Pochi giorni dopo il blocco [it, articolo di Global Voices] di molti siti dell'opposizione da parte dell'agenzia regolatrice russa per i media di comunicazione di massa, Roskomnadzor, alcuni sostenitori hanno creato un metodo particolare per aggirare la censura e preparare dei contrattachi. Questo approccio potrebbe creare dei problemi sia per i censori che per i siti favorevoli al Cremlino. Certamente, sembra che gli attivisti russi sul web abbiano preso alla lettera il motto “l'attacco è la miglior difesa”.
Questo sistema ha guadagnato popolarità quando il blogger Ruslan Leviev [ru, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] lo ha implementato per accedere al blog del leader dell'opposizione, Alexey Navalny, che era stato bandito e bloccato l'anno scorso. Un programmatore identificato come alexkbs, che per primo ha sviluppato il sistema, ha spiegato in un post che voleva creare una modo per l'utente medio per accedere al materiale bloccato, un metodo per tutti quelli che potrebbero non avere la capacità tecnica per utilizzare servizi specializzati come Tor, i2p, VPN e server proxy. Per questo motivo, il suo approccio è incentrato sul permettere agli utenti di accedere ai siti bloccati tramite il solito vecchio World Wide Web.
Il metodo consiste in una rete di siti mirror [en] o copie esatte del sito bloccato, combinato con un meccanismo di “difesa attiva”. Poiché Roskomnadzor necessita di ISP [it] per controllare costantemente i tentativi delle risorse web di aggirare un blocco cambiando il proprio indirizzo IP, le risorse bloccate possono introdurre un codice che reindirizza alcune di queste richieste IP verso diversi siti. Alla fine, in teoria, gli ISP arrivano a questo reindirizzamento e bloccano anche il sito secondario. Perciò, se un sito bloccato è abbastanza furbo da rimandare a un sito governativo, per esempio Kremlin.ru, gli ISP bloccheranno infine Kremlin.ru, un blocco che ovviamente non può rimanere tale a lungo.
Questa idea è stata testata il 17 marzo, quando il popolare sito filogovernativo LifeNews è stato bloccato da diversi ISP grazie a questo trucco di reindirizzamento. Il sito responsabile per il blocco è uno dei mirror del blog di Navalny. LifeNews ha contestato il blocco a Roskomnadzor e il mirror è stato sbloccato, dando prova dell'efficacia del metodo e forzando attivamente un rovesciamento della censura. Leviev ha pubblicato un tweet con la notizia del suo successo, postando un'immagine del sito mirror rimosso dal registro di Roskomnadzor:
Учитесь как надо на**ывать систему ;) pic.twitter.com/YRg523fKS2
— Руслан Левиев (@RuslanLeviev) March 18, 2014
Imparate come rivoltare il sistema ;)
Ovviamente, come tutte le armi, lo sfruttamento del reindirizzamento può essere usate per il male, oltre che per il bene. Ogni sito potrebbe essere bloccato in questo modo, includendo quelli di un avversario commerciale, per esempio. Roskomnadzor può anche combatterlo creando delle “liste bianche”, cioè siti che non dovrebbero essere bloccati in nessun caso.
Un modo diverso di “rivoltare” il sistema attivamente è stato proposto dall'utente twitter @unkn0wnerror, che ha suggerito di bloccare Roskomnadzor. Con questo metodo, quando i regolatori provano a vedere uno dei mirror del sito di Navalny, ciò che vedono è una foto a schermo intero di un gattino:
Leviev e gli altri continuano a pensare a nuovi modi per raggirare la censura. Per esempio, il 24 marzo, Leviev ha annunciato sul suo blog che il suo team di volontari ha creato un'estensione di Google Chrome che automatizza il processo per accedere ai siti mirror del blog di Navalny. Ci si potrebbe chiedere perché si stiano concentrando specificatamente su questo blog, visto che dopo tutto i messaggi di Navalny sono pubblicati anche sul suo account Facebook, che è facilmente accessibile in Russia. Ci sarebbe poi un'altra semplice soluzione, suggerita da Anton Nosik, cioè leggere ogni sito bloccato tramite un feed RSS. Una spiegazione è che questo progetto è un proof of concept [it] cioè un abbozzo — un modo per prepararsi per un lugubre e probabile futuro, in cui ogni voce di opposizione sulla rete russa rischierà di essere soffocata.