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Indonesia: sciopero generale dei lavoratori per aumentare il salario minimo

Categorie: Asia orientale, Indonesia, Citizen Media, Economia & Business, Lavoro, Politica, Protesta

Thousands of workers left production in a Sanyo factory. Photo from Facebook page of Tia Claudia E. Mboeik [1]

Le organizzazioni dei lavoratori hanno indetto in Indonesia uno sciopero generale [2] di due giorni [en, come nei link successivi, salvo ove diversamente indicato] per richiedere al governo l'innalzamento del salario minimo a 334 dollari al mese [circa 246 €].

Secondo gli organizzatori, due milioni di lavoratori in 20 province hanno incrociato le braccia. Sono state inoltre organizzate una serie di proteste in tutto il Paese, per richiamare l'attenzione sugli scioperi generali tenutisi poi il 31 ottobre e 1 novembre; tra queste: chiusure di fabbriche [3], visite sindacali [4] e manifestazioni per convincere altri lavoratori ad aderire allo sciopero. Il 21 di ottobre i sindacati sono riusciti a riunire 20.000 lavoratori per aprire un tavolo di dialogo nazionale [5].

Oltre alla questione dell'aumento del salario, i lavoratori hanno avanzato anche altre richieste [6]:

1. Aumento del 50% dei salari minimi
2. Copertura sanitaria per tutti
3. Proibizione delle pratiche di outsourcing [7] [it]
4. Abolizione della legge antisindacale (No. 9/2013) che, oltre ad abolire il salario minimo, impone alle forze di polizia di “tenere sotto controllo il processo per stabilire il salario minimo e la sua attuazione politica”
5. Promulgare una legge che protegga i lavoratori domestici.

In particolare, per quanto riguarda il riferimento all'outsourcing gli organizzatori spiegano [8]:

Vogliamo assicurarci che il governo non stia implementando questa moderna forma di schiavitù nel sistema lavorativo indonesiano, vogliamo cioè l'eliminazione del ricorso all'outsourcing nelle aziende pubbliche e che tutti i lavoratori esternalizzati di queste aziende vengano assunti regolarmente.

Riguardo alla protezione dei lavoratori domestici, invece, Matthew Rullo, un attivista in difesa dei diritti delle donne, spiega [9]:

L'Indonesia, come molti altri stati in Asia e Medio Oriente, esclude i lavoratori domestici  – o “pebantu rumah tannga” – dal contratto nazionale di lavoro. Questo fa sì che le loro condizioni di lavoro non siano regolate, e  vengano negati a questi lavoratori i diritti elementari di cui beneficiano tutte le altre categorie, come il salario minimo, un giorno libero a settimana e gli straordinari. Oltretutto, la loro condizione è peggiorata dall'isolamento del loro luogo d'impiego: le case private dei loro datori di lavoro, dove possono essere vittime di ogni genere di ingiustizie e abusi.

L'Unione dei Sindacati accusa [10] il governo di complicità con i grandi imprenditori nel processo di peggioramento delle condizioni per i lavoratori:

Nei nostri posti di lavoro, benché i profitti per gli imprenditori siano enormi, non avanza nulla per noi, se non lo stretto necessario per sopravvivere fino al giorno lavorativo successivo.

Dovremmo tutti condurre vite oneste e prospere. Invece la giustizia e il profitto in questo paese sono gestiti da una stretta minoranza di ricchi. E non possiamo pensare che questa situazione non abbia nulla a che vedere con il sistema economico che il nostro governo supporta. Chiaramente al centro non ci sono gli interessi delle persone normali.

Ma non tutti sono convinti che uno sciopero sia lo strumento adatto per ottenere un innalzamento della soglia per il salario minimo, come ad esempio l'utente PakMB [11]:

Aumentare gli stipendi costringerebbe le aziende ad aumentare la produttività. Alla fine gli stipendi non sono determinati dai sindacati o dagli imprenditori, ma dalla legge della domanda e dell'offerta.

 E l'utente SiangMalam prevede [11] che gli investitori lasceranno l'Indonesia se i salari verranno alzati:

Il costo del lavoro corrisponde circa al 40% del costo totale di produzione. Se uno stipendio più alto non sarà accompagnato da un aumento della produttività gli investitori se ne andranno altrove… Organizzare uno sciopero invece di incentivare la produttività degli operai è una mossa irresponsabile da parte dei sindacati…

Di seguito alcuni commenti su Twitter:

La retorica che gira attorno allo sciopero generale è incomprensibile. La maggior parte degli Indonesiani pensa che la diseguaglianza sociale sia un problema grave per il Paese.

Niente operai, niente produzione. Niente lavoro, niente paga.

Le infermiere e i lavoratori dell'ospedale di Jakarta si uniscono allo sciopero indossando un nastro nero!