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Argentina: nuova legge per il voto a 16 anni

Categorie: America Latina, Argentina, Citizen Media, Elezioni, Giovani, Politica

Il 1° novembre scorso è stata approvata [1] [en] la normativa che permetterà ai cittadini di votare a partire dai 16 anni di età, anche se il voto rimane obbligatorio solo per chi ha più di 18 anni.
Il blog Juventudes [2] [es, come tutti i link seguenti salvo ove diversamente indicato] pubblica le modifiche apportate alla legge argentina 26774, che regola diritti e doveri dei cittadini, al fine di estendere il diritto di voto:

Artículo 1º: Son electores los argentinos nativos y por opción, desde los dieciséis (16) años de edad, y los argentinos naturalizados, desde los dieciocho (18) años de edad, que no tengan ninguna de las inhabilitaciones previstas en esta ley.

Articolo 1º: I cittadini argentini dalla nascita possono decidere di votare a partire dall'età di sedici (16) anni e i cittadini naturalizzati argentini dall'età di diciotto (18) anni, a condizione che non siano colpiti da alcuna delle restrizioni previste in questa legge.

Sui risultati della votazione alla Camera dei Deputati pro e contro questa riforma, il quotidiano Telam [3] segnala i seguenti dati:

La iniciativa -que había recibido media sanción del Senado una semana antes- fue aprobada con 131 votos a favor, 2 en contra y 1 abstención, ya que la mayoría de las bancadas opositores se retiraron del recinto antes de que se concretara la votación.

La proposta di legge, che aveva ottenuto l'approvazione preliminare del Senato una settimana prima, è stata approvata con 131 voti favorevoli, 2 contrari e 1 astensione, in quanto la maggior parte degli esponenti dell'opposizione avevano lasciato l'aula prima che il voto avesse luogo.

Momento in cui la Presidente Cristina Fernandez consegna i nuovi documenti di identificazione che permettono ai sedicenni di votare - Immagine di www.casarosada.gov.ar concessa su licenza Creative Commons [4]

La Presidente Cristina Fernandez consegna i nuovi documenti di identificazione che permettono ai sedicenni di votare. Foto ripresa da casarosada.gov.ar su licenza Creative Commons.

Nella sua pagina web [5] il deputato José Brillo spiega il motivo della sua astensione:

El proyecto no forma parte de las prioridades, ni de las metas u objetivos de los jóvenes. Por el contrario siento que el proyecto está más relacionado con inquietudes de los adultos, que con las necesidades, y las motivaciones de los jóvenes. El proyecto propone conceder a los adolescentes el derecho de votar, pero curiosamente es un segmento en el que se comprueba un desgranamiento del 56% en su educación media, si pensamos antes en el voto que en la educación, o antes que tener mayor acceso a políticas deportivas, recreativas, o culturales, estamos alterando las prioridades.

Questo progetto non fa parte né delle proprietà né degli obiettivi fissati per i giovani. Al contrario, credo che sia più legato alle preoccupazioni degli adulti che ai bisogni e alle motivazioni dei giovani. Propone di dare il diritto di voto agli adolescenti, ma curiosamente si tratta di un segmento in cui il 56% non ha completato la sua educazione superiore o lo ha fatto in ritardo, quindi se pensiamo di andare a votare prima di avere ricevuto un'istruzione o prima di avere maggiori possibilità di accesso a politiche sullo sport, il divertimento o la cultura stiamo cambiando le nostre priorità.

Sull'opzione di poter votare per chi ha meno di 18 anni, Brillo scrive:

Respecto del carácter optativo del voto, quiero marcar también mis diferencias, y planteo esto porque más allá de los gustos, las preferencias y las consideraciones personales, el Art. 37 de la Constitución Nacional establece que el voto en la Argentina es obligatorio y universal.

Vorrei chiarire le mie obiezioni anche sulla natura opzionale del voto, e parlo di questo apetto perché, a parte le opinioni, preferenze e considerazioni personali, l'articolo 37 della nostra Costituzione Nazionale stabilisce che in Argentina il voto è universale e obbligatorio.

Che cosa pensano i nuovi giovani elettori?

Florencia Acuña (@floracunia [6]) scrive:

@floracunia [7]: hoy estaba con el cartel del voto a los 16 en el cole , y ari me dijo yo no quiero votar apenas me se atar los cordones ! ajajjajaj 15 años.

@floracunia [7]: oggi ero a scuola con il cartello a favore del voto a 16 anni, e ari mi ha detto che non vuole votare visto che non sa ancora allacciarsi le scarpe! Ha ha ha ha 15 anni.

Intanto Mar (@marianelaoriont [8]) spiega di sentirsi inquieta:

@marianelaoriont: [9] Estoy re nervioso por el voto a los 16 años, no me decido como votar todavía. Si haciendo ta te ti o zapatito blanco zapatito azul.

@marianelaoriont: [9] il fatto di poter votare a 16 anni mi rende supernervosa, non ho ancora deciso come votare. Quale conta devo fare, “Ambarabbà ciccì coccò” va bene?.

Un argomento molto controverso è il fatto che i minori non siano imputabili per crimini penali, cosa di cui gran parte della società è convinta, nonostante ciò non sia vero. Poszione ripresa in alcuni rilanci su Twitter:

@Ezepereyra22 [10]: Ya es ley el voto a los 16 años, pero si con esa misma edad vienen y te pegan un tiro en la frente para afanarte el celular, no pasa nada.

@Ezepereyra22 [10]: Ora per legge hanno la possibilità di votare a 16 anni, ma se alla stessa età vengono a spararti addosso per rubarti il cellulare non succede nulla.

Anche Andrés Escudero parla di questo argomento nel blog El Estadista [11]:

La inimputabilidad es un argumento que han adoptado los promotores de las políticas de mano dura. Haciéndose eco de la asociación entre juventud y delincuencia, han impulsado la idea de que a partir de esta nueva ley un menor de 18 años podría sufragar para Presidente a la vez que “matar, robar y violar” sin ir preso, justamente por su condición de menor. Sea por el motivo que fuere, la idea de que los menores de dieciocho son inimputables se apoderó de buena parte de la sociedad hasta convertirse en sentido común

L'immunità è una cosa adottata da quelli che vogliono governare con il pugno di ferro. Sulla scia dell'associazione di idee giovani=criminali, hanno sostenuto l'idea che grazie a questa legge un minore potrebbe votare per il Presidente e contemporaneamente “uccidere, rubare e violentare” senza andare in galera, appunto perché è minorenne. Per un motivo o per l'altro, l'idea che i minorenni non siano imputabili è entrata nella testa di buona parte della società fino a diventare un luogo comune.

Escudero analizza anche il grosso debito del Parlamento rispetto ai procedimenti giudiziari per  minorenni tra i 16 e i 18 anni:

En este campo, una deuda que el Congreso Nacional aún no ha saldado es la sanción de un Régimen de Responsabilidad Penal Juvenil, para que los jóvenes en conflicto con la ley penal puedan ser juzgados con respeto de las mismas garantías que asisten a cualquier ciudadano.

In questo campo, il Congresso deve ancora organizzare un sistema di responsabilità penale per i giovani in modo che i ragazzi che hanno problemi con la legge possano essere processati conservando le stesse garanzie di cui gode qualsiasi altro cittadino.

Considerando queste modifiche, i candidati alle elezioni politiche del 2013 dovranno pensare ad adattare le loro strategie in modo da conquistare il voto giovanile [12], che rappresenta più di un milione di nuovi voti potenziali.