Serbia: proteste per salvare un’ antica quercia di 600 anni #HRAST

Mentre in Turchia la decisione di chiudere il parco Gezi di Istanbul provocava disordini [it] in tutto il Paese, anche in Serbia accadeva qualcosa di simile. La costruzione di un'autostrada minacciava di provocare l'abbattimento di una quercia di 600 anni, nella zona centrale del Paese; dopo giorni di proteste, tuttavia, sembra che il governo abbia accettato di modificare il progetto dell'autostrada per salvare la quercia.

Alla fine di giugno [sr, come nei link successivi, salvo ove diversamente indicato], sono cominciate ad emergere alcune notizie riguardo agli investimenti statali nel progetto dell'autostrada: 340 milioni di euro subito e altri 700 milioni da stanziarsi in seguito per la costruzione del “Corridoio 11″, un tratto di autostrada di strategica importanza che attraverserà la Serbia centrale.

Il progetto originario tuttavia prevedeva che la nuova strada passasse proprio dove ora si erge una quercia di 600 anni, nel comune di Savinac, nei pressi di Gornji Milanovac [it]. La reazione della cittadinanza è stata immediata, con l'organizzazione tramite i social network di diverse manifestazioni di protesta a Savinac e anche online.

Al valore naturale e storico dell'albero si aggiunge una superstizione diffusa in Serbia, secondo cui tagliare una quercia porta sventura e perfino morte. Gli anziani della Serbia rurale lo motivano dicendo che con le querce, considerate con grande rispetto in quelle regioni, semplicemente non si può giocare. Se le autorità responsabili della progettazione e dell'autorizzazione della superstrada avessero saputo che la quercia di trovava proprio sul tragitto del “Corridoio 11″, avrebbero forse potuto cercare una soluzione, ma secondo il ministro per l'Urbanistica e l'Edilizia Velimir Ilić [en], nessuno aveva mai “sollevato il problema” prima.

I social network in Serbia si sono immediatamente infiammati, con centinaia di messaggi di protesta dei cittadini, riuniti sotto l'hashtag #hrast (#quercia) su Twitter e Facebook.

"In hrast [oak] we trust" became a popular banner held by many at the protest in Savinac and shared on social networks; photo courtesy of Institute for Sustainable Communities - Serbia Facebook fan page.

“Ci fidiamo della quercia” è stato uno degli slogan più popolari sia online che durante le proteste a Savinac. Per gentile concessione della pagina Facebook dell'Institute for Sustainable Communities – Serbia.

Il ministro Ilić ha reagito velocemente all'ondata di proteste, ed è subito apparso sui principali media serbi. Ha promesso che verrà trovata una soluzione per spostare la quercia, che misura 40 metri d'altezza per 7,5 metri di larghezza, in un altro sito. Il tabloid online Telegraf ha messo in discussione questa possibilità:

Da bi se taj hrast, te veličine bezbedno iskopao, to zahteva veliki posao, veliki broj radnika i veliki prostor, odgovarajuću mehanizaciju. Teorijski je moguće, ali niko nema to iskustvo, te verujem da bi iskopavanje hrasta bio i njegov kraj. To je sve besmisleno. U zemljama koje drže do sebe takvo drvo bi se “uklopilo” u ambijent – kaže botaničarka Vasić.

Per spostare una quercia di quelle dimensioni sarebbero necessari molto lavoro, molti uomini, una grande quantità di spazio ed un adeguato equipaggiamento. In teoria è possibile, ma nessuno ha abbastanza esperienza in questo genere di cose, e c'è il rischio che la rimozione della quercia significhi la sua fine. Tutto ciò non ha senso. Nei paesi che vogliono tutelare sé stessi, sarebbe l'ambiente ad adattarsi ad un albero simile, dice la botanica [Olja] Vasić.

Mentre il già citato ministro e i suoi collaboratori erano alla ricerca di possibili soluzioni al problema, alcuni cittadini hanno organizzato delle proteste intorno alla quercia a Savinac. In particolare, dalla fine di giugno, sono cominciati dei presidi per salvare l'albero, sostenuti fra gli altri dal poeta Dobrica Erić [en], originario della zona, e da organizzazioni non governative come i Verdi serbi [en], tutto sotto il motto: “La quercia non deve cadere”

"Green of Serbia" activists gather around the 600-year-old oak tree in Savinac; photo courtesy of Insitute for Sustainable Communities - Serbia Facebook fan page.

Gli attivisti verdi si raccolgono intorno all'antica quercia di Savinac.  Per gentile concessione della pagina Facebook dell'Institute for Sustainable Communities – Serbia.

Le proteste sono continuate fino al primo weekend di luglio. Nel frattempo al Ministero per l'Urbanistica e l'Edilizia, così come nell'ufficio del premier Ivica Dačić [it], si sono svolti diversi incontri per discutere della questione, al termine dei quali, il 9 luglio, il ministro Ilić ha assicurato che la quercia sarà preservata. Come riporta il quotidiano Kurir:

“Asfalt će biti potpuno odvojen jednim betonskim armiranim nosačem, tako da asfalt ne ošteti žile, a ni žile asfalt. Na taj način će se izbeći moguća oštecenja auto-puta”, rekao je Ilić.

“L'asfalto sarà completamente separato da un unico pilone di cemento, così che l'asfalto e le radici non si danneggino a vicenda. In questo modo si eviteranno possibili danni all'autostrada”, ha dichiarato Ilić.

Sia l'autostrada che la quercia, che è più antica di molte nazioni, rivestono una grande importanza per la Serbia. Per quanto la superstrada prometta grandi facilitazioni logistiche, per una regione a forte connotazione agricola e artigianale, i cittadini della zona hanno chiaramente dimostrato di non essere disposti a questo genere di sacrifici per una grande opera.

Il blogger Zoran Sokić si ricollega alla vicenda in un ricordo della sua infanzia trascorsa sui monti della Serbia centrale, in cui menziona in particolare tre alberi che hanno segnato i passaggi fondamentali della sua vita:

Mogu samo da kažem da će se u mom kraju slaviti čovek koji tu dovede auto – put i pominjaće ga na slavama i okupljanjima u lokalnim kafanama, nakon branja malina, bar deset narednih vekova. Stara je lokalna priča, verovatno koliko i taj hrast u Savincima, da smo pravo slepo crevo, da komunisti nisu dali da tuda prodje pruga jer je četnički kraj, da će se sva omladina odseliti ako ne dodje put … Slažem se. Ali sa druge strane, ne bih dao ni jedno od ova svoja tri drveta ni za tri auto puta ili tri pruge.

Posso solo dire che, nella mia cittadina, colui che porterà l'autostrada sarà ricordato alle feste [slavas, celebrazioni del santo di famiglia, comuni nel rito ortodosso serbo] e agli incontri nei bar locali, dopo la raccolta dei lamponi, almeno per i prossimi dieci secoli. Le storie locali sono molto antiche, almeno quanto la quercia di Savinac probabilmente, e dicono che siamo in un vicolo cieco, che i comunisti non hanno lasciato costruire la ferrovia qui perché è una zona di četnici [it], e che i giovani se ne andranno se non arriva la strada. Sono d'accordo. Ma, d'altra parte, non cederei nessuno dei miei tre alberi, nemmeno per tre autostrade o tre ferrovie.

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