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Ucraina: caos e tragedia per l'incendio nel porto di Odessa

Categorie: Europa centrale & orientale, Russia, Ucraina, Citizen Media, Cyber-attivismo, Guerra & conflitti, Media & Giornalismi, Protesta, Relazioni internazionali, Ultim'ora, RuNet Echo

 

La sede del sindacato di Odessa presa d'assalto. Nell'angolo in alto a destra si vede una Molotov esplodere. Dozzine di persone sono morte nell'incendio che ne è scaturito. Screenshot presa da YouTube. [1]

La sede del sindacato di Odessa presa d'assalto. Nell'angolo in alto a destra si vede una Molotov esplodere. Dozzine di persone sono morte nell'incendio che ne è scaturito. Fermo immagine preso da YouTube.

Il problema dei separatisti in Ucraina è peggiorato più di quanto si potesse immaginare, e nel posto più improbabile, quando il 2 maggio scorso, più di 30 manifestanti filorussi sono morti in un incendio nel porto sul Mar Nero della bella città di Odessa. Secondo i video su YouTube, [1] pare che l'incendio sia stato appiccato da una folla di attivisti filoucraini – molti dei quali tifosi di calcio – che avevano assalito le dozzine di separatisti che stavano occupando una sede del sindacato locale. Secondo quanto riportato, i separatisti avrebbero sparato sulla folla, uccidendo due persone [2] [ru, come tutti i link seguenti] e ferendone parecchie altre. La folla ha risposto con le Molotov, da cui è scaturito l'incendio letale.

La maggior parte degli utenti di RuNet è fuori di sé a causa della tragedia e la loro indignazione è alimentata dalle fotografie pubblicate [3] [ATTENZIONE, immagini esplicite] di corpi bruciati, mentre i blogger filoucraini come il prolifico @yyasyaa, i cui tweet oggi sono stati condivisi da centinaia di persone, dichiarano [4] che gli attivisti ucraini che circondavano la sede del sindacato avevano tentato di aiutare i separatisti ad uscire dalle fiamme. 

Uno dei blogger ha fornito un resoconto diretto e dettagliato riguardo l'inizio dello scontro. Secondo Maxim Motin [5], un consigliere municipale di Mosca, i tifosi più irriducibili delle squadre Odessan e Kharkov, la cui partita era in calendario il 2 maggio, hanno tenuto un raduno congiunto a sostegno dell'unità ucraina. (Gli “Ultras,” o i tifosi più militanti, sono stati una delle parti principali delle proteste di Euromaidan, quest'inverno.) Il raduno è stato attaccato da un piccolo gruppo di separatisti, poi respinti. In seguito all'attacco, l'assembramento è cresciuto fino a diventare una folla e si è spostato poi verso il quartier generale dei separatisti, “bruciando tende e picchiando diverse persone.” Motin ha definito l'episodio una “provocazione,” sebbene non sia stato chiaro riguardo a chi pensasse ci fosse dietro.

Provocazione o meno, la violenza è stata mortale, e in internet si è cominciato a parlare subito di rappresaglia. In particolare, una serie di immagini ha scatenato una rabbia sproporzionate — come diverse adolescenti riprese nell'atto di preparare Molotov, per poi andarsene in giro allegramente con queste armi letali:

Due presunte partecipanti alle violenze del 2 maggio con delle Molotov. I volti sono stati oscurati.

Due presunte partecipanti alle violenze del 2 maggio con delle Molotov. I volti sono stati oscurati.

Le foto diffuse dai social network russi e ucraini sono state ripostate [6]da entrambe le fazioni. Un blogger filoucraino ha condiviso un tweet dicendo [7][ru] soddisfatto che era “impossibile non innamorarsi” di loro. Le ragazze sono state velocemente identificate e i loro profili su VKontakte e Facebook sono stati diffusi [8] [link 1] su [9][link 2] Twitter [10] [link 3]. In poche ore gli account sono stati chiusi o cancellati.

Mentre i blogger filorussi perdevano interesse nella ricerca dei fabbricatori di Molotov, i blogger ucraini diffondevano l'informazione infondata [11]secondo la quale 15 delle persone morte nell'incendio erano russe, altre 10 venivano dalla Transnistria e che “neanche una era di Odessa.” Più tardi queste notizie sono state confutate [12]dalla polizia della città, che ha dichiarato di aver finora identificato 8 corpi, tutti di persone residenti.

Nel frattempo, i politici ucraini commentavano gli avvenimenti su Facebook. Il governatore della regione di Odessa, Vladimir Nemirovskiy, ha dichiarato [13]di considerare “lecite” le azioni dei cittadini della città, che hanno tentato di “neutralizzare i terroristi armati.” Quella fuori di testa di Irena Farion, parlamentare ucraina ultra-nazionalista, è stata provocatoria come al solito, scrivendo [14]“I diavoli dovrebbero bruciare all'inferno. I tifosi di calcio formano i migliori ribelli. Bravo.”

Che si vogliano incolpare gli ultras, gli agenti segreti russi, la debolezza del potere centrale di Kiev o direttamente Putin [15] per gli eventi di Odessa, una cosa è chiara: la situazione è destinata a inasprirsi. Come ha detto in un tweet [16] Alexey Venediktov dell'Eco di Mosca: “probabilmente gli eventi sono giunti a un punto di non ritorno.”