Un gruppo di manifestanti ha occupato l'Assemblea legislativa di Taiwan l'8 marzo 2014, richiedendo una revisione pubblica completa del controverso accordo di scambio fatto con la Cina, dopo che i legislatori del partito di governo avevano fatto approvare l'accordo dal comitato.
Il recente Cross-Strait Service Agreement [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione], un accordo bilaterale tra Taiwan e Cina, è stato mandato all'assemblea legislativa del paese per la revisione dopo 16 udienze pubbliche, terminate il 10 marzo 2014. Sebbene la Cina giochi un ruolo importante per il mercato di Taiwan, alcuni temono che l'accesso senza limitazioni nella capitale dell'isola possa rappresentare una minaccia per la cultura, la libertà di espressione e addirittura per la sicurezza nazionale.
Mentre molti legislatori, appartententi alla Legislative Yuan, nome usato per indicare l'assemblea legislativa dell'isola, concordano nel rivedere il trattato clausula per clausula, Chang Ching-Chung, il presidente del Comitato Amministrativo interno dell'assemblea, ha dichiarato il 17 marzo che il comitato aveva già completato la revisione dell'accordo. Supportato dal partito di governo, Chang ha inviato l'accordo alla Sessione Plenaria dell'assemblea per la seconda lettura senza un appropriato processo di revisione.
Da quando, nel 2010, il governo taiwanese e quello cinese avevano cominciato a firmare accordi bilaterali di cooperazione economica, diversi gruppi di civili taiwanesi avevano dato via alle proteste contro le negoziazioni a “scatola nera”, cioè chiuse al pubblico. Erano state sollevate preoccupazioni molto serie da parte di tante persone di diversa estrazione sociale. La tensione aumentava sempre di più e l'Assemblea dello Yuan Legislativo aveva infine concordato sul tenere udienze pubbliche e una revisione del trattato clausula per clausula, ma il partito al governo non ha mantenuto la promessa.
In risposta alla decisione autocratica del partito al governo, numerosi dimostranti infuriati, appartenenti a diverse classi sociali, hanno circondato lo Yuan Legislativo e altri anche occupato il podio nell'edificio. Pretendono un'appropriata revisione del Service Trade Agreement e delle scuse ufficiali da parte del partito di governo, per la sua manovra disonesta che viola gli accordi precedenti su una completa revisione.
Dal 17 marzo i dimostranti circondano lo Yuan Legislativo. Sventolano bandiere con slogan come: “9% del Presidente Ma ha obbligato il Parlamento ad approvare il Cross-Strait Agreement, l'accordo sui servizi di scambio, in 3 secondi.” Secondo un sondaggio risalente a settembre 2013, solo il 9,2% della popolazione [zh] si considerava soddisfatto del servizio del Presidente Ma Ying Jeou's.
Il gruppo del Fronte Democratico Civile contro il suddetto accordo commerciale spiega i motivi della propria protesta [zh] sulla pagina di Facebook:
我們再次強調,目前全國已有百分之七十三民眾表達應該逐條審查,其中包含百分六十八的國民黨支持者,但是馬英九總統違背民主國家三權分立的基礎,踐踏立法程序三十秒就讓服貿協議過關…
Dobbiamo sottolineare che attualmente il 73% dei cittadini crede che questo accordo commerciale debba essere revisionato clausula per clausula. Il 68% dei sostenitori del partito di governo è della stessa idea. Inoltre il Presidente Ma [Ying-jeou] ha calpestato la nostra Costituzione in merito alla divisione tra potere legislativo, esecutivo e giudiziario e ha fatto passare il Service Trade Agreement allo Yuan Legislativo 30 secondi.
J. Michael Cole, giornalista con sede a Taipei, prova a spiegare perchè l'amministrazione Ma abbia preso una così impudente decisione:
Una serie di fattori può essere d'aiuto nello spiegare tutto questo: un'opposizione disorganizzata; l'ascensione di Xi Jinping in Cina; la rielezione del Presidente Ma Ying-jeou nel 2012; e il fatto che, secondo la legge taiwanese, questo sarebbe il suo ultimo mandato quadriennale come Presidente.
Tutti questi fattori, oltre ad una crescente impazienza da parte della Cina sulla velocità del “progresso” nello Stretto di Taiwan (a questo proposito sono state avviate delle negoziazioni sul destino politico del paese), e i timori che chiunque venga dopo Ma non sia in grado o non voglia mantenere le promesse, ha fatto sì che Pechino stia esercitando una pressione tremenda su Tapei, obbligando perciò il governo ad assumere un atteggiamento reattivo. Alcune personalità di spicco hanno già osservato il fallimento del governo Ma nelle negoziazioni sullo stretto, che ha permesso alla Cina di influenzare il programma da seguire, una delle strategie più pericolose (o una delle non-strategie) che esistano.
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