- Global Voices in Italiano - https://it.globalvoices.org -

Indonesia: progetto a sostegno dei prigionieri politici a Papua

Categorie: Asia orientale, Indonesia, Citizen Media, Diritti umani, Governance, Indigeni, Politica, Protesta, Storia

I gruppi della società civile dellaprovincia di Papua Occidentale [1] (Nuova Guinea, Indonesia) hanno lanciato il sito Papuani dietro le sbarre [2][en, come tutti i link seguenti] per documentare le storie dei prigionieri politici del paese. Alla fine di aprile 2013, sono stati contati nelle carceri almeno 40 prigionieri politici [3], e nel 2012 sono stati documentati circa 210 arresti politici [4].

La regione fa parte dell'Indonesia, anche se negli ultimi 50 anni molti cittadini hanno combattuto per l'indipendenza. Il governo indonesiano nega la presenza di prigionieri politici in Papua Occidentale, e insiste sul fatto che gli attivisti vengano arrestati per violazione del codice penale.

papuans [2]

Il progetto online [2], avviato dalla Coalizione della Società Civile per il Sostegno della Legge e dei Diritti Umani in Papua, mira a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla situazione dei diritti umani:

Questo sito si propone di aumentare la consapevolezza sui i prigionieri politici in Papua, in modo che nessuno venga dimenticato. Molti dei prigionieri hanno subito arresti arbitrari, violenze, abusi, torture, processi ingiusti, intimidazioni e negligenze.

Si tratta di un’iniziativa popolare, e rappresenta una vasta collaborazione tra avvocati, gruppi per i diritti umani, gruppi adat, attivisti, giornalisti e singoli individui in Papua Occidentale; Ma anche ONG con sede a Giacarta e gruppi internazionali di solidarietà.

La Papua Occidentale è tra le province indonesiane più ricche di risorse nonstante abbia un alto tasso di povertà [5]:

Nonostante sia uno dei territori più ricchi di risorse dell'Indonesia e ospiti la società mineraria Freeport, ovvero il suo più grande contribuente, la Papua occidentale è una delle regioni più povere per quanto riguarda i livelli di povertà e gli indicatori di sviluppo umano, con gravi problemi legati al sistema sanitario inadeguato, alla mortalità infantile e materna, all'HIV / Aids e al basso livello di istruzione.

Papuan political prisoners. Photo from Free West Papua Campaign. [6]

Prigionieri politici papuani. Foto dal sito Free West Papua Campaign.

Negli ultimi anni, i gruppi per i diritti umani hanno denunciato le “pratiche violente e repressive” dei militari e della polizia nel reprimere il movimento indipendente:

Queste pratiche consistono in intimidazioni, tattiche terroristiche, arresti e detenzioni arbitrari, interrogatori condotti senza la presenza di avvocati, visite dei familiari negate, torture, maltrattamenti e rifiuto di assistenza sanitaria durante la detenzione, fucilazioni in circostanze misteriose, sparizioni forzate ed esecuzioni extra-giudiziarie. I difensori dei diritti umani sono particolarmente soggetti agli abusi.

L'utente Papua land of peace [7] scrive riguardo l’ origine del conflitto nella regione:

Fin dall'inizio, la maggior parte dei Papuani si oppose al dominio indonesiano, e non gradì il modo in cui gli era stato negato il diritto di autogovernarsi. In risposta a questa opposizione – sia dai gruppi armati che dalla popolazione in generale – il governo indonesiano ha fatto ricorso alla violenza e all'oppressione.

Questo è lo sfondo alla colonizzazione da parte degli indonesiani, che minaccia l'esistenza degli indigeni della Papua – ed è la radice del conflitto che continua ancora oggi.

Il sito Papuani dietro le sbarre [2] è una risorsa preziosa per ottenere maggiori informazioni sui prigionieri politici attuali [8] e del passato [9] della Papua Occidentale. Molte persone presenti nel database sono stati arrestate [10]per aver innalzato la bandiera con la stella del mattino, che è vietata; Altri sono stati accusati di tradimento per aver partecipato ad una manifestazione contro il governo.

Molti dei prigionieri politici elencati su questo sito sono stati arrestati per attività come manifestazioni o critiche contro il governo, per essere interessati alla politica, o per essere affiliati a gruppi critici o che hanno atteggiamenti di sfida nei confronti del governo. A volte persone che non sono assolutamente attive a livello politico vengono arrestate, solo perché presenti ad un evento politico o perché accompagnavano un'attivista politico.

A postcard showing the banned flag of West Papua [11]

La bandiera proibita della Papua Occidentale

Siti come Papuani dietro le sbarre [2] e Campagna per una Papua Occidentale libera, [12]forniscono informazioni utili sul paese, dato che i principali media informativi devono affrontare diverse sfide e limitazioni nella copertura della situazione dell’area:

Il flusso di informazioni in Papua Occidentale è esso stesso politicizzato. Giornalisti locali e nazionali hanno affrontato minacce, intimidazioni, percosse e talvolta esecuzioni mentre lavoravano dalla Papua Occidentale. L'accesso per i giornalisti stranieri e le ONG dei diritti umani è fortemente limitato, e il Comitato internazionale della Croce Rossa è stato espulso dalla regione nel 2009, mettendo fine al monitoraggio indipendente delle condizioni carcerarie.

Il sito web suggerisce diversi modi per sostenere i prigionieri politici della Papua Occidentale. Tra questi, un esempio concreto è quello di scrivere [13] ai prigionieri:

Questo è un modo fantastico per assicurarsi che i prigionieri politici sappiano di non essere soli. Consultate la lista ‘Prigionieri Attuali’ per trovare qualcuno a cui scrivere. È possibile spedire le lettere direttamente all’indirizzo della prigione o contattare il sito per avere dettagli su come inviare le lettere agli avvocati locali dei diritti umani, che possono recapitare a mano la corrispondenza e assicurarsi che venga ricevuta.