È partita subito la fiera opposizione dei gruppi attivisti dopo che l'organizzazione non-profit ARA, Azione e Riforma Agricola, [es] ha annunciato la nomina della controversa multinazionale di biotecnologia agricola Monsanto, alla Hall of Fame dell'agricoltura portoricana [es].
Attraverso un comunicato stampa, infatti, l'Organizzazione portoricana di agricoltura eco-biologica, il Fronte di salvataggio dell'agricoltura, la Società scientifica latinoamericana di agroeconomia, il Comitato di Yabucoa per la qualità della vita e l'Associazione degli studenti di agraria esprimono il proprio disappunto:
Exigimos que se revierta la decisión y en su lugar se seleccione a un agricultor local utilizando criterios de sustentabilidad y justicia social. Este reconocimiento a Monsanto, una compañía dedicada a la producción de plaguicidas y cultivos transgénicos, resulta oneroso en demasía para una corporación con credenciales tan nefastas a nivel internacional.
Esigiamo che venga modificata la decisione, e che venga scelta invece un'azienda agricola locale, in virtù dei criteri di sostenibilità e giustizia sociale. Tale riconoscimento costituisce un onore troppo grande per la Monsanto, un'azienda impegnata nella produzione di pesticidi e raccolti geneticamente modificati e con delle credenziali così pessime a livello internazionale.
Inoltre, con lo slogan Non c'è niente di Santo sulla Monsanto! [es], è stata indirizzata all'ARA (la cui sede centrale si trova alla Scuola agraria) una petizione online, prossima al raggiungimento dell'obbiettivo di 2.000 firme, in cui sono spiegate alcune delle ripercussioni dovute alla presenza della Monsanto sull'isola:
Puerto Rico es un país que depende alrededor de un 90% en productos extranjeros para alimentarse. Nuestras tierras fértiles están siendo arrendadas a Monsanto para crear sus semillas que hacen daño a la salud y al ambiente en vez de utilizarse para tener una agricultura sostenible que nos brinde más seguridad alimentaria.
Porto Rico è un paese che dipende nel suo sostentamento da prodotti di origine straniera per circa il 90%. Invece di utilizzare le nostre terre fertili per un tipo di agricoltura sostenibile, in grado di fornirci maggiore sicurezza alimentare, queste sono state affittate alla Monsanto che le utilizza per creare sementi nocive per la salute e l'ambiente.
Nel suo blog Progetto Biosicurezza di Porto Rico [es], l'educatore ambientale Carmelo Ruiz Marrero, fa notare che:
…en el candente debate global en torno a los organismos y alimentos genéticamente modificados, o transgénicos, el rol poco conocido de la isla caribeña de Puerto Rico ha pasado mayormente inadvertido y hasta ahora ha evadido escrutinio crítico.”
…nell'acceso dibattito mondiale sugli organismi e sugli alimenti geneticamente modificati, il ruolo poco conosciuto dell'isola caraibica di Porto Rico è passato quasi inosservato, e finora si è evitato di analizzarlo in maniera critica.
L'esperto chiarisce inoltre come la relazione di tipo coloniale esistente tra Porto Rico e gli Stati Uniti sia un ostacolo innegabile. Come dimostrato al momento della stipula di accordi internazionali in tema di “movimenti trans-nazionali” di alimenti geneticamente modificati.
Nonostante le proteste, sono molti i politici, gli imprenditori agricoli e le istituzioni accademiche e scientifiche che appoggiano lo sviluppo della biotecnologia agricola nel paese. In uno speciale reportage intitolato “L'esperimento caraibico della Monsanto” [es], scritto nel 2011 per il Centro di giornalismo investigativo di Porto Rico, il giornalista Eliván Martínez fa riferimento al ruolo attivo del governo portoricano:
Acá se cocina una realidad que el Gobierno oculta y auspicia: la Isla es un importante centro para ocho empresas, siete de ellas multinacionales, que desarrollan las primeras generaciones de semillas modificadas genéticamente para distribuirlas a Estados Unidos y alrededor del mundo. Los dominios de estas corporaciones se expanden en fincas públicas y privadas, sobre todo en las mejores tierras cultivables del sur de la Isla, donde en el siglo pasado mandaba el imperio de su majestad la caña, aupada por grandes terratenientes que buscaban acaparar la tierra.
La mayoría de estas semilleras ocupa más del límite de 500 acres que permite la Constitución de Puerto Rico, mientras reciben jugosos beneficios del Gobierno y gozan de la Ley de Promoción y Desarrollo de Empresas de Biotecnología Agrícola de 2009, hecha a la medida para favorecerlas.
Qui a Porto Rico sta avvenendo un fatto che il governo nasconde e sostiene: l'isola è un centro importante per otto compagnie, di cui sette sono multinazionali, le quali sviluppano le prime generazioni di sementi geneticamente modificate per poi distribuirle negli Stati Uniti e in tutto il mondo. Le proprietà di queste multinazionali comprendono aziende agricole pubbliche e private, per la maggior parte poste nei migliori terreni coltivabili nel sud dell'isola, dove nel secolo scorso l'impero di sua maestà era responsabile della canna da zucchero, sostenuto dai grandi proprietari terrieri che aspiravano a ottenere la terra per loro stessi.
La maggior parte di queste terre occupa un territorio superiore al limite di 500 acri consentiti dalla Costituzione di Porto Rico, e mentre ricevono interessanti benefici dal governo, godono anche della legge per la promozione e lo sviluppo delle aziende di biotecnologia agricola del 2009 [es], fatta su misura per favorirle.
Di fronte a questo scenario poco trasparente, un movimento costituito da diverse componenti che da anni lottano per la sovranità alimentare nell'isola, ha confermato la propria presenza alla prossima marcia mondiale contro la Monsanto, organizzata per il 25 maggio alle ore 14:00 (fuso orario dell'est USA). Tra i gruppi partecipanti ci saranno l’Organizzazione portoricana di agricoltura eco-biologica [es], che ha da poco stretto un'alleanza con Vía Campesina/Coordinatrice latino-americana delle organizzazioni rurali [es], la quale renderà possibile la partecipazione dei portoricani ai dibattiti internazionali.
Si tratta di un appello rivolto al mondo intero. Gli incontri a Porto Rico si stanno tenendo al Dipartimento dell'alimentazione [es], un'iniziativa poliedrica dedicata all'agricoltura biologica. Sono previste manifestazioni in più di 20 Paesi e in 100 città negli Stati Uniti.