Ciò che ci stavamo chiedendo nel post precedente [2][es, come i link che seguono] a riguardo pochi giorni fa, si è concluso con la peggiore delle risoluzioni: il governo ha promulgato [3] la Legge sui reati informatici senza tenere in considerazione le avvertenze fatte a riguardo da diversi specialisti di diritto e informatica. La legge 30096 è stata pubblicata nell'edizione del 22 ottobre 2013 del giornale ufficiale “El Peruano”.
Le osservazioni fatte sul progetto di legge, ormai legge, riguardano la sua redazione, troppo estesa e generale, che praticamente renderebbe chiunque violi la legge un delinquente, poichè i reati penali colpiscono i diritti fondamentali, tra cui l'accesso alla conoscenza e alla libertà d'espressione. Cose come cancellare archivi di altre persone, utilizzare una base di dati e l'etica hacker si sono trasformate in reati [4].
Inoltre la Legge ha imposto che tutti i fornitori di servizi Internet (ISP) rendano i propri servizi compatibili con i sistemi di intercettazione della polizia peruviana.
Negli ultimi giorni, alcuni rappresentanti del Ministero della Giustizia si sono dedicati a una campagna in difesa [5] del progetto di legge, inviando articoli in cui spiegavano i benefici del progetto e avvertendo la popolazione riguardo ai pericoli che provocherebbe la mancata approvazione.
In un breve e rapido post a riguardo, persone appartenenti all'Organizzazione peruviana Hiperderecho commenta [5]:
“Con l'approvazione della Legge sui reati informatici, si introducono una serie di nuovi reati all'interno dell'ordinamento giuridico peruviano.Tra questi è inclusa la molestia ai minori attraverso Internet (grooming), che finisce con l'avere una pena più grave rispetto agli atti compiuti contro il pudore dei minori nelle strade e nelle scuole. Inoltre si incorpora una aggravante per il reato di discriminazione commesso attraverso Internet, che passa ad avere la stessa pena prevista per la violenza commessa a causa della discriminazione. Infine, a causa di un errore formale commesso nella fretta di approvare la Legge, la pena prevista per il furto del patrimonio culturale si riduce da otto a tre anni.
Su Twitter i cibernauti hanno reagito con diverse forme di malcontento:
Hola, ahora q publicaron la #leybeingolea [6] #delitosinformaticos [7] es momento de Hackear la Política!
http://t.co/gisn9wEmn1 [8] gracias @santisiri [9]
— Armando de la Flor (@CAdelaflor) October 22, 2013 [10]
Ciao, ora che hanno pubblicato la #leggebeingolea [6] #reatinformatici [11] è arrivato il momento di fare hackerare la politica!
L'utente Paco Bardales fa riferimento ai congressisti Alberto Baingolea e Omar Chehade, che in forme diverse hanno promosso questa legge e altre simili [12]:
El gobierno ha promulgato la Ley de Delitos Informáticos. Todos a las cuevas. Ahora vienen las huestes de Beingolea y Chehade
— Paco Bardales (@pacobardales) October 22, 2013 [13]
Il governo ha promulgato la Legge sui reati informatici. Tutti nelle proprie tane. Stanno per arrivare gli eserciti di Bingolea e Chehade.
Lo malo: La Ley de Delitos Informáticos. Lo bueno: La promulgó un estado que no hace cumplir ninguna ley
— foncho (@fonchoss) October 22, 2013 [14]
Negativo: la Legge sui reati informatici. Positivo: è stata promulgata da uno Stato che non fa eseguire nessuna legge.
Se consumó una monumental borrada: Presidente Ollanta Humala promulgó ley de delitos informáticos.
— dennisdavid (@dennisdavid) October 22, 2013 [15]
Si è commessa una sciocchezza plateale: il Presidente Ollanta Humala ha promulgato la Legge sui reati informatici.
Esa ley de delitos informáticos es carta bajo para joder en casos puntuales #burbujito [16]
— Carla Medina (@Peruchapromedio) October 22, 2013 [17]
Questa legge sui reati informatici è come il detto “accantona l'offesa per quando viene l'occasione” per fregarti puntualmente #burbujito [16]
Ley de Delitos informáticos, artículo VI capítulo 9: Si eres CM y la cagas, te cagas. #Ley30096 [18]
— Diego Ferreyra (@42pe) October 22, 2013 [19]
Legge sui reati informatici, articolo VI comma 9: se sei un CM e la maledici, ti maledici.#Legge30096 [18]
Cómo me convertí en el primero que violó la nueva Ley de Delitos Informáticos http://t.co/Wz1FyT4Rbj [20]
— Blawyer.org (@blawyer) October 22, 2013 [21]
Ecco come sono diventato il primo a violare la nuova Legge sui reati informatici
Allo stesso tempo, l'utente Sindy, mette in discussione l'affanno creatosi nel ciberspazio peruviano sulla campagna contro Apdayc e i diritti d'autore, mentre qualcosa a suo parere più importante, come questa legge, non ha ricevuto l'attenzione dovuta:
Varios gúrus 2.0 ocupados en el tema de Apdayc y se descuidaron completamente de la Ley de Delitos Informáticos. Ídolos de barro.
— Sindy (@sindydf) October 22, 2013 [22]
Molti guru 2.0 si sono dedicati al tema di Apdayc scordandosi completamente della Legge sui reati informatici. Idoli di poco conto.
En fin…Cuándo las protestas por la Ley de Delitos Informáticos?
— Maria Belen C. (@MariaBelenCV) October 22, 2013 [23]
Quindi…quando ci saranno le proteste contro la Legge sui reati informatici?
Delitos informáticos:Todo lo que debe saber sobre el polémico proyecto de la ley – Tecnología | Gestión http://t.co/Cphb3b1JMw [24]
— José Luis Castro (@jlcastroc) October 22, 2013 [25]
Reati informatici: Tutto ciò che è necessario sapere sul polemico progetto di legge
Nonostante ciò, non mancano persone che difendono la nuova legge:
@larepublica_pe [26] No hay el menor riesgo para la libertad de prensa. De dónde sacan semejante barbaridad?#DelitosInformáticos [27]
— Alvaro Thais (@AlvaroThais) October 22, 2013 [28]
@larepublica_pe [26] Non c'è il minimo rischio per la libertà di stampa. Dove hanno preso una sciocchezza simile?#Reatiinformatici [27]
Amigos, por experiencia les digo: no se guíen de lo que dicen los diarios sobre la Ley de Delitos Informáticos. Mejor lèanla.
— Bruno Fernández de C (@brunofdcj) October 22, 2013 [29]
Amici, per esperienza vi dico: non lasciatevi guidare da ciò che i giornali dicono sulla Legge sui reati informatici, piuttosto leggetela.
Infine, l'avvocato Erick Iriarte, lamenta il fatto che mentre la società civile, il settore privato e l'ambiente accademico [30] non hanno manifestato alcun disaccordo, le richieste di opposizione sono arrivate dal governo stesso, e aggiunge [31]:
E’ arrivato il momento di iniziare a lottare per un internet libero dove non vigga un regolamento fatto per soddisfare pochi e colpire molti, salvo che non desideriamo essere un paese realmente digitale.
Le Legge è entrata in vigore il 23 ottobre 2013.