Italia: cercasi addetto stampa a 300 euro lordi

Il 12 agosto scorso, il Comune di Arconate [it, come tutti i link successivi], in provincia di Milano, ha pubblicato online un bando con scadenza 2 settembre (e ora eliminato dal sito del Comune) con cui cercava un addetto stampa. Tra i requisiti della posizione (via Ilcomizietto): 

  1. […] almeno due anni di esperienza professionale in ambito giornalistico e/o della comunicazione;

  2. iscrizione da almeno 2 anni negli elenchi dei professionisti o dei pubblicisti dell’albo nazionale dei giornalisti […];

  3. non avere rapporti di collaborazione continuativa o incarichi continuativi con testate giornalistiche […];

  4. non essere titolare di siti o blog di natura giornalistica.

Per il ruolo, che richiede da parte dell'eventuale incaricato “la propria reperibilità telefonica e la disponibilità a partecipare ad iniziative ed eventi anche in orario serale e in giorni festivi” il comune prevede un compenso di 300 euro lordi.

Ripresa da DIS.AMB.IGUANDO, popolare blog sui temi della comunicazione tenuto da Giovanna Cosenza, docente di Semiotica presso il Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell'Università di Bologna, la notizia della singolare offerta di lavoro ha generato numerosi commenti. Sul blog, i lettori concordano con la docente che commenta:

So bene che la pubblica amministrazione ha pochi soldi. Ma così si straccia e svende – ancor più di quanto non sia già stracciata e svenduta – la professione giornalistica. Povera Italia.

Tra i commenti, quello di Amalia Temperini del blog Bricolage, secondo cui sono gli stessi giornalisti, accettando proposte al ribasso, a favorire lo sfruttamento:

Di più me la prendo con quelle persone che accettano svilendo il loro percorso professionale. In molti, difatti, con la scusa della passione, accettano tali compromessi, non rendendosi conto che stanno recando un danno altissimo a tutti coloro che, giorno per giorno, sudano per migliorare il proprio status lavorativo, e rendere la propria vita (e quella degli altri) più civile.

C’è poi chi fa notare che situazioni simili in Italia si verificano anche in altri settori, e chi sostiene che quella del comune sia un’offerta a lungo andare redditizia se confrontata con l’incertezza di chi lavora da giornalista freelance, spesso a titolo gratuito o quasi. E chi, come l'utente Pier Dario Forni, non risparmia l'ironia:

[…] se nell’edificio del comune c’é un balcone, per comunicare con i pochi cittadini del paese sarebbe sufficiente affacciarsi e parlare con un megafono.

La notizia, che si inserisce a pieno nei costanti dibattiti sulla disoccupazione o sottoccupazione giovanile, è stata ripresa anche dai quotidiani nazionali. A un tweet di Repubblica con un link alla notizia ha però così risposto l’utente @mauretta, sottolineando che anche i giornali sono corresponsabili dello sfruttamento dei giovani giornalisti:

 

In risposta all’articolo apparso su Il Fatto Quotidiano, l'utente roby64 insinua invece il dubbio che l'offerta sia fittizia:

Un bando del genere serve solo come “copertura” per dare una mancia a qualche parente. Si tratta, molto probabilmente, di poche ore settimanali, quindi 300 euro sono giustificati.

Il comune, che ha inizialmente cercato di giustificare il contenuto del bando, si è difeso dicendo che c’era stato un errore nella descrizione della posizione, ribadendo di non avere a disposizione fondi per compensi più elevati. Qualcuno ha, però, fatto notare che il Sindaco di Arconate, Mario Mantovani, ricopre numerosi incarichi pubblici (Sindaco di Arconate, Assessore alla Salute e Vicepresidente della giunta della Regione Lombardia, e Senatore) percependo di conseguenza lauti salari. Un lettore che si firma Il Conte scrive in una lettera intitolata “Il senso di Mantovani per il ridicolo”, inviata alla redazione di Legnano 24:

Lo avevamo lasciato alle prese con due poltrone. Gestire il gigante multimiliardario della sanità lombarda, restando saldamente ancorato alla cadrega del feudo, è un esercizio di valore non trascurabile. Aggiungerci uno sberleffo alla categoria dei giornalisti, per mezzo di un bando per addetto stampa, è un virtuosismo degno di un circo.

Di conseguenza, il contrasto tra la condizione del Sindaco di questo piccolo paese e quella offerta al potenziale addetto stampa non può che riproporre la questione italiana dei costi della politica e della cosiddetta “casta” (termine comunemente usato in Italia per definire i politici e i loro privilegi ingiustificati).

Un tema, questo del divario tra casta e Paese reale, che accomuna nel malcontento sia i giovani sempre più precari che i meno giovani con difficoltà di reintegrazione nel mercato del lavoro. Se da un lato lo sconforto è diffuso a causa di offerte di lavoro come quella del Comune di Arconate che, proveniendo dalla pubblica amministrazione, dovrebbero essere più diginitose, dall'altro si costituiscono gruppi di cittadini che si rifiutano di arrendersi.

Tra queste iniziative segnaliamo “Voglio Restare” che, opponendosi al fenomeno dilagante della “fuga dei cervelli”, si pone come obiettivo quello di “Cambiare il Paese, per non dover cambiare Paese”. Dall'appello del gruppo:

Politici, editorialisti, imprenditori ci dicono che precarietà e disoccupazione giovanile sono un dramma, quasi non fossero le conseguenze di scelte politiche condivise […] abbiamo bisogno di un cambiamento qui e ora, che ci permetta di restare: non vogliamo il posto di qualcun altro, vogliamo costruire il nostro. Non chiediamo privilegi, ma semplicemente le condizioni di dignità e agibilità necessarie a prendere in mano il nostro futuro e quello dell’Italia […]

Post scritto in collaborazione con Gaia Resta.

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