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Dei 150 milioni di nuovi nati all'anno, 51 milioni — più di un terzo — non vengono registrati alla nascita. Un quarto dei Paesi in via di sviluppo ha un tasso di registrazione inferiore al 50%. Senza certificato di nascita, ai bambini viene spesso impedito di andare a scuola o ricevere cure adeguate, e si alzano le probabilità che divengano bambini soldato o che vengano sfruttati come manodopera.
Ma la Comunità di Sant'Egidio, un'associazione cattolica volontaria che aiuta i poveri, sta ercando di cambiare la situazione. La comunità ha sviluppato il programma BRAVO!, che sta per Birth Registration for All Versus Oblivion, per promuovere tassi di registrazione più altri in parti dell’ Africa, Asia e America Latina. È una delle molte iniziative della comunità, tra le quali c'è anche il programma DREAM per sconfiggere l'AIDS, di cui ha parlato Global Voices in agosto. La professoressa Evelina Martelli ci presenta l'iniziativa BRAVO!, come promesso nell’intervista a Paola Germano sul rallentamento della progressione dell'AIDS.
GV: In che consiste il programma BRAVO e com'è nato?
Evelina Martelli (EH): Il Programma BRAVO! è nato dall'esperienza della Comunità di Sant'Egidio per proteggere la vita dei bambini e garantire i loro diritti. In molti paesi africani e asiatici i membri della Comunità si sono accorti che i bambini che aiutano spesso non hanno nemmeno il certificato di nascita, e subiscono per questo pesanti conseguenze, tra cui quelle di non potersi iscrivere a scuola e di non ricevere cure mediche adeguate. In situazioni di conflitto, abbiamo visto che proprio i bambini senza certificato di nascita erano più esposti a essere arruolati come bambini soldato; spesso questi bambini sono utilizzati per i lavori in miniera e nelle piantagioni perché i datori di lavoro non possono essere condannati per sfruttamento del lavoro minorile in quanto non è possibile dimostrare l'età dei bambini.
BRAVO!, acronimo di Birth Registration For All Versus Oblivion, è il programma a cui la Comunità di Sant'Egidio ha dato vita per garantire la registrazione allo stato civile di tutti i bambini. BRAVO! promuove e incoraggia la registrazione dei bambini al momento della nascita e risolve la mancata registrazione attraverso procedure di iscrizione tardiva. Sensibilizza genitori e figli sull'importanza del certificato di nascita e spiega le procedure necessarie a registrare gratuitamente le nascite. Promuove il miglioramento del servizio di registrazione formando gli ufficiali di stato civile, migliorando le loro condizioni di lavoro, creando nuovi uffici più vicini ai luoghi in cui le persone vivono. Contribuisce a rimuovere una causa importante del traffico umano, della schiavitù e dello sfruttamento minorile.
GV: Perché la registrazione dei bambini è importante per il loro avvenire?
EM: La registrazione delle nascite è il riconoscimento ufficiale dell'esistenza di una persona. È un diritto umano fondamentale ai sensi dell’art. 7 della Convenzione dell’ONU sui diritti dell’infanzia.
I bambini non registrati allo stato civile non possono usufruire della protezione giuridica, sociale ed economica di uno Stato né accedere ai suoi servizi. Non possono, ad esempio, usufruire di prestazioni sanitarie, né frequentare la scuola, né conseguire un titolo di studio.
Privi di un'identità legale sono più facilmente esposti agli abusi o allo sfruttamento, alla schiavitù, al traffico di esseri umani, alla prostituzione, al lavoro forzato o all’arruolamento come bambini soldato. Se hanno commesso un reato, vengono trattati come adulti e non godono delle protezioni assicurate ai minori, come quella di stare in celle separate dai maggiorenni.
Grazie al certificato di nascita, da grandi potranno partecipare alla vita democratica del loro paese, eleggere ed essere eletti, potranno godere dei diritti di nazionalità, potranno viaggiare, essere assunti con un regolare contratto di lavoro, ereditare o avere titoli di proprietà ed essere parte attiva della società civile del proprio paese, contribuendo al suo sviluppo.
La registrazione allo stato civile riveste un’importanza fondamentale anche per gli Stati. Essa è infatti la principale fonte per l’elaborazione delle statistiche demografiche, che forniscono i dati necessari alle valutazioni sanitarie e di sviluppo umano, tra cui molti degli indicatori degli Obiettivi del Millennio (MDG).
GV: In quali paesi è attivo il programma e perché?
EM: Il programma è attivo in tutti i paesi in cui sono presenti volontari della Comunità di Sant'Egidio: circa 40 paesi tra Africa subsahariana, Asia e America Latina. I membri della Comunità spiegano alle famiglie che aiutano con i diversi servizi (scuole della pace, programma DREAM per la cura dell'AIDS, mense per bambini malnutriti, sostegno e aiuto alimentare per i bambini di strada, aiuto ai lebbrosi e alle loro famiglie) l'importanza della registrazione delle nascite e spesso le assistono nelle procedure per la registrazione. Organizzano feste nei quartieri poveri e nei villaggi per spiegare a genitori e figli l'importanza della registrazione e le procedure per effettuarla. Promuovono campagne di sensibilizzazione in collaborazione con le scuole primarie, con gli ospedali e le materni
In alcuni paesi africani, il Programma BRAVO! collabora con le autorità dello Stato per promuovere la registrazione dell'intera popolazione. Di concerto con le autorità competenti, elabora la strategia per garantire la registrazione di tutta la popolazione che ancora non possiede il certificato di nascita e contestualmente migliorare le infrastrutture dello stato civile per garantire che in futuro tutti i nuovi nati vengano registrati immediatamente dopo la nascita.
In Burkina Faso, la campagna promossa dal programma BRAVO! ha permesso la registrazione di 3,5 milioni di persone (quasi un quarto della popolazione) e oggi BRAVO! è impegnato nella stabilizzazione del sistema, attraverso la formazione di personale, il sostegno agli uffici comunali di registrazione, le campagne di sensibilizzazione in tutto il paese.
In Mozambico, BRAVO! sta promuovendo la registrazione della popolazione della provincia di Nampula che, con i suoi 4,2 milioni di abitanti, è la più popolosa del paese e sta formando il personale dell'intera provincia. Due nuovi centri di registrazione sono già stati costruiti in aree rurali e altri centri saranno presto inaugurati. Sarà così più facile registrare le nascite dei bambini alla nascita, usufruendo della gratuità.
GV: Quali sono le difficoltà incontrate?
EM: Le difficoltà sono soprattutto legate all'enorme diffusione del fenomeno della mancata registrazione. Su 150 milioni di bambini che nascono ogni anno, 51 milioni, più di un terzo del totale, non vengono registrati alla nascita. Fra i paesi in via di sviluppo, uno su quattro presenta un tasso di registrazione delle nascite inferiore al 50 per cento.
In Africa subsahariana si segnalano i tassi di registrazione delle nascite più bassi del mondo che vanno dal 55% al 67% di non registrati. In pratica si stima che due bambini su tre non siano registrati alla nascita.
È necessario che gli Stati investano risorse per garantire a tutti i cittadini la fruibilità dei sistemi di stato civile, ma è ancora più essenziale far comprendere l'importanza della registrazione per garantire i diritti umani, per promuovere il senso di cittadinanza e di partecipazione, perché gli individui si riconoscano non solo nell'identità familiare o clanica, ma anche nella più vasta comunità nazionale e si sentano cittadini partecipi di un destino comune.
GV: Quali sono le fonti di finanziamento? In che modo la crisi di molti paesi occidentali colpisce il programma?
EM: La crisi economica incide molto pesantemente sugli aiuti internazionali e trovare fonti di finanziamento è sempre più complicato. Un punto di forza del programma è il fatto che la sostenibilità è assicurata poiché, dopo la fase iniziale di adeguamento del sistema alle esigenze della popolazione, sono gli Stati a sostenere gli oneri di spesa del sistema di registrazione. Inoltre, negli ultimi anni, nella comunità internazionale è cresciuta la consapevolezza dell'importanza dello stato civile come base della democrazia e come strumento per la pianificazione e la misurazione dei progressi in campo sanitario, sociale ed economico. Il Programma BRAVO! ha potuto beneficiare del sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri in Italia e del Ministero degli Affari Esteri della Germania. I finanziamenti più significativi sono giunti però da sostenitori privati in Europa, da alcuni comuni italiani e da Kindermissionswerk, opera per l'infanzia della Chiesa Cattolica tedesca.
GV: Vuole aggiungere qualche cosa per i nostri lettori?
EM: In questi anni, grazie a BRAVO!, abbiamo visto molti bambini ricominciare a studiare e molte famiglie sperimentare nuove opportunità. Madri che grazie al certificato di nascita hanno ottenuto la licenza di commercio, padri che hanno preso la patente. È molto bello vedere i primi frutti di questo lavoro e sapere che abbiamo contribuito a proteggere la vita di tanti bambini, molti dei quali forse non conosceremo mai di persona. È una protezione che li accompagnerà per tutta la vita.
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