Un post [1] [en, come gli altri link, salvo diversa indicazione] pubblicato sul blog dell'ONG mozambicana Justiça Ambiental (Giustizia Ambientale) elogia un virtuoso progetto realizzato dalla comunità di Nacoma, situata a circa 83 chilometri dalla città di Nampula [2] [it], nel nord del Paese. L'iniziativa ha permesso di ottenere miglioramenti in ambito agricolo, di innalzare il tenore di vita dei partecipanti e di dare inizio a un programma di alfabetizzazione.
Durante la visita, avvenuta lo scorso luglio, ai rappresentanti di Justiça Ambiental sono state illustrate le buone pratiche adottate dalla piccola comunità “per ottenere maggiori rese produttive su terreni poveri” e i miglioramenti ottenuti nelle colture con questi metodi; hanno inoltre appreso come il gruppo di partecipanti, composto in prevalenza da donne, sia riuscito a “incrementare il proprio reddito, circostanza che ha permesso loro di migliorare le proprie condizioni di vita e quelle delle rispettive famiglie”:
Siamo rimasti davvero molto colpiti dall'organizzazione, dalla metodologia e dalla capacità di un gruppo di persone così piccolo che, nonostante questo, si è dimostrato così efficiente nella gestione dei propri interessi. Ci siamo trovati di fronte a un virtuoso esempio di empowerment comunitario che ha stupito tutti i presenti. Tuttavia, per noi la visita ha avuto un significato più profondo: è stata l'ennesima conferma della forza degli abitanti del Mozambico – delle donne in particolare – delle loro abilità, del loro coraggio e della loro perseveranza nel cercare soluzioni alle situazioni di difficoltà e nel lottare per un futuro migliore. Per noi è stata una vera lezione di vita!
Justiça Ambiental esprime, tuttavia, forti preoccupazioni riguardo al futuro di progetti validi come quello descritto nel post: il resoconto della visita si conclude con un riferimento al controverso piano di sviluppo economico ProSavana (a cui Global Voices ha dedicato un articolo [3]), che rivela le manovre del governo mozambicano, in accordo con Giappone e Brasile, per accaparrarsi terre coltivabili [4] [it] nel Paese africano.