Brasile: la libertà d'opinione è minacciata dal potere economico?

L'altro lato del muro – opera collettiva/Foto: Artigo 19

L'altro lato del muro – opera collettiva/Foto: Artigo 19

Una sentenza di Tribunale ha proibito a Ricardo Fraga de Oliveira, ingegnere agronomo, avvocato e professore di Salute Pubblica nel settore della Pianificazione Ambientale, di manifestare [pt come per tutti gli altri link eccetto ove indicato], sia su Internet che di persona, contro la costruzione dell'impresa Mofarrej Vila Mariana SPE Empreendimentos Imobiliários S/A, nel quartiere Vila Mariana, a Sao Paolo, Brasile.

La sentenza è stata emessa il 15 maggio scorso dal Tribunale di Sao Paolo in seguito al ricorso presentato dagli avvocati di Ricardo contro la limitazione alla libertà d'espressione che gli è stata imposta a carattere cautelare il 6 di marzo. La decisione ricalca il tenore della decisione precedente con delle piccole differenze: obbliga Ricardo a ritirare dalla sua pagina Facebook ogni contenuto che faccia riferimento all'impresa (e non più a chiudere la sua pagina); gli proibisce inoltre di partecipare a manifestazioni che si tengano a meno di un isolato dal cantiere (prima il limite era di 1 km).

La ONG Artigo 19, che si impegna in favore del diritto alla libertà d'espressione, sta seguendo il caso ed offre l'accesso ai documenti prodotti durante il processo sulla sua pagina Internet. L'organizzazione spiega che la decisione del Tribunale di Sao Paolo non si è basata sull'articolo 19 della Convenzione Internazionale sui diritti civili e politici , che elenca solo tre situazioni in cui è possibile la restrizione delle libertà d'espressione di un individuo: (i) quelle previste dalla legge, (ii) il rispetto del diritto o della reputazione di qualcun altro e (iii) ragioni di sicurezza nazionale, ordine o morale pubblica e conclude:

Caso o teste das três partes tivesse sido observado, a restrição contra a liberdade de Ricardo não teria sido concedida visto que tal restrição não se encontra prevista em lei e o interesse econômico de comercialização dos lotes pela empresa não está acima do interesse público concretizado na garantia da liberdade coletiva de manifestação.

Se fossero state prese in considerazione queste tre possibilità, la restrizione della libertà di Ricardo non sarebbe stata prescritta dato che non rientra in nessuno dei tre casi e l'interesse economico per la commercializzazione dei lotti da parte dell'impresa non viene prima dell'interesse pubblico che si concretizza nella garanzia della libertà collettiva di manifestare.

Nel ricorso (o “ricorso in appello“) presentato dagli avvocati al Tribunale di Sao Paolo, Ricardo riflette sulla posta in gioco:

Em um país com histórico ditatorial, deve-se analisar com extraordinária cautela um caso que, se não for compreendido com a devida sensibilidade jurídico-social, poderá formar um precedente jurisprudencial gravemente periclitante ao exercício de uma Democracia conquistada após anos de censura e opressão.

In un paese che ha già vissuto una dittatura andrebbe considerato con estrema cautela un caso, che se non fosse analizzato con la sensibilità giuridico-sociale necessaria, potrebbe costituire un precedente giudiziario molto pericoloso per l'esercizio di una democrazia che è stata conquistata dopo anni di censura ed oppressione

Il canale TVassim Vila Mariana ha registrato il momento della sentenza quando, presenziando alla decisione finale, Ricardo si emoziona. Subito dopo si alza e si posiziona di fronte al giudice relatore, a fianco dei manifestanti che si erano imbavagliati in segno di protesta. Ricardo ha subito commentato la decisione della Giustizia:

Dopo la chiusura per ordine del Tribunale della pagina FB O Outro Lado do Muro, sulla piattaforma è stato creato un altro movimento chiamato Meu Nome Não é Fraga per caricare contenuto sul caso. Un'altra iniziativa creata con l'intenzione di canalizzare le manifestazioni in opposizione all'impresa è la pagina di Facebook O lado de cá do muro: o do cidadão da Vila Mariana. Bruno Costa, amministratore del gruppo condivide la sua riflessione:

Quando digo que os empreiteiros são espertos digo porque quando fizeram esta ação sabiam que tal censura nos deixariam revoltados e que protestaríamos. Com toda razão. A censura realmente é ABOMINÁVEL. Ok. Mas sabiam também que o foco central se perderia e que aumentaríamos nossos esforços contra a censura. O fato é que se não fizermos algo muito rapidamente não haverá mais como interromper aquela insanidade que é o Boulevard Ibirapuera

Quando dico che gli imprenditori sono dei tipi professionali so quello che dico, dato che quando hanno deciso come agire sapevano che noi ci saremmo organizzati e avremmo protestato. E a ragione. La censura è una cosa veramente ABOMINEVOLE. Ok. Ma sapevano anche che l'obiettivo principale [di bloccare i lavori ndt] si sarebbe perso mentre avremmo aumentato i nostro sforzi contro la censura. Il fatto è che se non prendiamo delle misure in brevissimo tempo non ci sarà modo di interrompere i lavori di quella pazzia che si chiama Boulevard Ibirapuera

Persone e organizzazioni si sono unite alla causa promossa da O Outro Lado do Muro fin dall'inizio, firmando la petizione che ha ormai raggiunto quota 5.000 e con cui si chiede che il progetto di Mofarrej venga nuovamente analizzato ed un manifesto in appoggio alla libertà d'espressione di gruppo.

Anche su Facebook è seguita una mobilitazione per fare pressione sulla Giustizia, ed è stato creato l'evento Processo – O Outro Lado do Muro. Sui giornali è stato riportato il caso e la notizia ripresa dal giornale Estadão su Facebook è stata condivisa 5.500 volte, anche dal lettore Davi Oliveira che ha commentato:

A ditadura nunca foi embora, antes era a militar.. hoje é a de quem tem dinheiro..Nunca seremos livres, eterna colonia.

La dittatura non è mai sparita, prima era quella militare….oggi è di quelli che hanno i soldi… Non saremo mai liberi, eterna colonia
La città che vogliamo

Ricardo ha creato il movimento O Outro Lado do Muro – Intervenção Coletiva che spinge gli abitanti di Vila Mariana a dire la propria opinione e a progettare come occupare lo spazio urbano attraverso l'arte. Il “muro” a cui si riferisce il movimento è quello che circonda il terreno che si estende per 9.356 m² in cui, fino al 2004, esisteva l'antica fabbrica Cera Record. Nell'intervista fatta per mail a Global Voices, Ricardo spiega che la “demolizione [di questo edificio] è stata fatta all'improvviso, senza che la comunità venisse avvertita.” Il terreno vuoto tra noi vicini stava iniziando a essere considerato come uno spazio destinato all'uso collettivo. Nelle mani di Mofarrej, il locale è destinato alla costruzione di tre torri residenziali di 27 piani e 654 posti auto.

Il movimento guidato da Ricardo ha mosso i primi passi nel giugno del 2011 e si è rafforzato grazie ai molti sabati consecutivi di attività, come testimonia l'articolo scritto da Denise Delfim del giornale locale “Pedaço da Vila”. Queste attività si possono conoscere anche grazie al video indicato di seguito:



Oltre al caso specifico dell'impresa a Vila Mariana, l'obiettivo del movimento è quello di proporre agli abitanti di Sao Paolo di riflettere “sulle dinamiche di trasformazione della città, sul modello di verticalizzazione che si sta imponendo […].” Come dice Ricardo in risposta a nejao666:

 O nome é Outro Lado do Muro porque este outro lado é a rua. E estamos na rua mostrando esta questão. Estamos brigando por projetos urbanísticos com características mais adequadas a cada região da cidade

Abbiamo scelto il nome “Dall'altra parte del muro” perchè l'altro lato è la strada. Ed è proprio per strada che stiamo manifestando, stiamo discutendo di progetti urbanistici con caratteristiche più adeguate alle diverse parti della città

Per quanto riguarda la possibilità che i cantieri si fermino e che venga ricreato il terreno di Vila Mariana, Ricardo ha detto a Global Voices:

a única chance é o Ministério Público propor uma Ação Civil Pública em face das irregularidades ocorridas nos processo de licenciamento. Existe um Inquérito Civil instaurado no MP e em mãos do Promotor Vicente Malaquias da Promotoria de Justiça de Habitação e Urbanismo.

L'unica possibilità è che il Ministero Pubblico proponga un'azione civile pubblica contro le irregolarità verificatesi durante la gara d'appalto. E’ stata aperta un'inchiesta pubblica in mano al PM Vicente Malaquias del Pubblico Ministero per le abitazioni e l'urbanizzazione.

Il successo del movimento si è visto anche in altri quartieri della città di Sao Paolo, come a Pinheiros, dove domenica 26 maggio i cittadini si sono riuniti nella piazza Benedito Calixto per discutere in modo creativo i cambiamenti urbanistici ed il futuro del quartiere.

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