Il suono dei tamburi di guerra si fa sempre più forte mentre il Congresso statunitense si prepa a votare per un bombardamento “punitivo” in Siria. Sulla rete tutti sono diventati improvvisamente esperti della questione siriana.
Iyad El-Baghdadi, palestinese, osserva:
Isn't it amazing how everyone's conscience suddenly woke up when it comes to the horrible suffering of #Syria [2]‘s people?
— Iyad El-Baghdadi (@iyad_elbaghdadi) September 1, 2013 [3]
Non è ammirevole come la coscienza di ognuno improvvisamente si risvegli davanti alle terribili sofferenze del popolo siriano?
Mohja Khaf, siriana, si dichiara contraria ad un intervento armato. Queste le ragioni:
My axis is women& men of the grassroots Syrian revolution. US strikes will not help their legitimate struggle for a free,democratic #Syria [2]
— Mohja Kahf (@ProfKahf) August 29, 2013 [4]
Il mio sostegno va agli uomini ed alle donne della rivoluzione siriana. L'attacco degli USA non sarà di nessun aiuto alla loro legittima lotta per una Siria libera e democratica.
US strikes are not a magical bullet that will take out the Butcher of #Syria [2] and save the day.
— Mohja Kahf (@ProfKahf) August 29, 2013 [5]
L'attacco degli USA non è la pallottola magica che metterà fine ai massacri in Siria, risolvendo tutto.
U.S. strike is not a prayer-answer to the Syrian humanitarian crisis—it means more civilian agonies. #Syria [2]
— Mohja Kahf (@ProfKahf) August 29, 2013 [6]
L'intervento degli USA non è la risposta alla crisi umanitaria in Siria ma sarà solo un'ulteriore agonia per i civili.
E aggiunge:
Let no one deny the horrific massacres of Syrian civilians by assad, no matter what position one has on the imminent U.S. strikes #Syria [2]
— Mohja Kahf (@ProfKahf) August 29, 2013 [7]
Che nessuno neghi gli orribili massacri in Siria perpetrati da Assad, a prescindere dalla propria posizione circa l'intervento armato da parte degli USA.
Kahf ci ricorda:
No matter your position on US strikes #Syria [2], DO NOT DENY that young Syrians took to streets in genuine grassroots REVOLUTION. Goddammit.
— Mohja Kahf (@ProfKahf) September 4, 2013 [8]
Non importa la tua posizione riguardo l'attacco da parte degli USA, NON PUOI NEGARE che i giovani siriani siano scesi in strada per una genuina RIVOLUZIONE. Maledizione.
E Amal Hanano, siriano, aggiunge:
Reminder: thousands of Syrians were killed for chanting: the people want to topple the regime. #Syria [2]
— Amal Hanano (@AmalHanano) August 30, 2013 [9]
Promemoria: migliaia di siriani sono stati uccisi per aver protestato: il popolo vuole rovesciare il regime.
Maysaloon, siriano, manifesta la sua sorpresa nel notare i diversi standard di valutazione delle varie nazioni:
Saud al Faisal says that Assad's use of poison gas cannot be tolerated. Funnily they didn't mind when Saddam used it #Pt [10] #PotKettleBlack [11]
— Maysaloon (@Maysaloon) September 1, 2013 [12]
Saud al Faisal dice che l'uso dei gas tossici da parte di Assad non può essere tollerato. E’ divertente che non gli importasse quando l'ha usato Saddam.
E Dima Khatib aggiunge:
مجرد ألا يثق المرء بالأميركان لا يعني أنه أصبح يساند نظام الأسد ولا يدافع عنه. كفى ممارسة للإرهاب الفكري والإقصاء باسم النضال من أجل الحرية
— Dima Khatib أنا ديمة (@Dima_Khatib) September 1, 2013 [13]
Essere contro l'attacco statunitense non significa stare dalla parte del regime di Assad. Basta col terrorismo intellettuale e con l'annientare gli altri nel nome della lotta per la libertà
Secondo Michael Hanna, una guerra in Siria potrebbe durare per anni:
If we want to have serious discussion about Syria, we should begin with understanding that this war, on current trajectory, will last years.
— Michael Hanna (@mwhanna1) September 2, 2013 [14]
Se vogliamo discutere seriamente sulla Siria, dovremmo innanzitutto capire che la guerra attualmente in preparazione durerà per anni.
Dal Bahrain, lo scrittore Ali Al Saeed scrive su Twitter:
#Obama [15]‘s message to evil dictators of the world: It's cool to slaughter your people as long as you don't use chemical weapons. #Syria [2] #Assad [16]
— Ali Al Saeed (@alialsaeed) September 4, 2013 [17]
Messaggio di Obama a tutti i dittatori malvagi del mondo: massacrare la propria gente va bene fino a quando non si ricorre alle armi chimiche.
In un tweet precedente, si chiede:
How is killing 100,000 & displacing 2 million people is fine, but using poison gas on 1000 requires military strike? #Syria [2] #SyriaCrisis [18]
— Ali Al Saeed (@alialsaeed) September 4, 2013 [19]
Come mai uccidere 100.000 persone e metterne in fuga 2 milioni può andar bene, mentre usare i gas tossici su 1.000 di loro richiede un intervento armato?
Ad Amman, la capitale della Giordania, Ali Dahmash, ha assistito a una manifestazione contro la guerra svoltasi davanti all'ambasciata degli Stati Uniti:
Just passed by the US Embassy in #Amman [20] and there were a few 100 people peacefully protesting Obama decision to bomb #Syria [2] – #Jordan [21] #Jo [22]
— Ali Dahmash (@AliDahmash) September 1, 2013 [23]
Sono appena passato davanti all'ambasciata degli USA ad Amman e c'erano alcune centinaia di persone che manifestavano pacificamente contro la decisione di Obama di bombardare.
Il cronista Marc Lynch aggiunge:
Saddest part of Obama admin Syria war push is seeing them peddling the same arguments they spent two years effectively smacking down.
— Marc Lynch (@abuaardvark) September 4, 2013 [24]
La cosa più triste dell'amministrazione Obama riguardo la Siria è che ora cercano di venderci le stesse argomentazioni che per due anni hanno smontato.
Mentre un cronista degli UEA, il sultano Al Qassemi, chiede:
Why do the Gulf States ($123B arms purchases from the US in 2010) & Turkey (Nato's second largest army) outsource their Syria war to the US?
— שחררו את פלסטין (@SultanAlQassemi) September 1, 2013 [25]
Perché gli Stati del Golfo (armi per 123 miliardi di dollari comprate dagli USA nel 2010) e la Turchia (secondo più grande esercito tra i Paesi Nato) lasciano la loro guerra in Siria agli Stati Uniti?
Sentirsi confusi è normale, dice Ms. Entropy dall'Egitto:
Unlike many of the instant experts on #Syria [2], I know only enough about the context to grasp my ignorance – itself enough to break my heart.
— Ms. Entropy (@MsEntropy) September 1, 2013 [26]
A differenza di molti esperti improvvisati sulla Siria, so abbastanza per essere certa della mia ignoranza – e il che è sufficiente a spezzarmi il cuore.