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Italia: l'impegno per una nuova ‘Città della Scienza’ a Napoli

Categorie: Europa occidentale, Italia, Arte & Cultura, Citizen Media, Cyber-attivismo, Disastri, Protesta, Scienza, Sviluppo

Nella tarda serata del 4 marzo 2013, un incendio doloso ha distrutto la “Città della Scienza” [1] [it, come i link successivi, eccetto dove diversamente indicato], nel quartiere Bagnoli a Napoli.

Il progetto era stato realizzato tra il 1989 e il 1992 nell’ex area industriale di Bagnoli, nella sede dell’ex ILVA-Italsider [2], chiusa per la crisi del settore siderurgico e per l'inquinamento creato. La bonifica ha creato questo polo d'avanguardia sul modello della Cité des sciences et de l'industrie [3] [fr] a Parigi, in base a un’idea di Vittorio Silvestrini [4], presidente della Fondazione IDIS-Città della Scienza. Negli ultimi 10 anni il centro ha avuto circa 350 mila visitatori l'anno, e ospitava il museo interattivo, un planetario, un centro congressi, un centro di alta formazione e un'area per mostre d'arte.

La notizia ha colpito parecchio soprattutto i cittadini locali, i quali hanno subito commentato sui social network (in particolare su Twitter), alcuni dei quali non hanno fatto mistero di ritenerlo un incendio doloso a opera della camorra [5]:

@sechi1964: [6]sono stato a Cittá della Scienza pochi mesi fa. Un luogo che, da solo, sapeva rappresentare il riscatto di Napoli. Quel rogo brucia tutti noi.

@itsmeperp: [7] La camorra brucia la città della scienza e poi aspetta il fiume di soldi della ricostruzione. E noi.. paghiamo.

@MiguelCavalle: [8]Brucia la Città della Scienza a #Napoli e la #RegioneCampania corre a ricostruire… E perché non arrivare ai problemi prima che brucino…?

Marcello Signore racconta sul suo blog [9]:

Da ragazzino andavo sempre alla “Città della Scienza”: ci ho visto i dinosauri, le mostre interattive, ci ho ascoltato conferenze. Ci ho ricevuto anche un premio, il mio primo premio, il “premio poesia”, non lo dimenticherò mai. la “Città della Scienza” era a 500 metri da casa mia, ma a me sembrava un posto molto più lontano. Rappresentava il cambiamento, il miglioramento, l'evoluzione.

Il sito del quotidiano napoletano Il Mattino ospita diversi interventi dei cittadini al riguardo:

Natalia 13ful [10]: siete il cancro della nostra terra. solo a pensare alle 170 persone rimaste disoccupate, e alle loro famiglie, per i vostri sporchi interessi.

Pietro Treccagnoli [11]: Si capiranno, forse, le origini e gli obiettivi del dolo. Ma qualcosa resterà sempre inspiegabile, soprattutto ai napoletani: come si può vivere in una città dove la scienza non produce coscienza.

Francesco Grillo [12]: Purtroppo dall'incendio viene fuori il messaggio che Napoli non si può ancora consentire il lusso di essere normale: dovranno essere spesi tanti soldi – tre miliardi di euro circa – in ricerca nei prossimi sette anni a Napoli per volontà della Commissione Europea: ma con il disastro di ieri sera si assottigliano le speranze di prendere anche quest'ultimo treno.

Il noto scrittore Roberto Saviano [13], autore del libro da cui è stato tratto il film Gomorra [14], commenta:

@robertosaviano: [15]Dolo o incidente? Da sempre i clan vorrebbero edificare a Bagnoli: le fiamme a Città della scienza sono il fallimento di una Napoli diversa.

Il Fiasco Job Blog [16]riporta:

Napoli oggi è di cenere – ha scritto Roberto Saviano – 160 dipendenti non sanno più’ nemmeno se e quando ricominceranno a lavorare…uno scheletro sul mare. Completamente distrutto lo science center, il planetario, sei capannoni per dodicimila metri quadri e danni per oltre venti milioni di euro. Resta il teatro, da lì bisognerà ripartire.

http://www.europinione.it/wp-content/uploads/2013/03/Citt%C3%A0-Scienza-distrutta.jpg

Città della Scienza, veduta aerea dopo l'incendio. Foto ripresa da Mattino.it

L’incendio è stato domato dopo 13 ore e le indagini ipotizzano che i piromani fossero degli esperti, agendo appena dopo la chiusura per non avere testimoni. L’incendio è partito forse da 12 punti diversi dei capannoni, e ciò lascia intendere che gli autori del gesto volessero senza dubbio distruggere l’intera struttura — come confermato dai risultati delle prime perizie [17]. Un giorno forse la magistratura e le indagini riveleranno le vere cause (politiche, economiche o di stampo camorristico) di questo scempio.

Riguardo la ricostruzione, le istituzioni italiane si sono fatte sentire prima con il  Ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, che il 7 marzo ha annunciato [18] di aver già sbloccato 5 milioni di euro, che arriveranno a un totale di 20 tramite i fondi per la riqualificazione delle aree industriali. Il giorno successivo è poi arrivata l'ambiziosa promessa [19] di Francesco Profumo, Ministro dell'Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che prevede di ricostruire la Città in circa 18 mesi. Importante la puntualizzazione del Governatore della Campania Stefano Caldoro [20], che rassicura sul luogo della ricostruzione: “Nessuno pensa di delocalizzare Città della Scienza in un’altra parte della città che non sia Bagnoli. Su questo posso rassicurare”.

Intanto enti locali, volti noti e semplici cittadini hanno avviato diverse iniziative per contribuire alla ricostruzione. Su Facebook è nato il gruppo Ricostruiamo Città della Scienza [21], mentre la prima campagna di raccolta fondi (crowdfunding) sul sito DeRev [22] ha già superato i 50.000 euro. Il MADRE (Museo d’Arte contemporanea DonnaREgina) di Napoli annuncia di voler devolvere all'uopo [23] il 10% dell’incasso del prossimo mese. E il Premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia [24] propone la creazione di un comitato ad hoc [25] per la ricostruzione.

Non sono mancati i rilanci sulle testate online estere — come il sito francese CetteSemaine [26] [fr]:

“Un des cent pôles d’excellence italiens”, “un des meilleurs incubateurs de nouvelles entreprises”, ex-“meilleur musée des sciences en Europe”, à la fois “centre de congrès, centre de formation et pépinière d’entreprises”, etc. voilà ce qu’était la Cité des Sciences de Naples. En respirant un peu plus la cendre, la suie et la lance à incendie, elle pue désormais un peu moins l’ode à la recherche technologique qui sème partout la mort…

Uno dei cento poli di eccellenza italiani… uno dei miglioni incubatori per le nuove imprese…ex-miglior museo delle scienze d'Europa…centro congressi, centro di formazione e incubatore di imprese…questo è Città della Scienza di Napoli. Dove adesso si respirano più cenere, fuliggine e le lance antincendio, è meno un'ode alla ricerca tecnologica, e semina ovunque morte…

Mentre il sito inglese Ecsite [27] [en], ovvero la Rete Europea di Centri Scientifici e Museali, riporta i dati della raccolta fondi:

Yesterday evening a large fire has totally destroyed our Science Centre in Naples. Our dreams, 20 years of work, everything we put in this project caught fire in few hours during the night. We need the support of everybody, wherever you are, to believe in a new start.” Any contribution to the reconstruction of Città della Scienza can be done through the Bank Account: IBAN IT41X0101003497100000003256 BIC IBSPTINA. Ecsite, the European network of science centres and museums, extends a resolve to support Città della Scienza in this difficult time. The centre is a founding member of Ecsite and has been an active and instrumental member in the organization, hosting an Ecsite Conference and taking its Presidency from 2007 to 2009.

Ieri sera un grave incendio ha totalmente distrutto il nostro Centro della Scienza a Napoli. Il nostro sogno, 20 anni di lavoro, tutto quello che abbiamo messo in questo progetto è bruciato in poche ore durante la notte. Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti, chiunque voi siate, per credere in un nuovo inizio. Ogni contributo alla ricostruzione della Città della Scienza può essere effettutato sull'IBAN IT41X0101003497100000003256 BIC IBSPTINA. Ecsite, la Rete Europea di Centri Scientifici e Museali, estende la sua risolutezza nel supporto alla Città della Scienza in questo momento difficile. Il centro è un membro fondatore di Ecsite ed è stato un membro attivo e strumentale nell'organizzazione, ospitando la Conferenza di Ecsite e prendendone la presidenza dal 2007 al 2009.

Infine, anche gli studenti napoletani si sono fatti sentire tramite vari eventi pubblici, tra cui una corteo di protesta [28] in centro città l'8 marzo, seguita un’altra manifestazione il giorno successivo [29] e poi da una affollatissima flash-mob [30] tenutasi la mattina del 10 marzo davanti al luogo dell’incendio — da cui è ripresa la foto che segue [31]:

Città della Sceinza, napoli, foto di Ornella Sarrocco-- https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10200259687448596&set=p.10200259687448596&type=1&theater [31]

Città della Scienza, Napoli, 10/03/2013. Foto di Ornella Sarrocco da Facebook. [31]