Alle elezioni generali del 24 e 25 febbraio scorso [it, come i link successivi, eccetto ove diversamente indicato], il MoVimento 5 Stelle (M5S), creato dal comico Beppe Grillo nel 2009 a Firenze e per la prima volta in lizza, ha conquistato 109 seggi su 630 al Parlamento, risultando primo partito, e 54 seggi su 315 al Senato. La sorpresa è stata parecchia anche perché appena un mese prima i sondaggi davano al M5S il 18% alla Camera e il 12,1% al Senato. Com'è ormai noto, I social media hanno avuto un ruolo determinante in questo successo, portando all'elezione di molti giovani e dando vita a uno dei Parlamenti più giovani d'Europa.
Chi sono gli elettori del M5S?
Segnalando un recente libro a più mani (Il Partito di Grillo, Il Mulino), Gabriele Ainis scrive sul suo blog:
….M5S nasce come espressione di una sinistra ecologista e libertaria, che si aggregano movimenti vari e variegati – prima di tutto nell’area dell’ambientalismo, ma anche legati a istanze puramente locali, sussecutivamente [successivamente?] integrate e ampliate dal gruppo. Finché diventa un attrattore valido anche per la destra una volta che venga cavalcata l’istanza “antisistema” (se ci si intende sul termine, naturalmente, tanto per esser chiari il “mandiamoli tutti a casa”).
Da quali schieramenti provengono gli eletti?
http://www.youtube.com/watch?v=1W7kYcXJQPw
A seconda delle fonti, la provenienza politica delle preferenze per i “grillini” sembra assai variegata. Commentando un post di Elisa Gianni su reset.it che indicava PD, dalla Lega e dall’IDV, il lettore Gianni Armani, scrive che:
Il boom della lista ispirata da Beppe Grillo è stato alimentato per il 30% da elettori che alle europee del 2009 avevano scelto il centrosinistra (Pd, Idv e altri) e per il 27% da elettori che avevano scelto il centrodestra (Pdl, Lega e altri). Per Grillo il bacino più grande resta comunque quello dell’astensione, pari al 37% dei suoi consensi, cioè un esercito di oltre tre milioni di persone. Gli altri partiti al di fuori delle coalizioni principali contano soltanto per il 6%. In dettaglio, il Movimento 5 Stelle ha preso l’11% dal Pd, il 12% dall’Idv, 7% da altri. Dal blocco di centrodestra, il 18% dei consensi grillini è arrivato dal Pdl, l’8% dalla Lega, l’1% da altri.” A chi credere?
Le aree di maggior successo
Geograficamente, il successo della lista Grillo è diffuso in tutta Italia, con una punta massima che arriva al 53, 17 per cento nel comune di Exilles in Alta Val di Susa, dove le proteste “No TAV” non sembrano essersi sopite. Sul piano regionale, il M5S registra percentuali che si avvicinano o oltrepassano il 33 per cento in Liguria (32,1%), Sardegna (33,7%), Marche (32,1%), Sicilia (32,7%).
Quali sono state le motivazioni?
Le ragioni dietro i tanti consensi al M5S sembrano essere analoghe a quelle che spingono migliaia di giovani del Movimento Occupy — ovviamente con l'aggiunta di qualcun'altra tipicamente italiana. Ecco di seguito qualche esempio.
La mancanza di fiducia nelle istituzioni. Sul blog clandestinoweb.com si legge:
Nessuno si salva: le istituzioni italiane non convincono più; neanche il Quirinale che da sempre ha rappresentato assieme al suo esponente Giorgio Napolitano, un modello esemplare di costante garanzia per gli italiani. Nelle anticipazioni del “Rapporto Italia” che l’Eurispes presenterà il prossimo 31 di gennaio, il dato che emerge è chiaro: rispetto alle percentuali registrate lo scorso anno, il calo è brusco sia per il Capo dello stato che per il Vaticano.
Il paracudatismo elettorale. Sul sito ilbombarolo.it, Luciano scrive:
Giusto l’analisi fatta , e come accennai ad un Amico del PD di Settimo ante votazione; la perdita era prevista in quanto il Bersani ha paracadutato gente che non ha niente a che fare con la realta’ locale ed ha immesso in lista presone come la Bindi con gia’ troppi mandati alle spalle ! Per cui la colpa non puo’ e non deve andare alle sezioni LOCALI !
La casta che si autodistrugge. Marianna De Palma ricordava così nell'ottobre 2012, sul blog internetepolitica.blogosfere.it, una triste realtà italiana:
A deliberare sulla legge anticorruzione – pare in arrivo – anche 100 parlamentari imputati, condannati o prescritti. E’ normale per gli Italiani avere parlamentari del genere?
Carmine Gazzanni scrive su blog infiltrato.it:
Figli, mogli, mariti, nipoti. Scorrendo i nomi dei candidati (alcuni ufficiali, altri ufficiosi) per le politiche, si rimane increduli vista la mole di parenti di ex deputati presenti. Spesso c’è proprio una sostituzione: esce padre, entra figlio.
Gerontocrazia delle poltrone. A settembre 2012, luna_rossa scriveva sul sito nuovaresistenza.org:
Nel Parlamento ad esempio l'età media dei deputati è 54 anni e quella dei senatori e 57, e anche nelle università, dove si suppone dovrebbero avere più spazio i giovani, l'età media dei professori viaggia intorno ai 63 anni.
Citando i risultati di uno studio del deputato Peduca, nel settembre 2012 l'idealista.it scriveva:
Ci sono persone – fa notare Pedica – che siedono in Parlamento da decenni. Un lungo elenco di persone che vantano da un minimo di 16 anni a un massimo di quasi 40 anni di presenze alla Camera e al Senato.
È comunque vero che le truppe di Grillo hanno ringiovanito al massimo il Parlamento, come sottolinea la sua pagina Facebook:
Lo Tsunami che ha travolto la politica italiana ha spazzato via uno tra i Parlamenti più vecchi d'Europa (55 anni di media) restituendo i parlamentari più giovani di tutto il mondo occidentale e dell'intera storia della Repubblica. L'età media, tra Camera e Senato, è di 48 anni, più bassa rispetto non solo a quella dei paesi dell'UE, ma anche a quella degli Stati Uniti, tutti con un'età media di oltre 50 anni. …Quello del MoVimento 5 Stelle è anche il gruppo con la maggiore percentuale di laureati: l'88%, in coda alla classifica il pd con il 67% e la lega con il 40%.
Etica politica a 5 stelle e stallo istituzionale
Gli eletti del M5S dovranno comunque conformarsi al relativo Codice di comportamento sottoscritto individualmente con Grillo, dove si specifica tra l'altro:
La costituzione di due “gruppi di comunicazione”, uno per la Camera e uno per il Senato, sarà definita da Beppe Grillo in termini di organizzazione, strumenti e di scelta dei membri, al duplice fine di garantire una gestione professionale e coordinata di detta attività di comunicazione, nonchè di evitare una dispersione delle risorse per ciò disponibili. Ogni gruppo avrà un coordinatore con il compito di relazionarsi con il sito nazionale del M5S e con il blog di Beppe Grillo.
I parlamentari del M5S dovranno anche obbedire a ordini esterni: formalmente Beppe Grillo non era presente in nessuna lista e quindi si trova fuori dal quadro istituzionale. Ancor peggio, egli rifiuta di rispondere alle domande che vanno ponendosi tanti italiani (e osservatori stranieri), nega la collaborazione con le altre forze politiche e insiste sul fatto che il rispenso delle urne “non può lasciare indifferenti”. Anzi, il comico dichiara in un’intervista a Lucio Cristino su YouTube:
Puntiamo al 100 per cento – dice – poi sciogliamo il movimento. E si autoaccusa: “terrorista, populista” per dire che noi “non siamo come loro, noi non facciamo politica”…
Questo spiega perché Grillo vorrebbe abolire l’articolo 67 della Costituzione dove si stabilisce che ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato. In modo del tutto legittimo, molti si chiedono anche quale ruolo abbia Gianroberto Casaleggio, il “guru” che sembra essere alle spalle dell'intero MoVimento. In una video-inchiesta su Youtube, Antonio Amorosi scrive:
Potere, soldi e tecniche di manipolazione aziendale dentro il MoVimento 5 Stelle . E’ Casaleggio che comanda, sostengono tutti gli attivisti espulsi. Ma del passato del “guru” di Grillo si sa ben poco.
Visto l'attuale quadro di stallo politico ed istituzionale, in aggiunta al “consueto” caos economico e sociale, c'è infine da chiedersi: quand'è che i cittadini avranno risposte chiare alle tante domande che il successo di Grillo & co. suscita nell'opinione pubblica italiana (e mondiale)?