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Francia: Charlie è Ahmed. E Ahmed è Charlie: gli hashtag emersi dalla tragedia a Parigi

Categorie: Europa occidentale, Francia, Citizen Media, Politica, Religione, Ultim'ora
Photo uploaded by Twitter user @Hevallo Kurds in Paris tonight in solidarity with #CharlieHebdo #JeSuisCharlie #TwitterKurds [1]

Foto caricata dall'utente Twitter @Hevallo Kurds a Parigi in solidarietà con #CharlieHebdo #JeSuisCharlie #TwitterKurds

Poco dopo l'attacco al giornale satirico francese Charlie Hebdo a Parigi, in cui due uomini armati sono entrati nella redazione e hanno ucciso 12 persone, inclusi cinque tra i principali vignettisti, lo slogan “Je suis Charlie” (Io sono Charlie) è stato scritto sui cartelli nelle manifestazioni e veglie in tutto il mondo. Su Twitter l'hashtag #JeSuisCharlie è comparso più di 3.4 milioni di volte il 24 ore.  

Nel frattempo, un altro hashtag ha iniziato a diffondersi: #JesuisAhmed,in riferimento al poliziotto francese e musulmano di nome Ahmed Merabet, ucciso dagli attentatori mentre fuggivano da Charlie Hebdo.

L'hashtag, creato il 7 gennaio [2] da Julien Casters [3], ex-parigino con base in Marocco, ha iniziato veramente a diffondersi quando è stato convidiso da Dyab Abou Jahjahon, un giornalista di base a Bruxelles e Beirut, con questo tweet: 

Io non sono Charlie, sono Ahmed il poliziotto morto. Charlie derideva la mia fede e cultura e io sono morto difendendo il suo diritto di farlo.

Jahjah ha seimila followers, ma il suo tweet è stato ritwittato più di trentunmila volte. 

Dopo l'affermazione di alcuni testimoni che avrebbero sentito gli attentatori gridare “abbiamo vendicato il profeta” mentre lasciavano la scena, l'orribile strage è stata subito collegata all'estremismo islamico. Negli ultimi anni, il dibattito sui Musulmani e sull'estremismo di matrice islamica in Europa si è acceso con la crescita di partiti anti-immigrazione e xenofobi in Francia e in Europa. Negli ultimi tre giorni, in Francia si sono verificati diversi attacchi [6] [en, come tutti i link a seguire, salvo dove diversamente indicato] con armi da fuoco e granate contro bersagli musulmani. 

Un video girato con un cellulare che ha catturato gli ultimi istanti dell'attacco al Charlie Hebdo mostra un poliziotto assassinato dagli attentatori mentre escono dalla redazione del giornale. Il poliziotto è stato più tardi identificato come il quarantaduenne Ahmed Merabet [7], un Francese di origini algerine che era stato assegnato all'undicesimo arrondissement di Parigi, dov'erano situati gli uffici del Charlie Hebdo. Mentre era in servizio, Merabet ha risposto a una chiamata per colpi di arma da fuoco ed è arrivato all'esterno degli uffici del giornale. Il video mostra Ahmed mentre viene colpito vicino alla testa, mentre il suo assassino grida “Dio è grande” in Arabo. Più tardi, la sua unità di polizia ha espresso shock in un comunicato dopo averlo visto “colpito come un cane”. 

In un'intervista con il canale TV canadese Global News [8], Dyab Abou Jahjah, che ha usato e diffuso l'hashtag #JeSuisAhmed, ha detto [9]:

Abbiamo visto che c'era la tendenza a mostrare solidarietà con Charlie Hebdo, il che è una cosa naturale e dovremmo farlo tutti, ma abbiamo anche visto [la tendenza] a puntare il dito contro un intero popolo, il popolo musulmano. Mi ha provocato il vedere che la religione dei terroristi aveva un peso nel dibattito, mentre la religione del poliziotto assassinato o ucciso dai terroristi non contava, per quando entrambi appartenessero alla stessa religione, quindi [ho pensato] che non si trattasse di religione. Per me si tratta di democrazia e cittadinanza; questo è quello che che ho voluto esprimere e ho usato la vecchia logica di Voltaire per formularlo diversamente.

Alcuni famosi utenti di Internet hanno subito fatto proprio l'hashtag #JesuisAhmed.

Haroon-Moghul dagli Stati Uniti ha pubblicato ai suoi undicimila followers:

#IosonoAhmed, il poliziotto morto per difendere il diritto di un giornale di insultare la sua religione e la sua cultura

Io sono Ahmed il poliziotto morto difendendo la libertà di parola di Charlie Hebdo anche se attaccava regolarmente la mia fede islamica

Internet Users Remember French Slain Cop in Paris Terror Attack With #JeSuisAhmed [14]

“In caso siate confusi: questo (a sinistra) è un terrorista. Questo (a destra) è un musulmano”. Condivisa dall'utente di Twitter @samkalidi. L'immagine è stata creata a partire dal video che cattura l'uccisione di Ahmed. 

In un video tributo [15] ad Ahmed sul canale digitale francese Itele, il poliziotto francese è descritto dai suoi amici e colleghi come “generoso, diretto, modesto, molto gentile e adorabile”. Un giorno dopo il massacro, il pubblico francese ha lasciato rose e messaggi nel luogo dove Ahmed È stato. Anche i Musulmani nel Regno Unito hanno dimostrato solidarietà per Ahmed.

#NoisiamoCharlie #IosonoCharlie #IosonoAhmed Musulmani nel Regno Unito offrono il loro rispetto e solidarietà

#NoisiamoCharlie #IosonoCharlie #IosonoAhmed I Musulmani nel Regno Unito portano rispetto

Nell'ultima foto, la scritta dice:

لا إكره في الدين

Non c'è costrizione nella religione (Islam).

A parte #JeSuisCharlie e  #JesuisAhmed, #JenesuispasCharlie (Io non sono Charlie) ha preso piede su Twitter da parte di persone che disapprovano la linea editoriale del giornale. Charlie Hebdo derideva diverse minoranze, incluse le persone di colore, gli Ebrei e i Cattolici in Francia. Spesso erano accusati di razzismo; erano perfino sopravvissuti al contraccolpo legale dopo essere stati assolti da un tribunale francese nel 2009, in un caso scoppiato per aver raffigurato Sarkozy che si convertiva all'Ebraismo per ragioni finanziarie.  

Una vignetta di Charlie Hebdo raffigurante la ministra della Giustizia Christiane Taubira, che è di colore, come una scimmia

Io non celebro il privilegio bianco della “libertà di parola”, è una messa in scena per più razzismo. #IononsonoCharlie Neri e Arabi vengono uccisi regolarmente

Mentre il mondo consuma notizie provenienti dalla Francia, mettendo in luce diversi punti di vista sulla libertà di espressione satirica, la fede islamica e la società francese, questa polarizzazione danneggia il concetto stesso di universalismo e repubblicanesimo francese. Ahmed Merabet è morto da cittadino francese difendendo i suoi compatrioti francesi e la nazione francese. Ahmed è Charlie, e Charlie è Ahmed. 

Errata corrige: Una precedente versione di questo articolo riportava erroneamente che l'utente @Aboujahjah [28] aveva creato l'hashtag #JeSuisAhmed [29]. Secondo un'analisti realizzata con Topsy, il primo ad usare questo hashtag è stato l'utente @JulesLmeghribi [30]. Ci scusiamo per l'errore.