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Gli adolescenti in Francia parlano una lingua tutta loro. Siete confusi? Ecco una guida.

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La tour de Babel vue par Pieter Brueghel l'Ancien CC-BY-20 [1]

La Torre di Babele di Peter Bruegel il Vecchio CC-BY-20

Lo scopo di una lingua è quello di soddisfare le esigenze di comunicazione all’interno di una società che la utilizza, in modo tale che, ogni lingua viva sia sottoposta, per sua natura, a evoluzioni come conseguenza dei cambiamenti sociali. Grazie ai progressi tecnologici, questi sviluppi a volte progrediscono velocemente in determinati gruppi demografici, soprattutto tra gli adolescenti, dando origine ad un divario significativo nelle relazioni tra genitori e figli adolescenti.

Si può sentire spesso i genitori francesi lamentarsi della loro incapacità di comprendere la conversazione tra i loro figli adolescenti. Non è un problema insormontabile, ma è necessario un decodificatore per colmare il divario. Ecco alcuni consigli per i genitori francofoni per riaprire i canali di comunicazione che sono stati ostacolati da fattori generazionali, tecnologici e occasionalmente culturali.

Il linguaggio degli SMS (linguaggio scritto)

Il linguaggio degli SMS si è rivelato essere un modo per ridurre la lunghezza delle parole utilizzate ed evitare così di superare il numero dei caratteri consentiti dai messaggi, nonché per velocizzare la digitazione sulla tastiera del telefono cellulare. Questi vincoli tecnologici hanno dato origine ad una forma di comunicazione che sembra essere più intuitiva per gli utenti che utilizzano i messaggi SMS e meno familiari ai genitori, che non sono in grado di decodificare la maggior parte dei codici, delle abbreviazioni e dell’ortografia utilizzati.

Poster contre le langage SMS écrit lui-même en langage SMS. CC-BY-20 [2]

(Scritto in linguaggio testuale) “Questo è un forum web, non un telefono cellulare. Se vuoi una risposta alla tua domanda, prova a scrivere in una lingua corretta”. Poster in lingua anti-sms scritto in lingua SMS. CC-BY-20

Ecco alcuni esempi del linguaggio degli SMS decodificato [3] [fr, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] per principianti, forniti dal forum di Gralon:

- je vi1 2 = je viens de
– tu vas réu6r = tu vas réussir
– il tadi 2 / ke = il t’a dit de / que
– koi 2 9 = quoi de neuf ?
– 2m1 = demain

- je vi1 2 = je viens de (“Ho appena”)
- tu vas réu6r = tu vas réussir (“puoi farcela”)
il tadi 2 / ke = il t’a dit de / que (“ti ha detto che”)
koi 2 9 = quoi de neuf ? (“novità?”)
2m1 = demain (“domani”)

Questa trasformazione utilitaristica della lingua non è per tutti. Désirée spiega nel suo post ciò che trova più irritante [4] quando legge testi nel linguaggio degli SMS:

Le langage sms, c'est bien pour les ados qui veulent se montrer rebelles, pour les gens qui ne veulent pas passer trop de temps à rédiger un sms et qui s'en fichent des fautes et ceux qui s'en fichent que leur correspondant pourrait ne pas comprendre leurs hiéroglyphes immondes. On l'aura compris, je suis contre ce langage préhistorique! J'avais moi-même testé quand j'étais ado et même dans ma période la plus rebelle, je n'ai pas pu me résoudre à envoyer des messages bourrés de fautes [..]  LE problème c'est que la plupart des gens qui écrivent en langage sms ne font plus aucune différence entre mail et sms, ce qui n'est pas trop grave quand il s'agit de quelqu'un qu'ils connaissent mais qui devient un sérieux manque de respect quand il s'agit de quelqu'un qui leur est totalement inconnu.

Il linguaggio degli SMS è per gli adolescenti che vogliono apparire ribelli, per coloro che non vogliono passare troppo tempo a scrivere un messaggio di testo e non si preoccupano degli errori, e per coloro a cui non importa che la persona alla quale stanno scrivendo non capisca i loro orribili geroglifici. Come avrete capito, sono contraria a questa lingua preistorica! C’ho provato io stessa quando ero adolescente, e anche nella mia fase più ribelle, non riuscivo a inviare messaggi pieni di errori […] Il problema è che la maggior parte delle persone che scrivono nel linguaggio degli SMS non fanno distinzione tra e-mail e testi, il che non importa molto quando scrivono a qualcuno che conoscono, ma diventa decisamente irrispettoso quando si tratta di un perfetto sconosciuto.

Anche Tizel si è opposto alla diffusione di questa forma di comunicazione e condanna l’aumento dell’incomprensibilità dei messaggi [5]:

Le langage SMS est un vrai fléau. J'en veux pour preuve le nombre de forum devenus illisibles à cause de l'absence totale de modération sur ce plan. Mais ce fléau se retrouve également dans les blogs : la majorité des Skyblogs sont formulés en SMS; les commentaires déposés sur les blogs sont eux aussi, la plupart du temps, en SMS. Même certains mails que l'on m'envoie sont rédigés de la sorte. En plus, à force de rédiger de la sorte, je suis persuadé que ces personnes déforment leur orthographe.

Il linguaggio SMS è un vero e proprio flagello. Ciò è confermato dal numero di forum che sono diventati illeggibili a causa della totale assenza di moderazione in questo settore. Ma questo flagello è presente anche nei blog: la maggior parte degli Skyblogs sono scritti in SMS; i commenti pubblicati sui blog sono principalmente in linguaggio SMS. Anche alcune delle email che ricevo sono scritte allo stesso modo. Sono anche convinto che scrivendo in questo modo queste persone stanno influenzando negativamente la loro ortografia.

Tuttavia, alcuni vedono questa evoluzione come un'opportunità [6]. Molti romanzi per i giovani [7] utilizzano il linguaggio scritto per conferire un senso di realismo. Altri, come Philippe Marso, hanno addirittura scritto un intero romanzo testuale [8].

Lingua verlanizzata e anglicizzata

Per verlan si intende una forma di slang francese che consiste nell’inversione delle sillabe di una parola. Quando viene associata all’anglicizzazione del vocabolario, è talvolta difficile per i genitori comprenderlo. Ecco qui un glossario di Magic Maman delle parole che sono usate comunemente [9] dagli adolescenti:

Accoucher : se dépêcher.
Arracher (s’) : partir.
Auch : verlan de chaud, cela signifie « c’est difficile ».
Balle (c’est de la) : c’est génial (une variante est possible avec « c’est chanmé !).
Boss : chef de bande ou patron.

Accoucher (literally: partorire): se dépêcher (sbrigarsi).
Arracher (s’) (literally: strapparsi): partir (andare via).
Auch (literally: caldo ma scritto al contrario): verlan de chaud, c’est difficile (“È difficile”).
Balle (c’est de la) (literally: Sono le ginocchia dell'ape): c’est génial e un'altra variante è c’est chanmé! (“È meraviglioso!”).
Boss: chef de bande ou patron (boss).

Ma le influenze sulla lingua non vengono solo dall'inglese. La diversità nelle città ha avuto un impatto sull'uso della lingua francese tra i giovani. Espressioni da ex colonie (principalmente Ovest e Nord Africa) sono state naturalmente incorporate in questa evoluzione. Un progetto di un gruppo di giovani di Evry (Essonne) dal titolo Lexik des Cités [10] ha raccolto un libro sulle espressioni più utilizzate dai giovani delle città. Ecco un'introduzione al progetto, che si può trovare sul blog di Dino Bleu [11]:

 “J’suis en pit », « Lui, c’est un 100 % roro », « J’ai invité mes sauces au barbecue », « Laisse tomber, il a toyé tout le monde ! », « Aujourd’hui je rince un grec », « Je suis yomb de toi »…Vous avez tout compris ? Non ? C‘est exactement pour cette raison qu’un groupe de jeunes originaires d’Evry a imaginé ce Lexik des cités illustré, bien différent des dictionnaires classiques. Pour que tous les durons (parents) autour d’eux puissent enfin comprendre leurs expressions et mieux les interpréter ! Voici la peinture d’une banlieue qui déchire, drôle et optimiste, où le langage est coloré et va du verlan à la métaphore, en passant aussi bien par l’arabe, l’africain, l’argot, le gitan que par… l’ancien français !

J’suis en pit (“Sono in una fossa”), Lui, c’est un 100 % roro (“Lui è 100% roro“) J’ai invité mes sauces au barbecue (“Ho invitato tutti i miei condimenti al barbecue”), Laisse tomber, il a toyé tout le monde! (“Lascia perdere, ha solo scherzato con tutti”), Aujourd’hui je rince un greg (“Oggi, laverò il mio liquore”), Je suis yomb de toi (“I sono yomb per te”) … Avete capito qualcosa? No? Questa è proprio la ragione per cui un gruppo di giovani da Evry ha appoggiato l'idea di questo Lexik des cités illustrato, che si discosta parecchio dai dizionari tradizionali. In questo modo tutti i genitori saranno finalmente in grado di comprendere queste espressioni e interpretarle meglio! Descrive la periferia come un luogo vivace, divertente e ottimista, in cui la lingua è colorata e va dal Verlan alla metafora, attingendo tanto dall'arabo, dall'africano, dallo slang e dallo zingaro come dal francese antico.

Dino Bleu aggiunge che [11]  [11]:

C’est surtout l’intégration qui caractérise cet ouvrage. La juxtaposition de sensibilités, d’inspirations, de cultures, d’idées,… venues des quatre coins du monde et qui trouvèrent vite dans leur isolation forcée les conditions idéales pour se mélanger loin du conformisme ambiant si peu porteur d’inventions. Trop souvent présentés comme des zones de non-droits où ne règnent que la violence et les trafics en tous genre, en général par des médias en quête de ce sensationnalisme qui garantit une certaine audience, les cités développent en fait leur culture propre depuis un certain temps. Une identité forgée à partir de toutes ces civilisations d’Afrique, d’Asie, d’Europe de l’Est et d’ailleurs qui trouvèrent là un creuset où couler cet alliage dont on n’a pas encore pleinement mesuré la richesse.

L'integrazione è proprio la caratteristica distintiva di questo lavoro. La giustapposizione di sensibilità, ispirazioni, culture, idee, ecc. provenienti da tutto il mondo, che ha rapidamente scoperto che il loro isolamento forzato ha fornito loro la situazione ideale per mescolare insieme, lungi dalla conformità prevalente che fa poco per stimolare la creatività. Troppo spesso, le città vengono presentate come aree senza via d'uscita, piene di violenza e di ogni tipo di traffico, generalmente dai media alla ricerca di titoli sensazionali che garantiscano un certo pubblico, ma queste città hanno creato la loro cultura per un bel po’ di tempo. Un'identità forgiata da tutte le civiltà dell'Africa, dell'Asia, dell'Europa dell'Est e oltre, in cui vi hanno trovato un melting pot in cui lanciare questa lega, il cui valore non è ancora stato pienamente apprezzato.

La lingua dei social media o il gergo digitale

Un altro sviluppo che è emerso dal progresso tecnologico è il linguaggio digitale o il gergo digitale, che velocizza la scrittura e la punteggiatura, ma può anche farvi sapere rapidamente che un messaggio è stato letto o compreso. La cosa fondamentale è trasmettere un messaggio o un’idea ad un destinatario in tempo reale.

Questo linguaggio è in continua evoluzione a causa del crescente impatto della cybercultura [12] sul grande pubblico. Siti web come Urban Dictionary [13] o Know Your Meme [14] [en] sono siti di riferimento che forniscono una comprensione migliore della cybercultura. La lista dei termini in gergo digitale  [15]sta aumentando rapidamente, questo è certo. Alcuni termini sono entrati a far parte della comunicazione scritta quotidiana, come per esempio: FYI (per tua informazione), JDCJDR (je dis cela, je dis rien – “solo per dire”) o BRB (torno subito).

Il ruolo di Internet nell’evoluzione delle lingue è un’arma a doppio taglio. Da un lato, accelera la scomparsa delle lingue standardizzando i mezzi di comunicazione. Dall’altro lato, svolge un ruolo nella conservazione delle lingue in via di estinzione, creando comunità che garantiscano la conservazione delle lingue nelle loro forme tradizionali.

Nonostante le numerose obiezioni all'uso improprio della lingua e agli errori di sintassi, sembra inutile ostinarsi ad impedire ad una lingua di evolversi in risposta agli sviluppi della società moderna. In definitiva, non è la cosa più importante essere in grado di creare una relazione con altre persone, di trasmettere conoscenze e idee, e di capirsi l'un l'altro?