Egitto: #June30 la protesta per rovesciare il regime di Morsi e dei Fratelli Musulmani

Questo post fa parte del nostro special riguardo la Rivoluzione Egiziana del 2011.

Gli Egiziani stanno tornando ad organizzare delle manifestazioni per “far crollare il regime”, questa volta il 30 giugno. La data fatta circolare sui Social Media raccolta sotto l'hashtag #30giugno, è quella del primo anniversario al potere del Presidente Mohamed Morsi, candidato dei Fratelli Musulmani, eletto a seguito delle manifestazioni iniziate il 25 giugno 2011 per rovesciare il governo di Hosni Moubarak.

In quest'ultimo anno, il governo Morsi ha provocato ulteriori ferite ad un Egitto già martoriato su più fronti, questo il punto di vista di molti Egiziani, la cui collera farà da sfondo alle manifestazioni del #30giugno previste in tutto il paese. La principale rivendicazione è: “Abbasso il presidente Morsi e il potere dei Fratelli Musulmani”.

Nonostante i numerosi appelli e la generale intesa sulla causa, lo scenario resta offuscato da un forte sentimento di disagio e incertezza.

Una delle questioni più comuni ed importanti ad essere stata sollevata è, abbiamo un piano? L'utente M.J.Y la pone senza mezzi termini [en] :

@sotsoy: Allora qual è il piano per il #30giugno ? L'opposizione ha qualcosa in serbo se salisse al potere?  #tamarod

In risposta a questa stessa domanda, l'utente Ziad M ha detto [ar] :

@ZiadM: يعنى فى الفتره اللى فاتت مفيش ولا حزب سياسى نجح انه يقدم كيان قادر انه يقدم حلول بديله لمشاكل اداره البلد !! كله كلام عايم

In passato nessun partito politico ha saputo proporre un'alternativa per guidare il paese, non fanno altro che parlare.

La blogger Zeinab Samir è convinta che partecipare e incoraggiare la piazza a dire no è un dovere. Ha scritto nel suo blog [ar] :

إنت نازل عشان البنزين أو العيش أو الكهربا أو النيل أو قناة السويس أو الديون أو الجنود اللي بتتخطف أو العيال اللي بتموت في حوادث أتوبيسات أو عشان نازل تقول لأ للإسلاميين اللي صدموك

Protesterete a causa della mancanza di combustibile, dell'elettricità, della lotta per il controllo del Nilo, del Canale di Suez, dei nostri debiti, dei nostri soldati rapiti nel Sinaï e di chi muore ogni giorno negli incidenti d'autobus, o state protestando per dire no agli Islamisti.

Altri evocando la partecipazione massiccia dei “feloul”, gli esponenti del vecchio regime, che si sono detti favorevoli al ritorno del potere militare. Una prospettiva non condivisa dalle masse, scese in strada durante l'ultimo anno e mezzo per mettere fine al regime di Mubarak. Il poeta egiziano Amin Haddad conferma [ar] :

@AminFHaddad: نطالب بانتهاء حكم الإخوان لا بانتهاء الإخوان ونطالب بأهداف الثورة لا بعودة حكم مبارك والعسكر.

Rivendichiamo la fine del potere dei Fratelli Musulmani, l'attuazione degli obbiettivi della rivoluzione e l'uscita definitiva dalla scena di Mubarak e del Consiglio Supremo delle Forze Armate (CSFA).

L'utente Wael Eskandar ha una visione positiva [en] :

@weskandar: I feloul sono fedeli ai loro uomini d'affari, e gli islamisti sono fedeli ai loro capi, ma la maggior parte dei rivoluzionari sono fedeli ai loro valori.

Perplessità ed esitazioni sono però scomparse; rivoluzionari o feloul, decisi o indecisi, hanno cambiato la loro posizione a seguito del discorso provocatorio del Presidente egiziano, in solidarietà con la Siria. Fathy Saad, che esitava a partecipare, ha scritto:

@fathysaad: شكرًا #مرسي فقد كنت متردد في النزول يوم ٣٠ يونيو ولكن بعد سماعي لخطابك الغبي حسمت امري وسوف انزل بإذن الله

Grazie a Morsi, non sapevo se scendere in strada o no il 30 giugno, ma dopo il suo discorso stupido, ho preso la mia decisione e parteciperò.

A pochi giorni dal #30giugno, la maggior parte dei governatorati hanno già iniziato le manifestazioni giornaliere, e l'ondata di rabbia sembra più vicina del previsto.

Per maggiori aggiornamenti su Twitter, seguite l'hashtag #June30.

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