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Portogallo: una narrativa digitale su cibo, crisi e territorio

Categorie: Europa occidentale, Portogallo, Citizen Media, Media & Giornalismi
Screenshot of the website mundommouraria.com - "Returning architecture back to the city" [1]

“Restituendo l'architettura alla città” — Immagine del sito MundoMouraria.com [1] (anche su Facebook [2]).

Il quartiere storico di Mouraria, a Lisbona, ora si può esplorare attraverso l'innovativo web documentary, Mundo Mouraria [1] [pt]. Attraverso una vera e propria forma di narrativa digitale, il documentario mette a dispozione una mappa [3] per aiutare i visitatori a percorrere le strade, i suoni ed i sapori di Mouraria, e, allo stesso tempo, conoscere la storia di sei abitanti del luogo. La sinossi [4] dice:

Ecco una serie di domande: cosa significa abitare? Qual è il dialogo tra spazio e soluzioni di vita del qua e adesso (la “crisi”)?

Miloca, Joaquim e Nina sono la geografia umana di un sogno. O meglio, ne sono l'evidenza: la geografia è (anche) sogno e lo spazio di oggi è già alimentato – letteralmente – dalle speranze di un futuro. Una Guinea clandestina, un'America Latina per inni, un Portogallo con autoimpiego.

Rita e Leader ci insegnano una preziosa lezione: preservare è reinventare. Lingua, lavoro, conoscenza, conoscenza trasformata in sapori.

Salvino è geografia-memoria. Tutti i galiziani della sua generazione sono già partiti o morti. Lui è qui per guardarci dritto negli occhi, nel passato presentificato dei “c'era”, “veniva” e “aveva”, che sono prove storiche di esistenza.

E la vita sempre sorprende la rotta: Mundo Mouraria si dovrebbe leggere come “mondi”, al plurale. Il mondo globale ad ogni angolo, nelle risposte locali alle sfide che si trovano da qualche parte nell'indefinito globale.

Mundo Mouraria è stato lanciato il 15 ottobre 2013 alla Triennale di Architettura di Lisbona, e rappresenta il debutto della nuova cooperativa Bagabaga Studios. Paulo Querido, figura di spicco del giornalismo online in Portogallo, ha descritto [5] [pt] questa narrativa multimediale come “pioniera nella storia del giornalismo portoghese”.