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Thailandia: le selfie del colpo di stato – il buono, il brutto e il cattivo

Categorie: Asia orientale, Tailandia, Citizen Media, Cyber-attivismo, Giovani, Guerra & conflitti, Libertà d'espressione, Media & Giornalismi, Politica, Protesta
A protester stands in front of a line of soldiers in Bangkok while wearing a mask bearing the message 'No coup'. Photo by Atiwat Silpamethanont, Copyright @Demotix (5/25/2014) [1]

Un manifestante posa di fronte a una schiera di soldati, a Bangkok. La mascherina che indossa recita lo slogan “No al colpo di stato”. Foto di Atiwat Silpamethanont, Copyright @Demotix (25/5/2014)

Prayuth Chan-ocha è il nome del generale dell'esercito thailandese a cui è stato affidato il compito di guidare il colpo di stato [2] [en, come tutti i link seguenti] in Thailandia, nonostante molti cittadini portino avanti la loro protesta [3], malgrado ci sia una direttiva dell'esercito contro chi formi  gruppi di cinque o sei persone nei luoghi pubblici.

Il coprifuoco è stato “ingentilito” e alcuni dei leader, come il primo ministro Yingluck Shinawatra, sono già stati liberati, sebbene la giunta abbia continuato a intimidire esperti, giornalisti e dissidenti vari riferendone all'esercito.  

Mentre i principali mezzi di comunicazione [4] rimangono strettamente sorvegliati, l'informazione ed altri articoli notizie sul colpo di stato sono condivisi [5] per lo più tramite Internet. A partire dal 20 maggio 2014, giorno in cui è stata approvata la legge marziale, l'esercito ha ferocemente minacciato tutti coloro i quali, tramite i social media, minavano il regime.

Centinaia di siti internet sono stati già bloccati perché ritenuti “inappropriati”, e i provider locali del servizio internet sono stati pregati di filtrare i contenuti dannosi. L'esercito ha fatto voto di punire i netizen che commettano azioni illegali online.

Una delle reazioni più clamorose dei thailandesi al colpo di stato è stata quella di fare dei selfie con i soldati dispiegati nelle strade di Bangkok, la capitale del paese. L'hashtag su Twitter #CuteSoldierBoy, ovvero soldatino carino, è diventato molto popolare in Thailandia e in tanti si sono allarmati nel vedere dei civili pubblicare allegramente delle foto che ritraggono dei soldati armati fino ai denti.

Ma molti residenti non sono intimoriti dalla presenza dell'esercito nella città e, in effetti, era quello che ci si aspettava dopo sei mesi di scontri tra sostenitori e oppositori del governo; questo è anche il dodicesimo colpo di stato ad aver avuto successo a partire dal 1932.

Ma “i selfie del colpo di stato” non dovrebbero essere interpretati come un segno di approvazione dei cittadini thailandesi all'intervento militare: potranno anche non averne paura, ma ciò non significa che non si oppongano alla giunta. I selfie, infatti, sono comparsi quando l'esercito minacciava di censurare i social media.

Forse alcuni hanno avuto paura di essere etichettati come dissidentii, e per questo hanno apertamente criticato i selfie e tenuto per sé ciò che realmente pensano a proposito del colpo di stato. Ma il successo è dovuto al fatto che queste immagini hanno potuto raccontare all'intera Thailandia e al resto del mondo che il potere militare ha preso il sopravvento e sostituito quello civile.

E’ stato attraverso i selfie che abbiamo potuto vedere come l'esercito abbia preso possesso di ferrovie, strade, uffici governativi. Quindi, mentre i canali TV sono stati chiusi, e per due giorni hanno trasmesso unicamente canzoni patriottiche del periodo della Seconda Guerra Mondiale, i social media [6], e soprattutto i selfie, ci aggiornavano sull'evolversi della situazione in Thailandia.

I “selfie” sono il simbolo di un colpo militare in Thailandia?

Fa notizia o è bizzarro – ‘non ci sono selfie come quelli del colpo di stato'…

Nuova mania per le foto di matrimonio in Thailandia. Fare delle foto con i soldati e veicoli militari.

I turisti posano insieme ai soldati per fare delle foto al Thae Pae Gate Chiang Mai. E’ molto tranquillo. Di solito qui c'è un chiassoso mercato domenicale.

I selfie sono stati anche un modo con cui il popolo thailandese ha espresso la propria disapprovazione verso il colpo di stato. I giornalisti che hanno posato per primi vicino ai soldati lo hanno fatto per protestare contro la limitazione nella libertà dI parola. Degli studenti hanno osato avvicinarsi ai militare e chiedere le elezioni. Poche e concentrate immagini per ispirare e invitare altre persone in tutta la nazione a unirsi alla protesta.

@PravitR all'Army Club Thewes si trasforma. Quanti altri giornalisti lo seguiranno?  

Uno spettatore prende parte alle proteste contro il colpo di stato a Khon Kaen.

Benché piccole, le proteste sono riuscite a indebolire l'autorità della giunta, che invece incitava il generale dell'esercito a inviare intimidazioni [26] contro i dissidenti:

Vi prego di considerare il fatto che da ora le vostre azioni saranno giudicate dal tribunali militari – reati come quello di lesa maestà, in cui la legge è assai chiara. 

Non si devono criticare esercito e polizia; tutti sono obbligati a contribuire alla sicurezza del paese e iniziare a seguire le regole. Qualunque mancanza di rispetto della legge e dei suoi ufficiali ha effetto sulla politica, sull'amministrazione, nonché nella trasparenza. 

Non voglio litigare con nessuno, ma solo spiegare quelle che sono le mie intenzioni. Possiamo raggiungere qualsiasi obiettivo fintanto che la popolazione sia disponibile a dare il suo contribuito. Non criticate, non create problemi, è inutile.

Le proteste attraverso i selfie sono diventate famose e hanno probabilmente ispirato i sostenitori del colpo di stato, che si sono mostrati più aggressivi nel loro sostegno alle forze militari. Si sono viste persone dare fiori, acqua, cibo ai soldati, e molti esibivano cartelli che desrivevano i militari come i loro eroi.

Manifestanti a favore del colpo di stato sfilano di fronte al First Infantry Regiment HQ a Bangkok.

Gruppo di manifestanti pro militari radunato presso il Democracy Monument di Bangkok, con lo slogan “supportiamo il colpo di stato”

Un'altro trend è quella di postare immagini di attività o attrazioni turistiche, per mostrare al mondo che la Thailandia rimane un paese in cui regna la pace e che molte aree non sono state coinvolte nel colpo di stato.

 Un amico mi ha inviato questa foto di turisti al Phrom Thep Cape a Phuket. L'ha intitolata “Ma quale colpo di stato?”

Anche Koh Sameth sembra in pace, nessun militare.

Continuare a vedere selfie nei quotidiani ci dà ragione di non allarmarci troppo, perché essi ci dicono che i thailandesi sono ancora liberi di pubblicare online, sia che si tratti di soldati carini o di una denuncia del regime.