America Latina: la rete ricorda i desaparecidos

Manifestación convocada por la Agrupación de Familiares de Detenidos Desaparecidos. 2009, Santiago, Chile. Foto de antitezo en Flickr (CC BY-NC-SA 2.0)

Manifestazione organizzata dalla Associazione dei Parenti dei ‘Detenidos-Desaparecidos’ (Dentenuti-Scomparsi). 2009, Santiago, Cile. Foto concessa da antitezo su Flickr (CC BY-NC-SA 2.0).

Questa è la prima parte di un articolo composto da due.

La Latin American Federation of Associations for Relatives of the Detained and Disappeared [en] (Federazione delle Associazioni dei Parenti dei Prigionieri e Scomparsi) e l’Organizzazione delle Nazioni Unite, hanno proclamato il 30 agosto giornata internazionale in memoria delle vittime delle sparizioni forzate; un'occasione per ricordare ai governi di tutto il mondo che i parenti delle persone scomparse hanno dimenticato.

Durante quest'ultimo periodo, molti movimenti ed organizzazioni hanno utilizzato internet come spazio libero per raccontare le proprie storie e per riflettere insieme sull’uso del terrorismo da parte dello Stato, pratica comune nelle dittature.

Dalla voce su Wikipedia in spagnolo:

El crimen de desaparición forzada, definido en textos internacionales y la legislación penal de varios países, está caracterizado por la privación de la libertad de una persona por parte de agentes del Estado o grupos o individuos que actúan con su apoyo, seguida de la negativa a reconocer dicha privación o su suerte, con el fin de sustraerla de la protección de la ley. El asesinato de la persona víctima de desaparición forzada, frecuentemente tras un cautiverio con torturas en un paradero oculto, pretende favorecer deliberadamente la impunidad de los responsables, que actúan con el fin de intimidar o aterrorizar a la comunidad o colectivo social al que pertenece la persona.

Il crimine delle sparizioni forzate, come spiegato su vari testi internazionali e sul codice penale di molte nazioni, è caratterizzato dalla detenzione di persone da parte di ufficiali statali, di gruppi o individui che agiscono con il loro aiuto, seguita dal rifiuto di riconoscere detta detenzione o il destino dei detenuti, con l’obiettivo di sottrarli alla protezione della legge. L’assassinio di una vittima della sparizione forzata, che spesso si verifica al termine della detenzione e delle torture in una località nascosta, favorisce l’impunità dei responsabili, che agiscono con il fine di intimidire o terrorizzare la comunità o il gruppo sociale della vittima.

Queste sparizioni hanno lasciato una ferita profonda nella società civile dell’America Latina, in quanto casi simili si verificano ancora oggi. Mettere insieme in un unico post le manifestazioni e le attività che si possono trovare su internet non è possibile. Inoltre è importante sottolineare che i casi di sparizione sono diversi da nazione a nazione e da regione a regione, secondo la natura dei conflitti esistenti.

Con la speranza di avvicinarci ai vari movimenti presenti sulla rete e di comprendere che cosa si possa nascondere dietro questi crimini, condivideremo qui quella che è soltanto una piccola parte delle storie che sono state raccontate online. Parleremo dunque delle organizzazioni che mettono in contatto coloro che ricordano gli scomparsi attraverso internet e cercano, allo stesso tempo, di fare giustizia e di mantenere vivo il ricordo di quelle persone.

Il Parco e Museo Villa Grimaldi [es] in Cile, offre molte attività e fornisce un archivio orale delle storie di alcuni dei parenti delle vittime di sparizioni avvenute durante la dittatura di Augusto Pinochet. Nel video seguente, alcuni partecipanti spiegano quanto sia importante raccogliere ricordi e testimonianze:

In ‘The Clinic’, Héctor Salazar riflette [es] sulla necessità di tenere viva la discussione sulle circostanze relative alle sparizioni e ai cambiamenti di potere improvvisi all’approssimarsi dell’anniversario del colpo di stato contro Salvador Allende [en]. Per Salazar dovrebbero essere sottolineati alcuni elementi:

Muchos se preguntan el por qué vamos recurrentemente a nuestro pasado reciente […] pareciera que existe en nosotros una tendencia inevitable por seguir escarbando en ese pasado como si en ello se nos fuera la vida. […] Las causas del golpe militar son materia de debate y nos cuesta mucho concordar los múltiples factores que incidieron en dicho desenlace en razón de que el camino recorrido para ir aceptando las responsabilidades propias ha sido escatimado buscando cargar las tintas en el adversario… [Así] la mentira se instaló oficialmente ese mismo once de septiembre en el país y los que la instalaron fueron las propias fuerzas armadas.

Todo ello corrompió el alma nacional hasta tal punto que hoy la incredulidad es el estado natural de nuestra sociedad.

Molti si chiedono il motivo per cui guardiamo così spesso al nostro passato recente […], potrebbe sembrare che non possiamo fare a meno di scavare nel passato, come se la nostra vita fosse tutta lì. […] Le cause del colpo di Stato sono argomenti di dibattito ed è difficile accordarci sui molteplici fattori che hanno portato a quell'evento, perché il cammino verso l'accettazione delle responsabilità è stato abbandonato per attribuire tutta la colpa al nemico…. Così quell’11 settembre le bugie si sono radicate nel Paese a opera delle stesse forze armate.

Tutto questo ha corrotto lo spirito della nazione tanto che oggi l’incredulità è la condizione naturale della nostra società.

In occasione della Festa della Mamma, Felipe Henríquez ha scritto su El Quinto Poder [es] un testo sul dolore delle madri degli scomparsi e ha dedicato le sue parole “a tutte le madri cilene senza figli che oggi non festeggiano ma commemorano”:

A esas madres que se ven a sí mismas frente al espejo, sesenta años después de haberlos parido, pariéndolos una y otra vez todas las mañanas. Treinta y ocho años sin sus hij@s, en una vida eterna.

Per quelle madri che si guardano allo specchio sessant’anni dopo aver dato loro la vita, e che continuano a farlo ogni mattina. Trentotto anni senza i propri figli sono un’eternità.

In Colombia, il Consiglio Municipale di Medellín [es] pubblica informazioni riguardo alle sparizioni forzate ad Antioquia, che secondo il blog è il distretto della Colombia con il tasso più alto di sparizioni forzate:

Medellín presenta este año dos mil desaparecidos, de los cuales 199 casos son por desaparición forzada.

Quest’anno a Medellín sono scomparse duemila persone, di cui 199 forzosamente.

Anche in Colombia, dove le sparizioni forzate sono collegate ai gruppi paramilitari [en], Pablo Romero raccoglie le numerose testimonianze delle madri degli scomparsi:

Dall'Argentina, Rubén Reveco [es] spiega alcune delle caratteristiche delle sparizioni forzate.

La desaparición forzada se ha usado a menudo como estrategia para infundir el terror en los ciudadanos. La sensación de inseguridad que esa práctica genera no se limita a los parientes próximos del desaparecido, sino que afecta a su comunidad y al conjunto de la sociedad.

La sparizione forzata spesso è utilizzata come strategia per diffondere la paura tra i cittadini. La sensazione di insicurezza generata da questa pratica non riguarda solo i parenti dello scomparso, ma tutta la comunità e società.

Reveco sottolinea come questi crimini si verifichino anche nel resto del mondo ed enfatizza il fatto che molte delle vittime potrebbero appartenere a organizzazioni per la difesa dei diritti umani e che potrebbero anche soffrire di limitazioni fisiche, fatto che rende la situazione ancora più terribile.

Las desapariciones forzadas, que en su día fueron principalmente el producto de las dictaduras militares, pueden perpetrarse hoy día en situaciones complejas de conflicto interno, especialmente como método de represión política de los oponentes.

Es motivo de especial preocupación:

-el acoso de los defensores de los derechos humanos, los parientes de las víctimas, los testigos y los abogados que se ocupan de los casos de desaparición forzada;

-el uso por los Estados de la lucha contra el terrorismo como excusa para el incumplimiento de sus obligaciones; y la todavía generalizada impunidad por la práctica de la desaparición forzada.

Debe prestarse también especial atención a los grupos de personas especialmente vulnerables, como los niños y las personas con discapacidad.

Le sparizioni forzate, che all'inizio erano il prodotto delle dittature militari, possono essere utilizzate anche oggigiorno in situazioni complesse di conflitti interni, specialmente come metodo di repressione politica degli oppositori.

Questioni di particolare preoccupazione sono:

-il maltrattamento dei sostenitori dei diritti umani, dei parenti della vittime, dei testimoni e degli avvocati che seguono i casi di sparizioni forzate;

-l’uso da parte degli Stati della guerra al terrorismo come scusa per non adempiere ai propri obblighi; l’impunità per la pratica della sparizione forzata.

E’ necessario proteggere i gruppi di persone vulnerabili, come i bambini e i disabili.

Su Tumblr, con il tag #detenidos-desaparecidos [es] (detenuti scomparsi), vengono pubblicati continuamente tributi, fotografie e commenti. In particolare, questa pagina pubblica citazioni, fotografie e slogan con lo scopo di contribuire alla battaglia per preservare la memoria attraverso questo social media.

Anche il blog Daniel Acosta [es] si schiera per mantenere vivo il ricordo e comprendere il dolore delle persone care degli scomparsi. E’ uno spazio in cui i membri della famiglia di Daniel Acosta pubblicano fotografie, si collegano con le istituzioni e, in occasione degli anniversari, scrivono per cercare di fermare il tempo al momento della sparizione di Daniel, il 14 settembre del 1979. Nell'introduzione del blog si legge:

Pese a los años que han pasado de tu desaparición, tu ausencia se siente como si fuera ayer. Esos ojos azules como el cielo que aun vemos, ese corazón noble y luchador con que te recuerdan. No nos devolverán tu hermosa mirada, es cierto,ni ese gran corazón, pero tu lucha no fue en vano Dani…

Nonostante gli anni trascorsi dalla tua scomparsa, sentiamo la tua mancanza come se fosse successo ieri. Quegli occhi azzurri color del cielo che continuiamo a vedere, quel cuore nobile e tenace per cui ti ricordiamo. Non vedremo più il tuo sguardo meraviglioso, questo è certo, e nemmeno quel cuore, ma la tua battaglia non è stata vana Dani…

Molti artisti si sono uniti a questo “riscatto” della memoria. Tra questi, Rubén Blades ha scritto una canzone intitolata “Desapariciones”, scritta e registrata in onore delle vittime delle sparizioni. L’utente di Youtube “daspork” ha condiviso il video di un musicista che esegue la canzone in metropolitana.

Marcelo Bulgarelli ha utilizzato la versione della canzone del gruppo dei Maná per creare un video che raccoglie immagini, video e testimonianze di alcune delle madri degli scomparsi.

Mettere insieme queste esperienze, non è soltanto un compito difficile ma anche limitato. In rete si trova un'enorme quantità di fotografie, canzoni, tributi, blog e dibattiti. Proprio per ampliare il più possibile la ricerca, pubblicheremo una seconda parte di questo articolo nella speranza di includere altre storie provenienti da altri paesi della zona.

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