Con una buona dose d'ironia, tramite i siti di vari social media, è arrivato parecchio sostegno tecnico e morale agli “schiavi aziendali” giapponesi, detti shachiku [1] [ja, come tutti gli altri link, eccetto ove diversamente indicato] nello slang locale.
È stata perfino creata un'App: gli “Amici degli Shachiku [2]“. Collegata a Facebook, questa permette agli shachiku di selezionare automaticamente “mi piace” e “condividi” su quanto vanno pubblicando i loro capi; inoltre, questa genera degli URL segnalibro delle cose che il capo ha condiviso, o su cui ha messo “mi piace”. L'App ha una funzione che consente di decidere con quale frequenza si desidera “apprezzare” le condivisioni e le pubblicazioni del proprio capo. Per ottenere tutto ciò è sufficiente cliccare su “Diventa un bravo shachiku”.
Hisaju [3], l'ingegnere freelance che ha creato l'app [4], dichiara:
みなさんがコンプレックスや仕事など何かで悩んでいるときにそれを(アプリで)解消しようとは思ってはいなくて、そのサイトを見てクスっと笑って悩みがその瞬間だけでも和らげるようなサービスがあったらなという思いで作っています。
Questa non vuole essere la soluzione perfetta né per le lotte lavorative né per risolvere i problemi di autostima. Ho creato quest'app nella speranza che la gente, utilizzandola, rida per un istante, regalandosi una piccola pausa dalle fatiche quotidiane.
A dicembre 2012 erano 9.669 i “capi” registrati dagli utenti dell'applicazione.
Shachiku è una parola di recente creazione, risultato della fusione di kaisha e kachiku, in giapponese rispettivamente azienda e animale domestico. Questo termine è attribuito agli impiegati che sono stati addomesticati dalle aziende, le quali garantiscono loro uno stipendio privandoli però della volontà.Nel dicembre 2012, paragonando il tradizionale mazzo di carte giapponesi karuta [6] [it] con le condizioni di semi-schiavitù degli shachiku, si è ampiamente diffuso su Twitter l'hashtag #社畜死亡かるた (traducibile con ParagonaParolaMorteShachiku).
(Nota: per comprendere i tweet che seguono avete bisogno di un corso accelerato di karuta! Queste carte riportano simboli (in questo caso l'alfabeto giapponese hiragana [7] [it]) o proverbi. I seguenti tweet si ispirano a “Iroha Garuta“, popolare gioco in cui bisogna abbinare i simboli ai proverbi. Nei seguenti tweet gli utenti abbinano i simboli dell'alfabeto a delle brevi frasi simili a proverbi riguardanti gli shachiku.)
@Tarodigy [8] descrive così le rigide condizioni lavorative cui è sottoposto lo shachiku:
@Tarodigy F: Finché lavori così duramente [da procurarti delle ulcere] e devi inghiottire una videocamera, sei solo un ragazzino [che può essere comandato a bacchetta].
@hebomegane_sun [11] fa riferimento ai capi che pensano che fare gli straordinari sia normale:
@hebomegane_sun [12]: う [13]「上の判断をあおがないと定時退社できません」 #社畜死亡かるた
@hebomegane_sun S: Solo un permesso speciale può consentirti di andare a casa.
@teracy [14] si focalizza sugli stipendi bassi:
@teracy L: la busta paga è fatta per essere guardata e intristirsi.
@YangZerstoerung [17] ironizza così sugli inviti alla socializzazione del dopo lavoro:
@YangZerstoerung [18]『ま』 [19]:「また飲み会か…」 #社畜死亡かるた
@YangZerstoerung A: Ancora! Un altra cena obbligatoria col capo.
@kirikami [20] ha usato togetter [21], uno strumento per riunire i tweet, per creare una pagina su questo argomento. Ecco alcuni commenti:
@hiro_britpop [22]: 社畜大杉w 泣けてくる → #社畜死亡かるた – Togetter http://togetter.com/li/397644 [21]
@hiro_britpop: LOL, troppi “shachiku”. Mi viene da piangere. #KarutadellamortedelloShachiku (#社畜死亡かるた) – Togetter http://togetter.com/li/397644 [21]
@hhhrk [23] このタグ私を見てるみたいで、みんなもそうなんだ!と安心しかけたw #社畜死亡かるた
@hhhrk Sembra che questo hashtag parli proprio della mia situazione. Mi sono sentito quasi sollevato nel capire che è così per tutti.
@kirinnnn [24]「うちの会社は誰も文句言ってない」という経営者に見せてみたい。RT @work_bpt: #社畜死亡かるた – Togetter http://bit.ly/WJmo1J [25]
@kirinnnn: Voglio far vedere questi tweet al manager convinto che “Nessun impiegato si lamenta nella mia azienda” RT @work_bpt: #KarutadellamortedelloShachiku (#社畜死亡かるた) – Togetter http://bit.ly/WJmo1J [25]
[1] “Gozensama” significa rientrare a casa dopo mezzanotte, oppure qualcuno che torna tardi. Secondo un dizionario di slang giapponese [26] è usato spesso dalle mogli per indicare i mariti che lavorano fino a tarda notte.