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Thailandia: in aumento i senzatetto stranieri

Categorie: Asia orientale, Tailandia, Citizen Media, Viaggi e turismo
A homeless person in Bangkok. Image from Flickr user mikecogh (CC BY-SA 2.0) [1]

Un senzatetto a Bangkok. Immagine tratta da Flickr utente mikecogh (CC BY-SA 2.0)

In Thailandia, secondo le stime della Fondazione Issarachon, un'organizzazione no-profit attiva dal 1996, il numero degli stranieri senzatetto [2] è in ascesa [3]: stimando un numero di circa 200 stranieri attuali. Secondo quanto riportato da Natee Saravari, segretario generale dell'organizzazione:

A Pattaya, di fronte a McDonald’s, li vedi rovistare tra i rifiuti nella speranza di trovare qualcosa da mangiare, e fuori dai ristoranti, barcollanti, chiedendo l’elemosina

Paul Garrigan, un cittadino straniero residente in Thailandia, ha fornito delle ipotesi sulle ragioni [4] di questo fenomeno:

Come molti altri prima di me, ho creduto erroneamente che i miei problemi erano legati all’ambiente che mi circondava, quindi vivere in un paese esotico come la Thailandia mi avrebbe salvato. Non è successo. La mia vita è andata in caduta libera e sarei certamente morto, adesso, se non fosse stato per l’aiuto dei thailandesi e del Tempio di Thamrkabok nel 2006. Sarei potuto essere tranquillamente uno di loro.

In Thailandia, al primo impatto, si può avere la sensazione che gli standard di vita siano diversi e il non capire le loro regole, dà la falsa impressione che non ci siano regole.

Esorta le ambasciate straniere ad aumentare l’assistenza ai loro connazionali:

Sono esseri umani in lotta per la sopravivenza. Dovrebbero essere trattati con compassione e offerto loro un aiuto. Le ambasciate e i consolati dovrebbero intervenire per dare loro una dimora sicura e del cibo fino al momento in cui potranno cavarsela da soli o essere rimpatriati – sicuramente non dovrebbero farli finire in carcere in attesa dell’espulsione.

Ma il capo della polizia turistica a Pattaya, Pol Lt Col Aroon Promphan, ha segnalato che le ambasciate sono spesso riluttanti [5] nell’aiutarli: 

Segnalo spesso (allo staff delle ambasciate) che i loro cittadini sono in difficoltà e non hanno più denaro. Gli chiedo cosa vogliono fare con queste persone e la risposta che ottengo è:”Non devi fare nulla. Noi non siamo responsabili per loro”.

In molti casi, come sostiene l’associazione no-profit, gli stranieri sono abbandonati [6] dai loro stessi partner thailandesi o hanno problemi di visto e passaporto. Ma Casey Hynes, una giornalista americana freelance, ci ha ricordato [7] che i residenti stranieri potrebbero prendere delle precauzioni per evitare di perdere le proprie risorse:

La situazione dei senzatetto stranieri è grave, ma lo stupore è che loro stessi non adottano delle misure precauzionali per evitare queste circostanze. Ad esempio, gli stranieri in Thailandia possono acquistare in condomini o prendere affitti a lungo termine, cosa che consentirebbe loro di evitare di appoggiarsi su una moglie o una fidanzata per ottenere la documentazione richiesta. E se preparare i documenti per ottenere il visto può essere una scocciatura, lo è ancor di più lasciarsi poche altre opzioni sia nel proprio paese che in quello adottivo, quando si lascia scadere il visto o il passaporto.

I blogger di Bangkok si augurano delle nuove leggi [8] per dare maggiore protezione agli stranieri:

Senza alcun dubbio questi senzatetto stranieri sono portati a bere da motivazioni personali, totalmente evitabili.

L’articolo prosegue sostenendo che la legge in Thailandia non protegge adeguatamente gli stranieri e, un Professore dell’Università del Nord Est, afferma la necessità di un aggiornamento nel rispetto dei loro diritti.

Con la speranza che anche le autorità siano d’accordo

Interessanti sono i commenti [9] suscitati dall’articolo del Bangkok Post come il fatto che esista una sorta di “apartheid legale” contro le coppie miste:

I residenti stranieri (non turisti/diplomatici/viaggiatori per affari) non sono ben protetti. Diversamente dagli Stati Uniti, gli stranieri coniugati con cittadini thailandesi hanno poca libertà e diritti. I pochi diritti esistenti sono ingiustamente condizionati: non si può rientrare in Thailandia senza una precedente e costosa autorizzazione. Rimanere è illegale se non si dimostra un sostentamento al di sotto di 40.000 THB all’anno. Il permesso di residenza si deve richiedere ogni anno, revocabile in ogni momento per ragioni dubbie. Si può dire che neanche l’ambiente circostante sia solidale con la coppia mista. Si riscontra, infatti, una sorta di “apartheid legale” contro di loro. Quindi, con i permessi di residenza altamente ingannevoli, costosi, condizionali e facilmente revocabili, buona fortuna a tutti

Banmebkk ha affermato che il governo thailandese è stato giusto e cordiale nel trattare con i senzatetto stranieri:

I Thailandesi sono piuttosto gentili con queste persone, la maggioranza della polizia semplicemente gli ignora. In molti paesi occidentali, la polizia, con i passaporti scaduti, li avrebbe trattenuti, arrestati e iniziato il processo di espulsione.

onlyasking ha riportato le diverse circostanze dei senzatetto stranieri:

È sbagliato guardare il problema solo da un punto di vista. In Thailandia ci sono europei che sono fuggiti qui per sopravvivere e che non hanno alcun sostentamento. C’è anche chi è venuto con il proprio denaro e l’ha perso o sperperato, o quelli per cui le loro scarse risorse economiche consente di sopravvivere qui e non nel loro paese di origine. Ci sono persone che sono rimaste con il visto scaduto per oltre 15 anni. E tutti sono comunque oggetto di responsabilità dei loro paesi d’origine e non della Thailandia. 

upena crede che il governo thailandese non abbia alcun obbligo nell’aiutare i senzatetto stranieri:

Ragazzi, mi dispiace, ma, in qualità di cittadino straniero che vive in Thailandia da tre anni e che lavora e viene in Thailandia dal 1973, non ho assolutamente alcuna simpatia per coloro che non possono sostenersi da soli. Conoscevano le regole prima di venire e non è compito del governo thailandese sostenerli o aiutarli. L’ambasciata o il consolato dovrebbe assisterli quando hanno bisogno di contattare la loro famiglia.

Chem Zam ha esortato tutti a dare assistenza ai senzatetto senza aspettare il governo o un’organizzazione no-profit:

 Da straniero residente in Thailandia, capisco, trovandosi in momenti di difficoltà finanziaria, quanto possa essere difficile sopravvivere senza familiari e risorse a disposizione. Penso che ognuno di noi possa aiutarli senza aspettare il governo o qualche associazione no-profit.