Sono tuttora incerte [1] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] le sorti del fumettista siriano Akram Raslan, vincitore del Premio al Coraggio per Fumetti Pubblicati del 2013, che è stato arrestato l'ottobre 2012 dal regime di Assad. Mentre alcuni riferiscono che sia stato ucciso dal regime in seguito a un breve processo, altri sostengono [2] che sia ancora vivo.
Il fumettista è stato arrestato [3] dall'intelligenza militare siriana il 2 ottobre 2012, mentre lavorava al servizio del giornale governativo Al-Fida a Hama. Akram, vincitore del Premio al Coraggio per Fumetti Pubblicati del 2013, assegnato dal Cartoonists Rights Network International (CRNI), stando alle notizie pervenute [4] sarebbe stato segretamente processato senza testimoni, senza avvocato difensore, con nessuna possibilità di ricorso e nessuna speranza di giustizia.
Abbiamo saputo che il 26 luglio 2013, Akram Raslan e altri prigionieri di coscienza tra cui giornalisti, artisti, cantanti e altri intellettuali, sono stati segretamente processati senza la possibilità di procurarsi testimoni, avvocati difensori, di fare ricorso e senza poter confidare nella giustizia. Secondo voci incerte e ufficiose, sono stati tutti condannati all'ergastolo.
Altri blog di fumetti come Comic box resources blog [6], Cartoon for Peace [7], The CAGLE Post [5] e The Daily Cartoonist [8] hanno diffuso le notizie del CRNI e hanno manifestato la loro preoccupazione per le sorti di Akram. Uno dei commenti dice:
Akram, tu e la tua famiglia siete nelle nostre preghiere..Assad, tu e la tua stirpe siete..!@#$%&*
Il 18 ottobre 2013, l'utente Redac_MM ha scritto [10]: Un coraggioso fumettista ucciso dal regime siriano
È con immensa tristezza che comunico che il CRNI ha reso noto che il fumettista siriano Akram Raslan è stato giustiziato dal regime siriano, in seguito a un breve processo.
Dal canto suo il Syrian Observer [11] ha pubblicato un messaggio molto più forte: Qui ci sono i draghi: in Siria Akram Raslan è stato assassinato.
I tiranni saranno anche capaci di combattere le critiche e le insurrezioni e perfino i tentati omicidi con i manganelli, proiettili e terrore, ma verso chi punteranno le loro pistole per fermare il loro popolo dal deriderli? Esiste una maniera più efficace, potente e produttiva per dare potere a un popolo, di quella di annientare le sue paure con un fumetto coraggioso, che permette loro di ridere nella paura?
Su Twitter, l'utente Rime Allaf [13] scrive:
Never drop your pens, Assad fears them the most. RIP Akram Raslan, cartoonist murdered by #Syria [14] regime http://t.co/VZj4j9BmsS [15]
— Rime Allaf (@rallaf) 14 Ottobre 2013 [16]
Non lasciate mai cadere le vostre penne, quelle che Assad teme di più. RIP Akram Raslan, fumettista assassinato dal regime siriano.
Su Facebook, l'utente Alisar Iram manifesta [17]la sua solidarietà con un post:
Akram Raslan, vivo o morto che tu sia, teniamo il tuo ricordo stretto al cuore.
Mentre il Syrian Observer [11] conclude con rammarico e speranza:
Mi dispiace di non esser riuscito a raggiungerti nella fossa e trarti in salvo, Akram. Per favore, perdonami. Forse il tuo sacrificio ci motiverà a guardarci di nuovo allo specchio, e a domandarci nuovamente dove sta la linea tra la paura e il coraggio, spronandoci così, ancora, a fare il primo passo.