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Russia: Alexey Navalny e gli insulti etnici

Categorie: Europa centrale & orientale, Russia, Citizen Media, Cyber-attivismo, Elezioni, Etnia, Legge, Libertà d'espressione, Migrazioni, Politica, Protesta, RuNet Echo

Alexey Navalny è stato aspramente criticato dai colleghi del movimento russo di opposizione non appena è stato rilasciato [1] [en] dal carcere di Kirov [2][it] in base al “podpiska” (un accordo per cui Navalny deve stare nel posto dove risiede correntemente – l'equivalente russo della libertà vigilata) e nel momento in cui è diventato chiaro che avrebbe continuato a concorrere per la carica di sindaco di Mosca durante gli appelli del processo per la sentenza relativa ai suoi 5 anni di prigione.

Questi falsi nemici si sono trattenuti dal dissentire pubblicamente nel momento in cui sembrava che Navalny stesse sopportando il peso maggiore delle persecuzioni governative in un processo visto da molti come ingiusto e di natura politica. Tuttavia, adesso che Navalny ha una probabilità di rimanere fuori dal carcere guadagnando consensi nelle elezioni comunali contro l'attuale sindaco Sergey Sobyanin, gli argini si sono aperti. Prima Evgenya Chirikova, attivista ambientalista ed ex affezionata oppositrice con le sue ambizioni nelle comunali [3] [en], ha scritto un duro post [4] [ru, come tutti i link tranne ove diversamente indicato] nel suo blog in cui attacca Navalny per aver saltato la sezione dedicata all'ambiente nel suo programma elettorale [5] [en].

Navalny ha risposto alla critica della Chirikova promettendo di includere l'ambiente, ma non ha potuto fare a meno di ribattere sprezzantemente che lei e i suoi sostenitori avrebbero distribuito materiali propagandistici fatti di “legna, muschio e corteccia d'albero [6]“. In parte, sono stati il suo irritante senso dell'umorismo e il tono ruvido ad aver causato a Navalny un altro bel po’ di problemi. Lo stesso giorno in cui Chirikova ha scritto nel suo blog, il vice caporedattore del Moskovsky Komsomolets [7] [en], Ayder Muzhdabaev, ha scritto una lettera aperta [8] sul suo profilo Facebook ponendo domande circa le evidenti vedute nazionaliste del candidato dell'opposizione.

Navalny non ha mai nascosto le sue simpatie per il movimento nazionalista russo – solo alcune settimane fa è stato il coautore di una dichiarazione sulla violenza etnica a Pugacev [9] [en] insieme all'uomo di punta dell'opposizione nazionalista. Le domande di Muzhdabaev, tuttavia, erano molto più personali. In particolare, egli ha riportato presunti episodi razzisti nella biografia di Navalny – uno in cui avrebbe presumibilmente chiamato una collega, originaria dell'Azerbaijan, “negra” (“chernozhopaia”, letteralmente “culo negro”), e un altro in cui si è rivolto ai georgiani chiamandoli “roditori” (un gioco di parole: Gruziny (georgiani) e gryzuny (roditori)) durante la guerra Russo-Georgiana del 2008.

La risposta di Navalny non è stata molto educata. Ha iniziato scrivendo su Twitter [10]:

Il mio staff chiede che io risponda con una sorta di disgustosa lettera aperta. Io odio questo tipo di cose. Perdita totale di tempo. Mi disgusta.

Con un atteggiamento del genere, non stupisce che Navalny abbia finito con lo scrivere una lettera [12] che potrebbe essere definita a dir poco condiscendente. Dopo aver premesso quanto non gli piaccia scrivere risposte su simili questioni “spinose” [le virgolette sono di Navalny – n.d.r.], e come, tuttavia, lo facesse poiché suo “dovere”, Navalny ha scritto con tono stizzoso che aveva già risposto loro 138 volte (più tardi ha aggiornato questa cifra fino a 138,000). Ad un certo punto ha iniziato una risposta con un esasperato “Ciaaaoooo”. Di fatto, Navalny è sembrato così maleducato che alcune persone hanno abbozzato paragoni tra lui e il Presidente Putin. Olga Allenova, una giornalista del Kommersant, ha scritto [13]:

Этот хамский, снисходительный тон в ответах журналисту никого нам не напоминает? По-моему, парень – истинный преемник ВВП.

Questo tono cafone e altezzoso mentre risponde a un giornalista vi ricorda qualcuno? Io penso che il ragazzo sia il vero successore di VVP [Vladimir Vadimirovich Putin]

Il giornalista Stanislav Minin ha fatto un paragone simile [14] con lo stile brevettato di risposte da “macho” di Putin.

Maleducazione a parte, il punto del contendere è stato il presunto insulto di natura etnica contro Saadat Kadyrova, che lavorava per l'ufficio di Mosca del partito all'opposizione Yabloko [15][it] nei primi anni del 2000 insieme a Navalny.
Mentre nella lettera originale Muzhdabaev si riferiva ad affermazioni che la Kadyrova stessa aveva fatto sull'incidente (probabilmente questa intervista del novembre 2012 [16] in cui Kadyrova ha affermato che il comportamento di Navalny l'ha spinta a lasciare il partito), Navalny ha scelto di interpretare la questione riferendosi al post di un blog di un'altra ex collega di partito. Ha pubblicato il link a un post del novembre 2011 [17] di Engelina Tareeva, una donna di 88 anni che aveva brevemente menzionato l'incidente nel suo LiveJournal, ma che sembrava avere un'idea generalmente positiva di Navalny. In questo modo Navalny ha evitato di rispondere “sì” o “no” alla domanda iniziale, sottintendendo invece che l'incidente era stato semplicemente immaginato da una “nonnina” un po’ fuori di testa che lo aveva visto solo qualche volta in ufficio.

Questa affermazione ha spinto diversi colleghi di partito di Navalny e Tareeva ad intervenire con le loro testimonianze. Semyon Burd, ex vice presidente di Yabloko a Mosca, ha scritto [18]:

Вот лжет и не краснеет. Я несколько раз был свидетелем длинных разговоров Энгелины Борисовны и Алексея в 101 комнате. Она работала много на выборах 2005 года, работала на телефоне, еженедельно рассказывала Алексею о своих результатах. […] Энгелина Борисовна была членом регионального совета, где Алексей Навальный был заместителем председателя. А теперь она стала бабушкой, видевшей его несколько раз в офисе.

E’ un bugiardo spudorato. Ho assistito spesso a lunghe conversazioni tra Engelina Borisovna e Alexey nella stanza 101. Lei si è impegnata molto durante le elezioni del 2005, lavorando al telefono e dando aggiornamenti settimanali ad Alexey circa i suoi risultati.
[…] Engelina Borisovna era un membro del comitato regionale del partito di cui Alexey Navalny era vice presidente. E adesso lei improvvisamente è una nonnina, che lo ha visto qualche volta in ufficio.

Un altro ex attivista di Yabloko ha scritto [19]:

рабочие места милой бабушки и Алексея Навального на первом этаже в период избирательной кампании разделяло метров десять […]

gli spazi di lavoro della tenera nonnina e Alexey Navalny, al primo piano, durante la campagna elettorale, erano a circa dieci metri di distanza […]

Ha anche ricordato la Kadyrova, come ha fatto Alexander Gnezdilov (Alexandra Garmazhapova ha scritto in un commento su Facebook [20]):

Александр Гнездилов пишет: “Когда в 2007 году Навального собирались исключать за национализм – Явлинский на бюро при десятках свидетелей напомнил Алексею об этом эпизоде и тот даже не заикнулся о том, что это ложь […]”

Alexander Gnezdilov scrive: “Quando nel 2007 Navalny stava per essere cacciato dal partito per nazionalismo, durante il meeting dei lavoratori [il presidente del partito Grigory] Yavlinsky ha ricordato ad Alexey questo episodio davanti a decine di testimoni e lui non ha mai nemmeno finto che fosse una bugia […]”.

Tareeva stessa è intervenuta [21], pensando che Navalny si fosse sbagliato:

Ему не нужно было отрицать общеизвестный факт, я имею в виду эпизод с азербайджанкой, зафиксированный в партийных документах. Лучше было сказать, что этот случай имел место, что то, что он сказал, он сказал в состоянии аффекта, а вовсе не по тому, что так думает, что он сожалеет об этом, и извинился.

Non avrebbe dovuto negare un fatto noto a tutti, intendo l'incidente con la ragazza dell'Azerbaijan, che era stato registrato nei documenti di partito. Sarebbe stato meglio se avesse dichiarato che era vero, ma che aveva detto quella frase in un momento di rabbia e non perché lo pensasse davvero, che gli dispiaceva e che chiedeva perdono.

L'evidenza sembra suggerire che Navalny abbia mentito – nella sua intervista, Kadyrova menziona l'incidente en passant e non sembra pensare che fosse del tutto controverso:

Он вместе со мной начинал работать в «Яблоке». И когда-то я впервые услышала от Алексея Навального националистические высказывания вроде «вы — чернож…е», я рассказала об этом Григорию Алексеевичу Явлинскому.

Lui ha iniziato a lavorare per Yabloko quando ho iniziato anch'io. E, quando ho sentito per la prima volta Alexey Navalny dire cose da nazionalisti come “voi siete dei negri”, ho riferito l'accaduto a Grigory Yavlinsky.

A scene from the cult 90s Russian movie "Brat" (Brother). A veteran of the first Chechen war, played by Danila Bagrov, returns home and finds employment as a mafia hit-man. Here we see him force two raucous North Caucasian immigrants to pay for their tram ticket at the point of a gun. Bagrov's character uses the slur "chernozhopyi" to address them as he his celebrates victory. Some accuse Navalny of exploiting the same populist anti-immigrant sentiments that made this scene popular. YouTube screenshot. [22]

Una scena tratta dal film russo di culto degli anni '90 “Brat” (Fratelli). Un veterano della prima guerra Cecena, interpretato da Danila Bagrov, costringe due rumorosi immigrati del Nord Caucaso a pagare il biglietto del tram minacciandoli con un'arma. Il personaggio di Bagrov usa l'insulto “chernozhopyi” riferito ai due uomini. Alcuni accusano Navalny di sfruttare i sentimenti xenofobi che hanno reso questa scena celebre. Fermo immagine tratto da YouTube.

I sostenitori sono stati veloci nel difendere Navalny, la cui situazione è ancora precaria. Nello stesso tempo ha ancora una piccola chance di cambiare la bilancia del potere in Russia. Yury Saprykin di Afisha, per esempio, ritiene [23] che non importa cosa Navalny veramente pensi o come si comporterebbe una volta assunto l'incarico – per lui, la situazione è affine alla scommessa di Pascal, cioè la cosa peggiore che può succedere è che Navalny si trasformi in un altro Putin, e la Russia ha già un Putin, perciò la situazione può solo migliorare. (Anche Saprykin, tuttavia, pensa che Navalny abbia il dovere di contenere la sua altezzosità quando parla con gli oppositori).

Alcuni, come la blogger Varvara Turova e l'attivista per i diritti LGBT Maria Gessen, non sono d'accordo.
Turova ha scritto [24]:

Представьте, что у Путина есть брат-близнец. И он точно такой же человек. И он борется с настоящим Путиным. Будете вы за него голосовать?

Immaginate che Putin abbia un fratello gemello. E lui è esattamente quel tipo di persona. E sta combattendo contro il Putin reale. Votereste per lui?

Gessen ha semplicemente detto [25] riferendosi all'ambizione di Navalny di concorrere per la carica di Presidente:

Я не хочу такого будущего, оно у нас и так есть.

Io non voglio un futuro così, ne abbiamo già uno uguale.

Per alcuni sostenitori di Navalny il suo nazionalismo è una caratteristica, non un difetto. Il giornalista Oleg Kashin ha scritto questa battuta [26] (alquanto di cattivo gusto), ad esempio:

- Алексей, скажите, вы действительно назвали черножопой женщину из партии “Яблоко”?
– Да, а что?

- Alexey, dimmi, hai veramente chiamato “negra” una donna del partito Yabloko?
– Si, e allora?

Il pubblicitario Dmitri Olshansky è andato oltre [27], vedendo in una strategia nazionalista l'unica via da percorrere per attirare l'elettorato:

Если бы Навальный в сознании всех жителей РФ, кто о нем откуда-нибудь узнает, четко связался бы с идеей, назовем это так, этнокультурного замещения – 50% победы было бы в кармане. “Придет Навальный – выгонит всех этих”

Se Navalny, nella mente di tutti gli abitanti della Russia che mai lo avrebbero scoperto, fosse chiaramente collegato con l'idea di, chiamiamolo ricambio etnico-culturale – il 50% della vittoria sarebbe una garanzia. “Navalny vincerebbe – e butterebbe fuori tutta questa gente”.

Forse ha ragione, persone di tutte le estrazioni sociali sembrano lamentarsi del “problema delle minoranze”.
L'ex consigliere di governo, Alfred Kock, per esempio, ha scritto [28] su Muzhdabaev (appartenente ad una minoranza etnica), che ha aperto le danze con le sue domande:

Этот Айдер Муждабаев – банальный провокатор. Все так очевидно. Взяли нацмена и вот он задает “острые” вопросы с национальным орнаментом.

Questo Ayder Muzhdabaev è un semplice provocatore. E’ ovvio. Loro hanno accettato un natsmen [antica abbreviazione sovietica da “natsional'noe menshistvo”, minoranza etnica, leggermente dispregiativo – n.d.r.] e adesso lui pone domande “spinose” a tema etnico.

Con amici come questo, chi ha bisogno di nemici? L'account satirico su Twitter IgorSechinEvilTwin (prende in giro l'ex vice capo dell'amministrazione di Putin e attuale presidente di Rossneft) è sulla stessa linea d'onda [29]:

Sergey Semenovich [Sobyanin], non hai bisogno di trovare i soldi per battere Navalny. I suoi fan lo faranno gratis.