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India: il servizio telegrammi va in pensione dopo 160 anni di attività

Categorie: Asia meridionale, India, Citizen Media, Governance, Storia, Sviluppo, Tecnologia

La compagnia statale indiana di telecomunicazioni Bharat Sanchar Nigam Limited (BSNL), ha annunciato l'interruzione del suo servizio telegrammi [1] [en, come tutti i link successivi], attivo da ben 160 anni.

Nonostante ogni giorno si registrino ancora migliaia di telegrammi spediti e ricevuti, la compagnia deve affrontare grosse perdite di capitale [2]. Il servizio era già stato ridotto lo scorso anno, ma questa misura non era bastata ad ammortizzare le perdite.

Il servizio, che è l'ultimo nel mondo ad operare su larga scala [3], chiuderà i battenti il prossimo 15 luglio.

La storia del telegramma in India risale al 1850 [4], quando il primo messaggio fu inviato da Calcutta, (oggi Kolkata), a Diamond Harbour, a 50 km di distanza.

Il blogger e giornalista Shivam VJ [5] descrive il declino del servizio di telegrammi:

Nel 1985 il servizio toccò il suo apice, con 60 milioni di telegrammi spediti e ricevuti all'anno, in 45.000 uffici in tutta l'India. Oggi restano solo 75 uffici, anche se sono ancora presenti in tutti i 671 distretti del Paese. Un'industria che impiegava 12.500 persone, ora dà lavoro soltanto a 988 dipendenti.

Indian Telegraph receipt dated somewhere around 1900-1904. Image from public domain via Wikimedia Commons. [6]

Ricevute di telegrammi indiani, circa 1900-1904. Immagine di dominio pubblico via Wikimedia Commons.

Già cinque anni fa il blogger e giornalista Sidin Vadukut [7] prevedeva sul quotidiano finanziario Live Mint il declino del servizio. Del resto la diffusione di nuove e più veloci tecnologie di comunicazione lasciava presagire la fine del telegramma.

Sui social network sono molti i ricordi condivisi legati alla lunga storia del telegramma.

Asha Perinchery [8] scrive sul suo blog:

Per il mio matrimonio, nel 1983, ricordo di aver ricevuto gli auguri via telegramma da quanti non potevano essere presenti.

Michael [9] afferma sul sito Mobile Marketing Watch, che sono i cellulari e gli SMS ad aver ucciso il telegramma. Più di 900.000 indiani possiedono dei cellulari, e 120 milioni di persone hanno accesso ad internet. [3]

La compagnia di comunicazione MXM India [10] scrive:

I progressi della tecnologia hanno segnato le tappe della scomparsa di vari mezzi di comunicazione: prima la chiamata interurbana, poi il telex e la telescrivente, ed ora il telegramma.

Altre reazioni arrivano da Twitter. L'utente @TeeKay_Inc [11] commenta:

@TeeKay_Inc [12]: La fine di un'era. Stop. L'India cancella il telegramma. Stop.

Madhavan Narayan, giornalista dell’ Hindustan Times (@madversity [13]), confronta i costi dei telegrammi con quelli dei moderni smartphone:

@madversity [14]: Negli anni '60 e '70 un telegramma di due parole dal nord al sud dell'India costava 10 rupie. Ora è possibile videochiamare in tempo reale quasi gratuitamente.

Il tecnico ManasRM (@ManasRM [15]), tuttavia, loda nostalgicamente il servizio:

@ManasRM [16]: Servizio telegrammi delle posta indiana R.I.P. – portatore di buone e cattive notizie nei miei giorni da studente.

Qui [17] si trovano informazioni sullo status attuale dei diversi servizi di telegrammi nel mondo.