Francia: Il settore dell'energia eolica corre contro il tempo

Modern wind energy plant - via wikimedia commons CC-BY-SA-2.5

Moderna pala eolica via Wikimedia Commons CC-BY-SA-2.5

Il settore energetico eolico in Francia si è posto obbiettivi ambiziosi: il paese ha in programma di installare 19,000 MW di energia in impianti eolici on-shore e 6,000 MW in impianti off-shore entro il 2020. Il periodo di tempo previsto è breve e gli ostacoli sono molti, ma dove c'è la volontà, c'è anche una strategia. In effetti, la Francia ha molti vantaggi che aiuteranno il proprio settore eolico ad eccellere e a rispettare gli impegni.

Observ'ER, un osservatorio sulle energie rinnovabili, ha pubblicato un barometro [fr, come i seguenti, salvo diversa indicazione] di energia elettrica rinnovabile in Francia. Il rapporto rivela che dal 2011 c'è stato un costante declino nell'ammontare annuale di energia eolica on-shore aggiunto alla griglia. Nel primo trimestre del 2013 sono stati installati meno di 350 MW, rappresentando un declino del 38% dal 2012 e cedendo energia per 7,971 MW.

A questo andamento, il paese ha una scarsa possibilità di raggiungere l'obbiettivo di 19,000 MW installati per la fine del 2020. L'entusiasmo che dominò agli inizi degli anni 2000, quando l'energia eolica rappresentava il futuro dell'energia rinnovabile in Francia, dovrebbe quindi essere abbandonato?

Il blog ambientalista Ma Terre (La mia terra) spiega cosa si mette in gioco con l'energia rinnovabile in Francia:

Dans les périodes où nos besoins en électricité sont les plus importants (par exemple, les soirs d’hiver en période de grand froid quand il faut beaucoup chauffer les bâtiments), le nucléaire ne peut pas tous les satisfaire. Ce sont alors d’autres énergies qui prennent le relais […] L’avantage de diversifier les sources de production électrique est de ne pas dépendre d’une seule énergie, et donc de réguler au mieux la production.

Nei periodi in cui il nostro fabbisogno di energia è maggiore (per esempio le notti invernali in periodi molto freddi quando serve molta energia per riscaldare gli edifici), l'energia nucleare non è abbastanza. Vengono chiamate in causa altre fonti per contribuire alla produzione di energia […] Il vantaggio di diversificare le fonti di produzione energetica è di non essere dipendenti da una singola fonte e quindi si può regolare meglio la produzione nazionale totale.

Eliminare le incertezze circa i prezzi di acquisto

Oltre all'aumento dei costi di installazione e al declino delle fonti di investimento, una causa importante del rallentamento del settore eolico è l'incertezza che circonda i prezzi di acquisto dell'elettricità prodotta dall'energia eolica in Francia:

La législation française prévoit que les producteurs d'électricité d'origine éolienne bénéficient d'une obligation d'achat de l'électricité à un prix supérieur à celui du marché. Ce mode de financement engendre donc des surcoûts pour les distributeurs d'électricité, EDF en tête. Or, ces surcoûts font l'objet d'une compensation intégrale financée par des contributions dues par les consommateurs finals d'électricité.

La legislazione francese ha stabilito che i produttori di energia eolica beneficino di un prezzo di acquisto obbligatorio che è più alto di quello di mercato. Questo metodo di finanziamento crea dunque costi più alti per i distributori di energia, principalmente la EDF [Electricity of France, ndt]. Questi costi gonfiati vengono tuttavia totalmente compensati dai consumatori finali di elettricità.

Le parti interessate nel settore eolico stanno provando a offrire soluzioni a queste ben note complicazioni, visto che il settore on-shore già possiede gli apparati e la conoscenza necessari per il suo sviluppo.

In ogni caso, anche i ritardi legali vanno tenuti in conto. Il Consiglio di Stato [it], l'organo del governo francese che fornisce pareri legali al potere esecutivo, dovrebbe giungere ad una risoluzione sulla auspicata eliminazione di una tariffa che potrebbe creare un periodo di dannosa incertezza della ripresa del settore eolico dal deficit economico che creò durante i primi anni del 2000.

 

Turbine à vent - via wikipédia - CC-BY-2.0

Turbina eolica via Wikipedia – CC-BY-2.0

Rafforzare le strategie per le piattaforme eoliche off-shore

Riguardo agli impianti eolici off-shore, i primi cuscinetti industriali sono già stati installati in una zona molto favorevole: una vasta area di mare (11 km quadrati che comprendono quattro linee costiere) e aree portuali che contribuiscono ad accogliere le infrastrutture necessarie. Nel 2011 quattro siti vennero aggiudicati al consorzio distributore EDF EN (una branca di EDF dedicata all'energia rinnovabile) : Fécamp (498 MW), Courseulles-sur-Mer (450 MW) e Saint-Nazaire (480 MW). Il sito di Saint-Brieuc venne aggiudicato a Ailes Marines SAS.

Il secondo giro di offerta off-shore, lanciato nel 2013, riguardò due zone: una al largo della costa di Tréport, e la seconda sul Plateau des Bœufs, al largo delle isole di Yeu e Noirmoutier. L'energia in gioco è 1,000 MW. Due consorzi fecero delle offerte per le due aree: EDF-EN e WPD (Wind Power Development) in partnership con Alstom, e GDF (Gaz de France) Suez e EDP (Energias de Portugal) [it], in associazione con Areva E’ previsto che le due piattaforme eoliche diventino operative tra il 2021 e il 2023.

La chiamata per le offerte venne accolta favorevolmente nel 2013 da Jacques Auxiette, Presidente della regione Pays de la Loire:

Avec celui du banc de Guérande, la construction de ce deuxième parc éolien en mer permettra d’atteindre la taille critique nécessaire à l’émergence d’une filière qui devrait générer à terme plus d’un millier d’emplois et plusieurs milliards d’euros de retombées économiques.

Assieme alla Banc de Guérande, la costruzione di questa seconda piattaforma eolica off-shore permetterà al settore energetico eolico di raggiungere le dimensioni necessarie affinché possa diventare un'eventuale fonte di migliaia di posti di lavoro e di diversi miliardi di miliardi di euro in rendimento economico.

Ma anche le scadenze per l'energia incombono. I summit ambientalistici hanno posto l'obbiettivo di installare 6,000 MW di energia off-shore entro il 2020. Tuttavia tra il 2017 e il 2019, la Francia avrà installato appena i 2,000 MW dopo il primo giro di offerte.

Pertanto i contendenti per i progetti a Tréport e alle isole di Yeu e Noirmoutier dovranno proporre progetti che rispettino le richieste delle scadenze energetiche. Ciò implica che dovranno minimizzare il margine di errore tra teoria e pratica al fine di evitare il rischio di spiacevoli sorprese quando i piani degli ingegneri incontreranno la realtà del terreno.

Da parte di Alstom/EDF EN/WPD, non ci sono dubbi che il loro progetto si conformerà con le esigenze dell'ambiente. Il consorzio ha già condotto studi (sull'ornitologia, geo tecnologia, correnti e altro) che sono le fondamenta della loro proposta. Le loro turbine Haliade a 6 MW sono state testate al sito on-shore Carnet en Loire-Atlantique sin dal 2012. Riguardo alle specifiche delle sopraddette turbine, il blog Mer et Marine (Mare e Marino) segnala che questa potrebbe essere la soluzione adeguata se le condizioni sono giuste: 

La question est alors de savoir si, dans les zones visées, il y a suffisamment de vent dans l’année pour produire le maximum d’énergie

La questione chiave è se nelle aree individuate soffierà abbastanza vento durante l'anno per produrre il massimo dell'energia.

Queste turbine sono al momento installate anche nel sito Belwind in Belgio per testare la loro performance in ambiente off-shore. Questi sono i risultati di AOF (Alstom Offshore France), il quale volendo rimanere in testa nel settore dell'energia eolica, ha partecipato al progetto governativo Grand Wind nel 2011. Queste turbine hanno il vantaggio di usare alternatori magnetici permanenti, che sono più affidabili e meno costosi da mantenere.

La proposta di GDF-Suez/Areva/EDP include una turbina a 8 MW. In questo momento la turbina è ancora all'inizio del suo sviluppo e il consorzio non ha ancora ottenuto l'autorizzazione a testarla [en]. Nell'improbabile eventualità che Areva riesca a svilupparla in tempo, verrà essa adattata al terreno a cui è destinata? In assenza di studi sull'impatto tecnico e ambientale da parte del consorzio, questa è una questione necessaria da considerare.

Poiché si trovano all'inizio del processo di sviluppo, il consorzio non ha rettificato i problemi tecnici venuti fuori da un esame attento della turbina. La sua potenza piena non può essere sfruttata al largo della costa della regione di Vendée, dove i venti sembrano essere troppo deboli per far girare le turbine a piena velocità. Anche l'installazione di fondamenta rivestite può presentare dei problemi. Questo tipo di fondamenta richiede il carotaggio del fondo marino, che è particolarmente duro nella zona di sviluppo sopraddetta. EDF EN, d'altro canto, ha condotto uno studio esaustivo sul suolo attraverso perforazioni di prova e ha scelto di dare priorità alle fondamenta a gravità che non richiedono carotaggi.

Sulla carta, il progetto GDF occuperebbe meno spazio perché comprende meno turbine (62, in confronto alle 83 macchine proposte da EDF EN). Ma sembra che in realtà le piattaforme eoliche di GDF sarebbero più larghe di quelle di EDF e dunque avrebbero un impatto maggiore sul pubblico dominio marittimo. Il Comitato Regionale delle Pescherie Marine e degli Allevamenti Marini (COREPEM) ha deciso in favore del progetto di EDF EN.

La Francia si trova ora davanti ad una corsa contro il tempo per rispettare le scadenze che ha imposto per il settore eolico. Anche se la tabella di marcia preme, il compito non è impossibile, ma richiederebbe una risoluzione rapida per una nuova tariffa che ristabilisca visibilità e sicurezza del settore. Riguardo all'ancora giovane settore off-shore, i progetti industriali preparati seriamente in anticipo devono avere la priorità affinché abbiano la più alta probabilità di incontrare gli obiettivi del settore.

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