Nonostante l'ostruzionismo da parte dell'autorità suprema per le telecomunicazioni e delle forze dell'ordine nei confronti della manifestazione prevista per il 15 gennaio prossimo, pare che sia Facebook che Twitter abbiano rinunciato al blocco delle pagine pro-Navalny.
A quanto si legge in un articolo [ru, come i link a seguire, tranne dove altrimenti indicato] di TV Rain, Facebook ha dichiarato che il blocco imposto alla prima delle pagine create per la promozione dell'evento non sarà applicato ad altri contenuti. Secondo le stesse fonti, Twitter continuerà a inviare notifiche agli utenti segnalati da Roscomnadzor, senza però applicare alcuna sanzione. Nell'articolo si legge anche che entrambe le compagnie sono consapevoli delle potenziali ripercussioni di una tale presa di posizione da parte delle autorità russe.
A tutt'oggi la prima pagina Facebook creata per pubblicizzare la manifestazione del 15 gennaio rimane inaccessibile sia all'interno dei confini russi che per gli utenti che si trovano all'estero, ma che hanno registrato il proprio profilo in Russia. Subito dopo il blocco, i sostenitori di Navalny ne hanno creata una seconda, che ha già raccolto oltre 25mila partecipanti.
Anche la pagina di Vkontakte rimane bloccata; Nikolay Durov, fratello del fondatore di VK Pavel Durov, dichiara che sono ben 53 le richieste di disattivazione inviate a VK il 21 dicembre scorso da parte di Roscomnadzor nel giro di 5 ore, tutte relative a pagine che contenevano il nome “Navalny”.Nel frattempo si allunga anche la lista nera dei siti Internet russi, mentre agli ISP viene imposto di bloccare ogni contenuto riconducibile alla manifestazione.
Russian police are busy busy adding to the RuNet blacklist various websites with info about the Jan 15 Navalny rally. pic.twitter.com/JWUGwZ9yMb
— Kevin Rothrock (@KevinRothrock) December 22, 2014
La polizia russa ha il suo bel daffare per aggiungere alla lista nera di RuNet tutti i siti che contengono informazioni riguardo la manifestazione pro-Navalny del 15 gennaio. pic.twitter.com/JWUGwZ9yMb
— Kevin Rothrock (@KevinRothrock) 22 dicembre 2014
Svariati provider si sono adeguati alle richieste di Roscomnadzor, bloccando i post su LiveJournal in cui si menziona la manifestazione e, in alcuni casi, oscurando interi blog.
Какой Билайн молодец. Старается, чтобы я не узнал от Волкова, куда нужно идти 15 января pic.twitter.com/djVXwf2sdK
— Илья Страйкóв (@straykov) 21 dicembre 2014
Ottimo lavoro, Beeline. Fai di tutto perché non riesca a sapere da Volkov dove si deve andare il 15 gennaio. [Testo della schermata: Le risorse di questo indirizzo IP sono state bloccate per decisione di organi statali.]
Заблокирован сегодняшний пост http://t.co/Jm55PxE6G7 – у некоторых провайдеров недоступен только он, у некоторых – весь журнал
— Leonid Volkov (@leonidvolkov) 21 dicembre 2014
Il post di oggi è stato bloccato – alcuni provider bloccano solo il post, altri invece tutto il mio profilo.
Nel frattempo, le notifiche che Twitter continua a inviare agli utenti che pubblicano contenuti “non graditi” non sembrano intimorire i veterani della Rete, che prontamente diffondono indicazioni su come aggirare il geoblocking:
Спокойно, Твиттер НЕ закрывает аккаунты целиком. Поставьте все в настройках другую страну и Роскомнадзор вам будет по колено.Я вот из Уганды
— Roman Dobrokhotov (@Dobrokhotov) 21 dicembre 2014
Calma, Twitter non sta chiudendo interi account. Su impostazioni, cambiate il vostro Paese, e Roscomnadzor non vi darà più fastidio. Guardate, adesso sono ugandese.
Vari utenti, tra cui Sultan Suleymanov di Meduza, condividono le preoccupazioni di Facebook e Twitter, prospettando una chiusura totale imminente di quelle piattaforme che contravvengono alle leggi anti-protesta. In Rete si moltiplicano intanto a vista d'occhio svariate istruzioni su come aggirare il blocco totale delle piattaforme social.
Con l'avvicinarsi del 15 gennaio, in mancanza di un'apertura da parte delle autorità, il dibattito online è destinato a farsi sempre più acceso. A parere di molti infatti, le pressioni di Roscomnadzor non basteranno a dissuadere la gente dal partecipare alla manifestazione in piazza Manežanja, al contrario. La polemica non farà altro che attrarre nuovi simpatizzanti.