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Porto Rico: la complessa questione della pena di morte imposta dagli USA

Categorie: America Latina, Caraibi, Portorico (USA), Citizen Media, Diritti umani, Governance, Politica, Relazioni internazionali

Durante il 5º Congresso Contro la Pena di Morte, avvenuto recentemente a Madrid, in Spagna, i partecipanti si sono riuniti per discutere il caso di Porto Rico. In questa terza e ultima parte che ha visto collaborare il sito Periodismo Ciudadano (PC) [1] [es, come tutti i link a seguire] e Global Voices in Spagnolo. [2] Elisa Moreno Gil, di PC, intervista avvocati e attivisti portoricani per capire la situazione attuale del paese caraibico, riguardo l'imposizione della pena di morte nella Corte Federale. Per accedere ad altri articoli sull'argomento, clicca qui [3] o qui [4].

Data la sua storia coloniale e gli attuali rapporti con gli Stati Uniti, l'ordinamento politico di Stato Libero Associato presente a Porto Rico non permette il pieno esercizio del secondo articolo della sua Costituzione, che prevede l'abolizione della pena di morte.

Per venire a conoscenza di idee e opinioni sulla situazione complicata di Porto Rico, sul caso della pena capitale, durante il 5º Congresso Mondiale Contro la Pena di Morte tenutosi a Madrid, abbiamo intervistato alcuni esponenti: Carmelo Campos Cruz, presidente della Commissione dei Diritti delle Vittime di Reati [5] formato dal Collegio di Avvocati di Porto Rico [6], Kevin M. Rivera Medina, Presidente della Comissione sulla Pena di Morte del Collegio di Avvocati di Porto Rico, e Evelyn Román di Amnisty International.

 

De izquierda a derecha: Carmelo Campos Cruz, Evelyn Román y Kevin Miguel Rivera Medina.

Da sinistra: Carmelo Campos Cruz, Evelyn Román e Kevin Miguel Rivera Medina.

Nella sua presentazione “Porto Rico, la Dimensione Sconosciuta della Pena di Morte”, Carmelo Cruz ha denunciato il fatto che gli Stati Uniti continuino ad emanare leggi che non considerino la volontà del popolo portoricano. Sull'isola di Porto Rico, la pena capitale può essere adottata in certi casi che rientrano nella giurisdizione federale statunitense.

Porto Rico non ha giustiziato nemmeno un colpevole dal 1927, nonostante sia un paese con il tasso di criminalità tra i più alti al mondo. Neppure le recenti sparatorie, come quella avvenuta al bar La Tómbola, [7] hanno indotto gli abitanti di Porto Rico a considerare la pena di morte come possibile opzione di fronte alla Corte Federale.

Periodismo Ciudadano (PC): Questi congressi di grosso calibro internazionale vengono però organizzati normalmente in paesi come Francia o Spagna. Che impatto hanno in America Latina, e in questo caso a Porto Rico?

Carmelo Campos-Cruz (CC): En el caso de América Latina donde se ha abolido (la pena de muerte) en todos los países, excepto Cuba y Guatemala, el impacto que tiene no es tanto, no es un asunto que se hable mucho en la región.  En el caso de Puerto Rico es importante porque nosotros tenemos la aplicación de la pena de muerte no por nuestros tribunales sino por imposición del Gobierno de los Estados Unidos; así que, estar en este tipo de actividades, compartir con compañeros y compañeras de otras organizaciones, conocer sus experiencias, hacer alianzas… es un ingrediente importantísimo para nosotros poder ser efectivos en nuestra lucha en nuestra patria.

Carmelo Campos-Cruz (CC): Nel caso dell'America Latina, dove la pena di morte è stata abolita in tutti i paesi, ad eccezione di Cuba e del Guatemala, l'impatto non è così significativo, non è un tema molto discusso nella regione. Nel caso di Porto Rico ha rilevanza, perchè noi abbiamo l'applicazione della pena di morte non per volontà dei nostri tribunali, ma per imposizione del governo americano. Quindi, partecipare a questi eventi, condividere con i colleghi di altre organizzazioni, conoscere le loro esperienze e stabilire partnership, sono tutti elementi fondamentali che ci danno la possibilità di ottenere risultati nella lotta nel nostro paese.

PC:  Il 54% della popolazione di Porto Rico mantiene la sua posizione abolizionista. Tuttavia [come ha rivelato un sondaggio pubblicato sul giornale El País del 12 aprile 2013] negli ultimi anni questa cifra è diminuita del 10%. Pensa che ciò sia dovuto all'influenza americana presente sull'isola?

CC: Las estadísticas hay que saber cómo tratarlas. La otra encuesta que te estabas refiriendo estaba hecha con una metodología diferente. En esta encuesta no es solamente sí y no, sino que hay “en algunas circunstancias”, “no sé”. Si fueran a calibrarse seguramente serían resultados bastante similares.

Pero vamos a asumir la premisa de la pregunta, de que ha descendido 10 puntos. Es que Puerto Rico se encuentra en un momento donde la criminalidad es muy elevada, es de los países con la tasa de asesinatos más alta, con una tasa de resolución de asesinatos muy baja, un sentido de impunidad muy alto, lo que es una frustración que puede llevar al pueblo a reclamar ese tipo de medidas, que son inefectivas y van contra los derechos humanos, pero que sin una educación efectiva son traídas a la mesa para discusión.

CC: Bisogna sapere come analizzare le statistiche. Il sondaggio al quale si stava riferendo lei è stato condotto con un'altra metodologia. In questo sondaggio le opzioni possibili non erano solo “si” o “no”, ma anche “in alcune circostanze” e “non so”. Se i due sondaggi fossero stati più accurati avremmo ottenuto risultati abbastanza simili.

Ma ammettiamo la premessa della sua domanda, che ci sia stato un calo di dieci punti. Il fatto è che Porto Rico sta attraversando un periodo di alta criminalità; è un paese che registra un tasso di omicidi tra i più alti al mondo, un tasso di risoluzione dei casi molto basso, e un senso di impunità elevato. Ciò può portare la gente a essere favorevole a queste misure, che sono inefficaci e contro i diritti umani, ma che senza un'efficace educazione, è normale che vengano prese in considerazione.

PC: Cosa significa per lei il termine “localmente inapplicabile”?

CC: Estás haciendo referencia a un término que se utiliza en el Artículo 9 de la Ley de Relaciones Federales con Puerto Rico, que es la ley del Gobierno de EEUU que rige las relaciones entre puerto Rico y EEUU. Y ese artículo dice que las leyes que no sean “localmente inaplicables” van a aplicar. La realidad es que por las decisiones de los propios tribunales estadounidenses, es el propio Congreso quién decide cuáles leyes son inaplicables y cuáles no. Así que, un ejemplo bastante craso de lo que es la falta de autodeterminación de un pueblo cuanto aún lo que aplique o no lo que aplique está en la potestad de otra parte.

CC: Si tratta di un termine usato nell'articolo 9 della legge del governo americano, che stabilisce i rapporti federali con Porto Rico. Questo articolo enuncia che qualsiasi legge che non sia “localmente inapplicabile” possa essere messa in atto. In realtà, dato che le decisioni vengono prese negli stessi tribunali americani, è il Congresso che ha il compito di decidere quali leggi siano applicabili e quali no. Di conseguenza siamo di fronte ad un chiaro esempio di mancata autodeterminazione da parte di una popolazione, quando dall'altra parte c'è chi decide se applicare o meno le leggi.

PC: Un'ultima domanda: Secondo lei, perchè Porto Rico si contraddistingue per l'alto numero di abitanti che sono a favore dell'abolizione della pena di morte? Dipenderà forse dall'educazione o dalla tradizione?

CC: Eso no es algo nuevo. Si analizamos la historia de la imposición de la pena de muerte en Puerto Rico y de actos en contra de esa imposición de la pena de muerte. Desde el siglo XVI se documentaron casos del pueblo, de sacerdotes tratando de arrebatar gente que están a punto de ser ahorcados. A principios del siglo XX de carpinteros que se negaban a construir los cadalsos para el ahorcamiento, de ferreterías que se negaban a vender maderas para hacer cadalsos, de telegrafistas que se negaban a transmitir la información de si se había realizado una ejecución o no.

Yo creo que el hecho de ser una colonia pobre, primero bajo España, segundo bajo Estados Unidos, trae un sentido que se conoce de primera mano: la injusticia de parte del Gobierno, del Estado. Ese es el sentido de lo que tú planteas como justicia es totalmente arbitrario y que se tiene en dos varas, y que si eres pobre o eres negro vas a tener unas probabilidades mayores de ser ejecutado. Y eso se ha vivido en Puerto Rico hasta la última de las ejecuciones: que eran negros, mulatos, analfabetas. Pues yo creo que ese tipo de sensibilidad es la que nos lleva a decir: “no, esta no debe ser la alternativa. Por aquí no va la cosa.” Aun con unas tasas de asesinato bastante significativas. Esa es la reflexión que yo he podido hacer en estos años.

CC: Non è una novità. Se analizziamo la storia dell'imposizione della pena di morte sull'isola di Porto Rico, e dei vari tentativi per eliminarla, scopriamo che già a partire dal XVI secolo, secondo alcuni documenti, ci sono stati casi di sacerdoti che provavano a salvare criminali dall'impiccagione. All'inizio del XX secolo vediamo casi di carpentieri che si rifiutano di costruire strutture per l'impiccagione, ferramenta che non vogliono vendere il legno per costruirle, e telegrafisti che decidono di non trasmettere le informazioni sulle esecuzioni.

Credo che il fatto che l'isola sia una colonia povera, che ha subito prima il dominio spagnolo e poi quello americano, sia dovuto esplicitamente dall'ingiustizia subita da parte del governo, da parte dello stato.  In questo senso, ciò che è giusto è totalmente arbitrario e viene misurato con due parametri differenti, e se sei povero o nero hai più possibilità di venir giustiziato. Questo è ciò che ha vissuto Porto Rico fino all'ultima delle sue esecuzioni, che hanno visto come vittime neri, mulatti e analfabeti. Ecco io credo che questa sensibilità ci spinga a dire: “No. Questa non deve essere un'alternativa. Questa non è la soluzione”. Nonostante il tasso degli omicidi sia così alto, questo è ciò su cui ho potuto riflettere in questi anni.

Kevin M. Rivera Medina (KR): Hace sobre cien años, grupos que tuvieron mucho que ver con construir y desarrollar la nación portorriqueña estuvieron muy identificados con este derecho a la vida, en contra de la esclavitud también en muchos de ellos, y en contra de la pena de muerte. Ahí tenemos desde masones hasta grupos espiritistas, que desde muchísimo tiempo llevan esta lucha en contra de la pena de muerte. Así que sí, se ha desarrollado desde hace mucho tiempo. Lo otro, como muy bien decía Carmelo, cuando especialmente ya en tiempo recientes, cuando la pena de muerte quiere imponerse por encima de lo que son los deseos puestos en la Constitución de un pueblo, la gente reacciona y lo ve, de alguna manera, casi como un ataque a lo que es la idiosincrasia de un pueblo. Así que en ese sentido hay una importancia para nosotros como pueblo.

Ahora, hay una segunda importancia, y es la importancia de la experiencia portorriqueña para el resto del mundo, y es cómo un pueblo ha tenido que estar luchando contra imposiciones extranjeras sobre las cuales no ha podido decidir, no ha tenido ninguna representación y en ese sentido nosotros seguimos ahí firmes luchando por la vida. Y como aunque recientemente se ha querido seguir imponiendo la pena de muerte en Puerto Rico y, en este caso, por las autoridades federales de Estados Unidos, todavía hay jurados que en los casos más terribles, que más le duelen al pueblo, los casos criminales que realmente nos conmocionan como ciudadanos, nosotros decimos: “no, no, no, esa no puede ser la solución, nosotros no podemos estar matando para decir que matar es malo”.

Kevin M. Rivera Medina (KR): Più di 100 anni fa, i gruppi che erano coinvolti nella costruzione e nello sviluppo della nazione portoricana si identificavano ampiamente nel diritto alla vita, erano contrari alla schiavitù, e molti di loro contrari alla pena di morte. Tra questi gruppi vi erano dai massoni agli spiritualisti, che da moltissimo tempo portavano avanti la lotta contro la pena capitale. Quindi si, si sta sviluppando ormai da tantissimi anni. Inoltre, come ha dichiarato Carmelo molto chiaramente, è da quando recentemente la pena di morte ha provato ad imporsi sulla volontà del popolo, apparendo nella Costituzione, che la gente reagisce a questo tipo di imposizione, e la vede quasi come un attacco alla propria identità. Quindi in questo senso, questo fatto è di rilevante importanza per la nostra identità di gruppo.

Ora c'è un altro aspetto importante, ovvero quello dell'esperienza portoricana come esempio per il resto del mondo. Un esempio che mostra come un popolo abbia dovuto lottare contro imposizioni straniere, sulle quali non ha avuto modo di esprimersi. Per questo motivo continuiamo a combattere per la vita. Inoltre, sebbene durante questi anni la pena di morte sia sempre stata imposta a Porto Rico da parte delle autorità federali americane, ci sono ancora giurati che di fronte ai casi più terribili, che portano peggior dolore ai cittadini, si alzano in piedi e dicono “No, no, no! Non può essere questa la soluzione! Non possiamo uccidere noi stessi per mostrare che uccidere è sbagliato”.

Evelyn Román (ER): Yo creo que es una combinación de la tradición abolicionista que tiene el país y en adición a la constante educación; tanto es verdad por la sociedad civil como por las organizaciones profesionales que trabajan en cuanto a esto, si eso se le suma a la cuestión de que la pena de muerte en Puerto Rico se podría aplicar por un país extranjero o por Estados Unidos, el pueblo va en contra de nuestras propias decisiones.

Evelyn Román (ER): Io credo che sia una combinazione della tradizione abolizionista del paese integrata al costante processo di istruzione; ciò vale sia per la società civile che per le organizzazioni professionali attive nell'ambito. A questo si aggiunge la nostra preoccupazione, che a Porto Rico possa venire applicata la pena di morte da parte di uno stato straniero o dagli Stati Uniti, cosa che che ci costringerebbe ad agire contro la nostra stessa volontà.