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Singapore: grande manifestazione per la libertà di internet

Categorie: Asia orientale, Singapore, Citizen Media, Diritti umani, Economia & Business, Governance, Legge, Libertà d'espressione, Media & Giornalismi, Politica, Protesta

Lo scorso 8 giugno, una folla di circa 2.000 persone si è riunita [1] [en, come tutti i link a seguire] per manifestare nel Parco Hong Lim a Singapore contro il nuovo sistema di licenze per i siti web di informazione proposto dal governo. Secondo quanto riportato, la manifestazione di protesta organizzata [2] dal movimento ‘Free My Internet’ [3] sarebbe la più grande mai guidata dai blogger a Singapore.

La nuova normativa emanata dalla Media Development Authority [4] (MDA) prevede che ogni sito riguardante Singapore e che abbia 50.000 visitatori unici al mese debba disporre di una licenza. Inoltre, questi siti dovranno pagare una ‘tassa sul servizio’ di 50.000 dollari. I siti saranno obbligati a eliminare contenuti sgraditi al governo entro 24 ore dalla notifica. Ad oggi, la MDA ha individuato 10 siti, compreso Yahoo! Singapore, che sarebbero sottoposti alla norma.

Prima della manifestazione di sabato, più di 160 blog [5] avevano partecipato ad un blackout di protesta. Nonostante la garanzia  [6]da parte del governo che i blog non sarebbero stati colpiti dalla normativa, i netizen affermano che questa nuova norma sia una minaccia alla libertà di internet e dei mezzi di comunicazione. Il video  [7]mostra alcuni dei blog che hanno sostituito le proprie homepage con delle immagini nere.

Il movimento ‘Free my internet’ ha rilasciato questa dichiarazione [8] dopo la protesta:

Il successo della campagna non è stata un’impresa da poco. #FreeMyInternet si é formato in pochi giorni, e la campagna sui tre fronti è stata organizzata in poco più di una settimana. Considerata la spontaneità del movimento e la totale assenza di leader, è un traguardo notevole!

Nelle prossime settimane, diffonderemo del materiale e i programmi per far comprendere all’opinione pubblica e ai deputati perché è necessario ritirare la normativa sulle licenze.

Non escludiamo un dialogo con il governo, ma questo dialogo deve essere una discussione sulle modalità di eliminazione del regime delle licenze, sulla liberalizzazione del settore dell’informazione a vantaggio dei cittadini di Singapore.

Photo from Flickr page of Raymond Lau [9]

Foto dalla pagina Flickr di Raymond Lau

 

Alcuni studenti hanno chiesto [10] al Ministero della comunicazione e dell’informazione di ritirare la normativa:

Siamo un gruppo di studenti e professionisti del settore della comunicazione, di conseguenza questo nuovo quadro normativo riguarda tutti noi poiché la formulazione degli emendamenti prevede che il governo abbia il potere assoluto di mettere a tacere non solo i giornalisti, ma in pratica qualsiasi utente internet.

Queste preoccupazioni ci obbligano, in qualità di giovani cittadini coinvolti, a chiedere che il ministero per la comunicazione e l’informazione abroghi il provvedimento che impone la nuova normativa ai siti internet di informazione; in caso contrario, esigiamo un dialogo aperto perché le ragioni della scelta siano spiegate chiaramente.

Il blog Article 14 sottolinea il successo [11] della campagna:

…il primo traguardo raggiunto questa settimana è che la comunità dei blogger del Paese ha lanciato un messaggio chiaro in cui rivendica l’importanza del suo piccolo spazio che, come dichiarato, non abbandonerà facilmente.

Questo messaggio è la testimonianza dell’ampio sostegno di tutti i settori alla libertà di internet.

Photo from Flickr page of Raymond Lau [12]

Foto dalla pagina Flickr di Raymond Lau

Thoughts of a Cynical Investor fa i complimenti [13] agli organizzatori:

Riunire 2.000-2.500 cittadini in così poco tempo (meno di una settimana) è un traguardo molto importante, anzi una vera e propria impresa compiuta dagli organizzatori.

Ravi Philemon sostiene  [14]che la protesta riguardi tutti i netizen di Singapore:

Questa protesta è per noi. Questa nuova normativa conferisce al governo un potere tale che gli permetterà di decidere arbitrariamente quali siti saranno definiti siti di informazione e quali no – ovviamente nessuno sa quali strumenti di controllo del traffico internet o sondaggi di opinione saranno utilizzati, probabilmente nemmeno a Dio è dato sapere.

Aaron Koh è stato ispirato [15] dalle proteste:

Ho partecipato alle proteste e ho tratto ispirazione dalle parole degli oratori. Le persone che sono intervenute erano principalmente blogger, preoccupati non solo dalla nuova normativa emanata da MDA ma anche dalla velocità alla quale questo regolamento sarebbe diventato legge, senza chiedere il parere del Parlamento o dell’opinione pubblica.

Political Writings mette in guardia [16], le piccole proteste non sono sufficienti:

Che le proteste siano un modo lecito per fare pressione a favore di un cambiamento nelle politiche, o di un cambiamento politico effettivo è risaputo. È importante però che i cittadini di Singapore capiscano che “proteste” simili a quella del Parco di Hong Lim non cambieranno nulla.

Lil Jialiang spiega l’importanza [17]di partecipare attivamente a favore di una causa:

È fondamentale ricordare che la partecipazione attiva deve essere motivo di orgoglio, anche se questa non porta a risultati concreti alla fine. Tentar non nuoce. Quello che nuoce sono invece le persone che sviliscono gli sforzi altrui, di coloro i quali stanno facendo tutto il possibile per esprimere il proprio dissenso contro quella che potrebbe essere, nel migliore dei casi una normativa inefficace e inutile, e nel peggiore dei casi, un bavaglio per soffocare la voce della democrazia.