Tutto il mondo conosce bene la tumultuosa vita amorosa del presidente francese Hollande [fr]. La relazione di Hollande con l'attrice francese Julie Gayet [it] e la conseguente malattia della sua partner attuale [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione], ancora considerata la First Lady francese, Valérie Trierweiler [it] sono state le copertine dei giornali di tutto il mondo la scorsa settimana. Hollande è anche padre di quattro figli con la precedente compagna Ségolène Royal [it], politica arrivata seconda alle elezioni presidenziali francesi del 2007.
La sua vita sentimentale è abbastanza complicata, ma non è il primo presidente francese ad avere una struttura familiare non ortodossa (vengono in mente François Mitterand e Felix Faure). E’ opinione comune che gli elettori francesi non si curino delle vite private dei loro politici quando si trovano a votare. Infatti, un sondaggio del Centro Ricerche Pew, mostra come gli elettori francesi siano più indulgenti riguardo all'infedeltà rispetto agli altri:
Solo il 47% dei francesi ritiene moralmente inaccettabile che una persona sposata possa avere una relazione. La percentuale più bassa fra 39 nazioni interrogate nel 2013 dal Centro Ricerche Pew. La Francia è l'unico paese dove meno del 50% degli intervistati ha descritto l'infedeltà come inaccettabile. Quattro persone su dieci ritengono non sia un problema morale, mentre il 12% pensa che sia moralmente accettabile.
L'opinione francese sull'infedeltà e la politica ha spesso disorientato molti cittadini non francesi. Adam Gopnik, in Gran Bretagna, ha descritto la dissonanza culturale tra le due culture che salta fuori dalla divulgazione pubblica della relazione di Hollande:
La Francia non è una società puritana – si accetta che gli appetiti umani per il sesso e il cibo siano normali, o “normales”, volendo usare una parola molto apprezzata in patria, ma allo stesso tempo cerca di sopprimerli, portando uomini e donne all'esaurimento […]
I puritani sono le persone meno abbottonate al mondo. Non aspettano altro che affiggere una lettera scarlatta sui vestiti di qualcuno colpevole di adulterio, o tenere un rituale di pubblica umiliazione. Niente potrebbe essere più illustrativo di questo come il tono di indignazione diretto dai giornalisti dei tabloid britannici verso l'equivalente stampa francese nella scorsa settimana.
Alcuni lettori non sono d'accordo con l'affermazione di Gopnik. L'utente “Sean in Belgium” ribatte che basta solamente pensare alla recente protesta di massa in favore dei valori familiari o al divieto di prostituzione in Francia per vedere che la teoria non torna:
E’ una caricatura delle complesse attitudini francesi dire semplicemente che il desiderio è accettato. Questo è, dopotutto, un paese che ha appena vietato la prostituzione.
Amore e privacy in altri paesi francofoni
Dato l'impatto culturale che la Francia ha avuto sui paesi del suo antico impero, non si può fare a meno di pensare: questi punti di vista aperti valgono anche per le ex colonie francesi?
A prima vista, sembrerebbe che il laissez-faire francese non si estenda agli altri paesi francofoni. Il sondaggio del Centro Ricerche Pew sopra citato, ha sottolineato come la gran parte dei cittadini intervistati in Senegal, Libano, Tunisia e Canada vedano le relazioni extraconiugali come moralmente inaccettabili. In Costa D'Avorio i cittadini sono spesso disorientati dalle idee francese [it] riguardanti amore e relazioni.
In altri stati le reazioni sono più varie. In Marocco il famoso scrittore Tahar Ben Jelloun [it] ha mostrato la sua comprensione per la privacy che le figure pubbliche richiedono per quanto concerne la loro vita amorosa. Questa è la sua lettera aperta a Valérie Treilweiler, partner di Hollande [fr, come tutti i link seguenti]:
Je pense à vous en ce moment où votre vie intime, la vôtre et celle de votre compagnon, est sujet de curiosité malsaine, une espèce de cambriolage en plein jour où l'on saccage tout sans penser aux conséquences non seulement sur votre existence, mais aussi celle de vos enfants.[..] Je pense à vous parce que je sais la douleur et la violence, je sais aussi l'attente et l'espoir. Une histoire d'amour est née entre vous et celui qui allait devenir président. Les gens sont durs et s'imaginent que la vie de ceux et celles qui sont sous les lumières de l'actualité ne mérite que des claques. [..] À présent, il vous faudra choisir : continuer à vivre à côté d'un homme qui est ce qu'il est et qui ne changera pas, ou bien tourner cette page douloureuse et trouver votre place
In questi giorni penso molto a te, ora che la vostra vita privata, la tua e quella del tuo compagno, è soggetta a questa curiosità morbosa, una specie di furto alla luce del giorno in cui la tua vita è distrutta, senza pensare alle conseguenze non solo per te, ma anche per i tuoi figli. […] Penso a te perché conosco quella sofferenza e quella violenza, come conosco anche che le aspettative e le speranze [dell'amore]. Una storia d'amore è nata tra te e l'uomo che sarebbe diventato Presidente. Le persone sono crudeli e pensano che la vita di quelli che sono sotto i riflettori dei media meritino una punizione […] Ora devi decidere se continuare a vivere vicino a un uomo che è cio che è e non cambierà, o girare questa pagina dolorosa e trovare il tuo posto.
In altre ex colonie, i cittadini non si vergognano di discutere di materie amorose. Alcuni sembrano apprezzare la parola “amore”. In Madagascar, lì ex presidente di transizione Andry Rajoelina, ha cambiato il motto del paese per includere questa parola: “Fitiavana, Tanindrazana, Fandrosoana” (Amore, Patria, Progresso). L’ ex first lady Mialy Rajoelina è in carica per un'associazione chiamata FITIA (Amore), un'organizzazione benefica che aiuta i bambini privati di diritti civili.
Mialy Rajoelina: First Lady of Madagascar pic.twitter.com/xy2WDYjPhX — CurateZAR | Frank (@CurateZAR) November 5, 2013
Mialy Rajoelina: First Lady del Madagascar
La sua enfasi sulla compassione condivisa sembra risuonare in molti malgasci, come mostra l'utente di Twitter @tagnam:
Qui a signé la pétition pour garder #MialyRajoelina comme première dame? #MDG2013 #MG261 — tagman (@tagman_namgat) January 21, 2014
Chi ha firmato la petizione per mantenere #MialyRajoelina come first lady?
In Cameroon, il blog del sito 237 Online ha riflettuto sul diritto alla privacy delle figure pubbliche. L'utente Maximilien Ombé si chiede come una storia simile dovrebbe essere trattato [dai media]:
On se demande si c'est possible qu'au Cameroun les médias aient le droit de publier des informations relatives aux loves stories des hommes publics notamment du Chef de l'Etat Paul Biya.
Ci si domanda come sia possibile che i media camerunensi abbiano il diritto di pubblicare informazioni sulle storie d'amore delle figure pubbliche, come il Capo di Stato Paul Biya.
L'utente Dieudonné Mveng aggiunge:
Dès lors qu'on est politique qu'on est une personnalité on est la boussole de la société. La population prend exemple sur nous. C'est aux personnes publiques de bien se tenir.
Appena una persona entra in politica e diviene una figura pubblica, diventa una bussola morale per la società. La popolazione prende esempio da loro. E’ quindi responsabilità delle figure pubbliche comportarsi come dei modelli.
L'utente Ampère Simo conclude:
La règle qui doit guider les médias et les professionnels de l'information dans le traitement des affaires touchant à la vie privée des individus consiste à ne révéler que ce qui est d'intérêt public.
La regola che deve guidare i media e i professionisti dell'informazione nel trattare gli affari della vita privata degli individui consiste nel non rivelare tutto ciò che non è di interesse pubblico.
Sembra che nonostante i paesi francofoni non abbiano abbracciato l'attitudine rilassata della Francia rispetto alle vite pubbliche delle loro élite, siano comunque più disposti a andare oltre queste vicende e a concentrarsi di più sulle questioni pubbliche.