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#NoToquenElYasuní: l'Ecuador si mobilita in difesa dell'Amazzonia

Categorie: America Latina, Ecuador, Ambiente, Citizen Media, Cyber-attivismo, Diritti umani, Indigeni, Sviluppo
Yasuni [1]

Immagine pubblicata dall'utente @CDESecuador su Twitter

La settimana scorsa, il Governo ecuadoriano aveva comunicato [2] [es, come gli altri link salvo diversa indicazione] che entro pochi giorni avrebbe preso una decisione in merito alla continuazione dell'iniziativa Yasuní – ITT [3] [it], un ambizioso progetto ambientale che prevedeva il mantenimento di una zona intangibile di foresta amazzonica nel Parco Nazionale Yasuní [4] [it]. Nell'area interessata, si sarebbe rinunciato a sfruttare le risorse petrolifere presenti in cambio di un compenso per i mancati introiti e per il contributo in termini di crediti di emissione [5] [it] risultanti dal fatto di lasciare il greggio sotto terra.

La decisione definitiva [6] [it] del Governo è stata quella di rinunciare all'iniziativa. La notizia ha immediatamente scatenato la reazione degli ambientalisti e su Twitter sono comparsi numerosi messaggi contrassegnati dagli hashtag #Yasuni [7] e #YasuníITT [8]. Il Centro per i Diritti Economici e Sociali (CDES [9]) ha messo in piedi una campagna [10] che invita a inviare messaggi al Presidente Rafael Correa [11] [it] attraverso il suo profilo su Twitter @mashirafael [12], usando l'hashtag ‪#NoToquenElYasuni [13] (Giù le mani da Yasuní).

Mayah Cueva Franco, direttrice della rivista digitale LaSanta.com.ec [14], sottolinea la necessità che il semplice cittadino, l'uomo della strada, si faccia sentire perché di solito non viene preso in considerazione “finché non scende in strada, FINCHÉ NON SI METTE A GRIDARE“. L'autrice aggiunge [15] inoltre:

Como están las cosas en Yasuní, no conservar este territorio agravaría la, ya frágil, situación de los Indígenas Aislados y sus vecinos. Es un asunto de derechos humanos!!!

Considerando la situazione di Yasuní, la decisione di non conservare questo territorio aggraverebbe la già fragile situazione delle “tribù incontattate” [16] e dei popoli vicini. È una questione di diritti umani!!!

Tra i molti messaggi pubblicati su Twitter, in quello di María Mendoza si legge:

Ecco l'occasione di fare qualcosa di veramente rivoluzionario #NoToquenElYasuní [17]