Spagna: tre ragazzi maltrattati per aver parlato catalano a un festival

Tre ragazzi hanno riferito un episodio di discriminazione e abusi fisici per aver parlato in catalano al festival musicale dell'Arenal Sound nella zona orientale di Valencia, Spagna. Come in Catalogna, lo spagnolo e il catalano sono entrambe le lingue ufficiali di Valencia.

La quarta edizione dell'Arenal Sound si è tenuta a Borriana, a sud di Castelló dal 4 al 7 agosto 2013. La prima sera, Laura, una giovane donna di Castelló, si è rivolta in catalano ad una guardia che presenziava l'entrata. Secondo quanto riportato dalla ragazza al quotidiano online Vilaweb [ca, come tutti i link salvo ove diversamente indicato], la guardia ha chiesto sia a lei che ai suoi amici di parlare spagnolo perché era l'unica lingua che capisse. Quando la guardia ha perquisito Laura, le ha trovato addosso uno spray per l'autodifesa e lo ha usato come scusa per non farla entrare, informando la Guardia Civile [it], la gendarmeria spagnola.

La Guardia Civile ha consigliato alla ragazza di parlare spagnolo se voleva entrare, ma lei e i suoi amici hanno preferito andarsene piuttosto che rinunciare al diritto di parlare la loro lingua. Poi, i ragazzi hanno chiesto un rimborso del biglietto ma gli è stato negato perché, secondo le guardie, il direttore del festival non era stato informato. Laura e i suoi amici hanno indossato il braccialetto del festival in segno di protesta per questo incidente: non tanto un'incomprensione dovuta al linguaggio, ma piuttosto un atto di umiliazione per la lingua parlata dai ragazzi.

Arenal Sound

Foto dell'Arenal Sound Festival tratta dalla pagina Facebook [es] del festival.

La domenica sera, altri due giovani che conoscevano la storia di Laura hanno chiesto alle guardie se parlassero catalano. La stessa guardia che era coinvolta nell'episodio precedente li ha affrontati.

Secondo la storia che uno dei ragazzi, Christian, ha riferito a Vilaweb, i suoi amici hanno accusato la guardia di essere fascista e a quel punto le cose sono peggiorate. Sono stati circondati da cinque guardie e una di queste ha buttato Christian in terra e lo ha preso a calci. L'ospedale ha riferito che quanto detto dai ragazzi a Vilaweb fornisce le prove dell'aggressione.

Gli organizzatori del festival non si sono scusati. Sulla loro pagina Facebook sono apparsi commenti negativi, ma per adesso l'unica risposta è stata una ripetizione di quanto affermato dal direttore David Sanchéz: “Il personale di sicurezza era di una società di Jaén e quindi non comprendeva il catalano”.

Ha continuato dicendo che il festival non discrimina nessuno “a causa della lingua o delle origini” e che ha parlato con la società che si occupava della sicurezza perché non succedano episodi simili in futuro. Tuttavia, la notizia che Francisco José López Perea, un noto neo-nazista, è il fondatore della Opcón Security, l'azienda responsabile della sicurezza al festival, ha suscitato molti dubbi su questa affermazione.

Il valenziano [it] è un dialetto del catalano parlato nella nella Comunità Valenzana [it], una comunità autonoma della Spagna che si trova a sud della Catalogna e ad ovest delle Isole Baleari. Queste tre regioni autonome condividono una storia basata su cultura e lingua comuni. Il catalano è una delle quattro lingue ufficiali della Spagna [it], ognuna corrispondente ad una regione, a cui lo Statuto di Autonomia [en] valenziano ha concesso lo stato di “lingua nativa” nella regione.

Comunque, secoli di emarginazione [en] e di deriva linguistica [it] hanno causato una situazione di scarsa tutela della lingua peggiore che nella vicina Catalogna, sottoponendo coloro che la parlano a violazioni dei loro diritti. Le proteste a sostegno degli aggrediti e contro qualsiasi discriminazione di questo tipo non erano attese in rete, come invece era già successo per altri casi di pregiudizi contro il catalano [en]. Per esempio, il cantante dei Xàtiva, Feliu Ventura (@feliuventura) ha scritto su Twitter:

Tutto questo deve finire. Questo apartheid è terrorismo contro il modo valenziano di vedere il mondo.

Il comico e presentatore televisivo Eugeni Alemany (@EugeniAlemany) mette in discussione la qualità della democrazia in un Paese che ancora oggi deve affrontare situazioni come quelle accadute all'Arenal Sound Festival:

Il fatto che il 99% delle “guardie di sicurezza” supportano l'estrema destra la dice lunga sulle basi dello Stato. Persone violente, intolleranti e dispotiche? Mettiamoci l'anima in pace!

Il musicista e giornalista Miquel Ramos (@Miquel_R) difende il diritto di parlare catalano:

Fermiamo le aggressioni fasciste contro le persone che parlano valenziano. Basta con l'impunità.

E sullo stesso filone, il filologo Bàrbera M. (@barberamaria) scrive:

Non ci stancheremo mai di dire che parlare catalano non è un crimine. Perché il fatto che abbiamo una nostra lingua è un problema per loro?

Inoltre, un tweet di massa è stato organizzato attraverso i social network il 10 agosto, con gli hashtag #stopvalencianofòbia e @arenalsound per sensibilizzare la gente riguardo alla discriminazione linguistica [en] e per ottenere le scuse degli organizzatori del festival. Qui di seguito potete leggere alcuni dei tweet più rilevanti come quello della giornalista Amàlia Garrigós (@AmaliaGarrigos):

La nostra lingua rimarrà viva solo se la apprezziamo. E possiamo mostrare questo apprezzamento soltanto parlandola.

Miquel Gironés (@miquelgirones), membro della band internazionale valenziana Obrint Pas, che è anche stato vittima di un'aggressione da parte della polizia per aver parlato in catalano, scrive:

Vorrei che Arenal Sound non assumesse più quella società per la sicurezza. Per favore scusatevi.

 

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