media? Come mantenere l'autonomia professionale ed essere indipendenti dai controllo dei proprietari? Queste sono le domande che circolano tra gli ambienti del giornalismo taiwanese in questi giorni — con una serie di possibilli soluzioni.

Un accordo per garantire l'autonomia del giornalismo

In molti hanno fatto pressioni affinché i propretari delle testate firmino accordi con i dipendenti allo scopo di salvaguardare la professionalità del giornalismo contro ogni pressione esterna. Ho Jungshin, presidente e fondatore  della Association of Taiwan Jurnalists (ATJ) che ha dato vita alla  “March for Journalism Autonomy” [3] [zh] diciotto anni fa, ha deciso di dimettersi dal ruolo di redattore-capo alla Want Want China Times per protestare contro la campagna denigratoria dei media nonostante il tentativo di dissuaderlo portato avanti da Tsai Eng-Meng [4] [en]. Ha rimproverato così Tsai Eng-Meng:

 

Employees from Apple Daily formed an union to assert their rights.  (Photo provided by the Apple Daily Worker Union)

Impiegati della Apple Daily hanno data vita ad un sindacato per defender i logo diritti. (Foto concessa dalla Apple Daily Worker Union

Quello che lui ha utilizzato per convincermi a rimanere è più importante della sua retorica. Io mi auguro sinceramente che il gruppo Want Want China Times prenderà la decisione di firmare un accordo che tuteli l'autonomia dei giornalisti e che tutti gli altri media seguano il suo esempio. Questa mossa garantirà l'integrità dei giornalisti e rappresenterà la chiave di volta dello sviluppo della libera editoria a Taiwan.

 

Nel frattempo alla Apply Daily, 200 impiegati, tra cui nove redattori-capo, che  il 29 settembre hanno repentinamente dato vita ad un sindacato, eleggendo Tsai Ryh Yun come presidente. Scrive Tsa [5] [zh]:

Il primo problema è probabilmente il cambio di direzione del Next Media Group [ come conseguenza del cambio di proprietà]. Il sindacato chiederà che il proprietario firmi a un contratto collettivo ed un accordo di autonomia in modo da ptoteggere la libertà d'espressione all'interno della Apple Daily e tutelare diritti dei suoi impiegati.

The inauguration ceremony of Apple Daily Workers' Union.  (Photo provided by Apple Daily Worker Union)

La cerimonia d'inagurazione del sindacato della Apple Daily Workers. (Foto concessa quest'ultimo)

Tuttavia, analisticome Liu Chang-De e Kuan Chung-Hsiang [6] [zh] hanno sottolineato come i datori di lavoro potrebbero non rispettare gli accordi di autonomia. Hanno citato l'esempio di Rupert Murdoch, che aveva intrapreso il progetto volto a proteggere la professionalità e l'autonomia del giornale The Times ma successivamente ha rimpiazzato in modo dispotico  il redattore-capo. Quando hanno cominciato a ricordagli della sua nuova politica, Murdoch pare abbia replicato dicendo: “Mio Dio, non credevate facessi sul serio, non è vero?”

Costoro ritengono che l'autonomia del giornalismo vada regolamenta attraverso una normativa ed una legislazione, insieme ad una presa di coscenza collettiva. La  Campagna per la Riforma dei Media [7] [zh], a cui si fa riferimento, ha promosso l'aumento degli accordi editoriali e la sindacalizzazione dei lavoratori del comparto media che dovrebbero essere tutelati da una legislazione apposita”. Tuttavia Shyr Howard S.H., presidente della Commissione Nazionale per le Telecomunicazioni, la quale si occupa di promulgare norme relative alle trasmissioni televisive, ha affermato [8] che “Non ci sarà alcuna legislazione relativa all'accordo di autunomia. Future legislazioni migliorebbero la condotta dei med eil codice di condotta”.

Comproprietà e “trust fund”

Alcuni credono che il nocciolo del problema stia nella proprietà dei media e propendono affinche i lavoratori del settore media acquistino quote della società o creino dei “trust fund” affinchè i giornalisti possano condividere le direzione  e prendere parte alle decisioni.

Liu Chang- De ha suggerito [9] [zh] che gli impiegati della Apple Daily seguano gli esempi d'oltreoceano e trovino il mdo di prendere il controllo della compagnia acquistando delle quote e incoraggiando alcuni privati ad aiutarli ad acquisire la maggioranza della compagnia. Questa strategia porterebbe la compagnia a trasformarsi in una rete sociale controlla e regolata dagli azionisti stessi.

Huang Jhe-Bin, ex redattore-capo e reporter del dipartimento investigativo di China Times, ha fatto pressioni affinché Tsai Eng-Meng rendesse possibile questo passaggio — suggerendo [10] [zh]:

Bisogna seguire l'esempio del  Guardian o dell'Economist in Gran Bretagna: legare le testate ad un trust. Questa scelta rappresenterebbe, per certi versi, una prova all'opinione pubblica che non c'è alcuna intenzione di interferire per quello che riguarda  personale o sui contenuti della testata.

Questo porterebbe a Taiwan un media indipendente al cento per cento e permetterebbe a Tsai di stare alla larga dalle macchinazioni dell'industria dei Media che per altro non lo hanno mai interessato, dalla pressioni e dalle minacce. Se questo fosse vero, sia l'mmagine di  Want Want Groupe di Tsai verrebbe considerevolmente rilanciata. Se riuscisse in questo avrebbe la mia sincera ammirazione.

 

Tuttavia, né Want Want China Times né Next Media hanno dato una risposta positiva alle proposte fatte.

Articoli independenti e interesse dell'opinione pubblica

Molti hanno proposto nuove strade che portassero il mondo del giornalismo professionista verso orizzonti innovativi e meno convenzionali. Hu Yuan-Hui, ex direttore esecutivo della Public Television Service e Long Shish- Hung, professore associato alla National Chung Cheng University, insieme con altri hanno fondato  weReport [11] [zh] un progetto che promuove il giornalismo investigativo attraverso l'approvazione il sostegno dell'opinione pubblica. Dietro lo slogan” Tu ci sostieni, Noi denunciamo”, ex giornalisti e giornalisti freelance sono incoraggiati a pubblicare notizie riporatanti notizie grazie al sostegno di donazioni pubbliche. In cambio di ciò i loro articoli contribuiranno ad informare l'opinione pubblica e verranno pubblicati e riportati su diversi media. Si spera che grazie a questo i giornalisti saranno liberi di condurre le proprie indagini e questo produrre un notevole cambiamento nell'industria dei media. Nel discorso [12] inaugurale di weReport è stato affermato che :

Il giornalismo non dovrebbe essere monopolizzato dalle industrie dei media. Solo quando i cittadini collaborano nella produzione di notize e prendono parte in maniera significativa a sostenere il giornalismo che le notizie migliorano la vità della comunità.

 

weReport 網頁。(網路截圖)

(Screenshot preso dal sito di weReport.)

Zhu Shu-Juan, Feng Xiao-Fe e altri giornalisti indipendenti hanno fondato Independent Media Academy [13] [zh] con lo scopo di unire i giornalisti indipendenti e tutti coloro che lavorono nell'industria dei media. Tramite una serie di corsi intensivi e il supporto dei supervisori, verranno formati più giornalisti professionisti. Come riportato nel  manifesto [13] dell'accademia:

I media a Taiwan sono sottoposti ad una significativa riforma. Un grande numero di giornalisti indipendenti hanno  abbandonato l'industria dei media e si sono lanciati verso nuove prospettive giornalistiche in questo momento molto difficile per i media taiwanesi. Questo ha avuto avuto un impatto cruciale sulla partecipazione dell'opinione pubblica, la scelta delle tematica d affrontare  e lo sviluppo della democrazia…

I valori dei media di Taiwan stanno adesso andando verso un processo di distruzione e ricostruzione. Ci sono molte prospettive nel futuro. Speriamo che questo sia il punto di svolta per quello che riguarda l'indipendenza e la professionalità dei giornalisti, che saranno uniti per lottare insieme per degli obbiettivi comuni e deliniare i nuovi valori dei media tawanesi.