In seguito alla perdita di 4,4 miliardi di dollari, il governo della Thailandia ha annunciato che ridurrà [en, come i link seguenti] il sussidio per il riso che versava a quattro milioni di contadini.
Introdotto nel 2011, dopo la vittoria elettorale del Primo Ministro Yingluck Shinawatra, il programma di sostegno prevede che il governo compri il riso ad un prezzo alto dai produttori locali, per poi rivenderlo sul mercato internazionale; tale sistema era stato pensato per favorire il risparmio dei contadini.
Per cinquant'anni la Thailandia è stata il maggior esportatore di riso al mondo, ma negli ultimi tempi è stata superata dall'India e dal Vietnam; i critici condannano il metodo dei sussidi perché lo ritengono responsabile delle ingenti perdite nel settore agricolo.
Veera Prateepchaikul sostiene che il programma fosse campato in aria già dall'inizio:
Sin dal primo giorno il programma delle sovvenzioni per il riso è stato tacciato di irrealismo; la sua priorità era di ottenere i voti dei contadini, mentre gli effettivi aiuti economici rimanevano al secondo posto.
Un articolo comparso sul quotidiano Asia Sentinel sostiene che il programma gioverebbe ai distributori e ai commercianti di riso, a discapito dei poveri contadini:
Ci si chiede anche quanto il programma vada a beneficio dei contadini, sottolinea un'altra fonte. Nonostante i contadini abbiano un vantaggio indiscusso per i prezzi più alti, sono gli intermediari che ci guadagnano di più sul lungo termine.
Peter Warr etichetta i sussidi per il riso come un esempio di manovra populista in Thailandia:
Questo intervento serve ad ottenere benefici politici a breve termine per il governo attraverso i voti elettorali, e benefici economici che favoriscono interessi particolari, mentre esclude la necessità di elaborare delle soluzioni durature per i problemi del Paese.
Tale programma si discosta da quello precedente per i prezzi più alti del riso, e poiché non è in grado di porre alcun limite alle spese governative.
Vikram Nehru illustra cosa c'è di sbagliato nel sistema, ed offre una soluzione:
A parte il costo crescente, un altro problema legato alla nuova politica agricola è rappresentato dalla corruzione. Ai contadini viene infatti richiesto di vendere il loro riso ai proprietari delle fabbriche che, tuttavia, hanno abbastanza potere sul mercato locale per ridurne il prezzo; nel frattempo, essi ricevono dal governo un risarcimento pari al prezzo pieno di approvigionamento.
Non sorprende affatto che, negli ultimi anni, il numero dei mulini in Thailandia sia cresciuto.
Il Paese dovrebbe tornare allo schema vigente prima del 2006, il quale garantiva ai contadini un prezzo minimo leggermente più basso di quello di mercato.
Ma il governo è convinto che il programma abbia funzionato; sostiene che abbia avvantaggiato milioni di poveri contadini:
Il 97,8% di loro è d'accordo sul fatto che il nuovo programma li abbia aiutati ad alleviare gli onerosi debiti, mentre il 93,7% è stato soddisfatto del programma; infine, l'85,4% sostiene di avere messo da parte maggiori risparmi.
Andrew Spooner ricorda ai critici che i sussidi per l'agricoltura dati dai Paesi europei sono maggiori rispetto a quelli thailandesi:
Ciò che lascia perplessi è il fatto che il programma thailandese di sussidi per l'acquisto del riso è relativamente esiguo, se la cifra totale della perdita di appena 2 miliardi, questo rispecchia le aspettative del governo.
Nell’ Unione Europea, per esempio, i sussidi all'agricoltura raggiungono i 75 miliardi di dollari, mentre in Corea, Svizzera, Giappone e Norvegia quasi il 60% dei guadagni dell'agricoltura è reso possibile grazie ai sussidi governativi.
Non c'è nulla di strano riguardo ai sussidi per l'agricoltura; il sistema di acquisto del riso è stato presentato durante la campagna elettorale del 2011, e gli elettori hanno chiaramente indicato di voler puntare su questa politica.
Terence Chulavachana sostiene una tesi simile:
Quanto sono ricchi i contadini thailandesi? Quanto lo sono quelli dell'Eurozona e degli Stati Uniti? La realtà è che i contadini thailandesi sono estremamente poveri al confronto.
Di quanto consta il sussidio thailandese? E di quanto quello dell'Eurozona e degli Stati Uniti?
In realtà, il sussidio in Thailandia rappresenta una piccola frazione del sussidio dell'Eurozona e degli Stati Uniti.Quindi, perché si è scatenato il putiferio riguardo al sussidio thailandese?
I contadini si sono immediatamente opposti alla riduzione della sovvenzione, e hanno promesso di protestare ancora sia a Bangkok che in altre città.