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Francia: si può fare umorismo parlando di genocidio?

Categorie: Africa sub-sahariana, Europa occidentale, Francia, Ruanda, Citizen Media, Diritti umani, Etnia, Guerra & conflitti, Libertà d'espressione, Media & Giornalismi, Relazioni internazionali, Storia, Ultim'ora, Umorismo

Il comico francese Nicolas Canteloup è stato attaccato a causa di uno sketch in cui ridicolizzava il genocidio [1]in Ruanda [1]del 1994 [1][fr, come tutti gli altri link]. Dopo la performance, il signor Canteloup non si è scusato [2] per l'offesa. Audrey Kucinskas [3], blogger per Le Plus, pone una domanda logica: “si può ridicolizzare qualsiasi cosa? [4]

Rire du génocide rwandais, ça me dépasse. Vous vous souvenez qu'en 1994, plus d'un million de personnes ont été torturées, violées et assassinées? Ça vous fait rire?

Non capisco come si possa scherzare sul genocidio del Ruanda. Ricordate che nel 1994 più di un milione di persone furono torturate, violentate e uccise? Questo vi fa ridere?

Il presidente del CRAN (Comitato rappresentativo delle associazioni di persone di colore), Louis-George Tin, è convinto che lo sketch sia completamente inaccettabile [5]:

Quand il s'agit des Noirs, à l'évidence, on peut tout se permettre. Mais il est temps que cela cesse. Ce soi-disant humour masque mal une forme extrême de mépris et d'abjection. Devant le crime contre l'humanité, esclavage, Shoah, Rwanda, on ne rit pas, on fait silence.

Quando si tratta di persone di colore, sembra che ci si possa permettere qualsiasi cosa. Ma è ora di finirla. Questo cosiddetto umorismo dissimula, e male, una forma estrema di disprezzo e infamia. Quando si parla di crimini contro l'umanità, schiavitù, Olocausto e Ruanda non si ride, si rimane in silenzio.