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Attivista e pacifista in Uganda nominato per il Premio Nobel per la Pace

Categorie: Africa sub-sahariana, Uganda, Citizen Media, Diritti umani, Giovani, Good News, Guerra & conflitti

This is Uganda [1] [ThisIs256) [en, come gli altri link eccetto ove diversamente indicato] è una piattaforma di scrittori di talento provenienti dall'Uganda determinati a scrivere storie positive sulla propria nazione, mettendo al bando quelle che riguardano la “povertà erotica [2]“, la fame, l'Ebola e il tribalismo, tra le altre. Essi vogliono presentare uno studio autentico, riflessivo, onesto e imparziale sull'Uganda che non troveresti mai in nessuno dei media occidentali tradizionali.

La loro ultima storia riguarda Victor Ochen [3], un ex sfollato interno che è stato nominato per il Premio Nobel per la Pace dall’American Friends Service Committee (AFSC) [4] [it], un'organizzazione di quaccheri che si batte per la giustizia sociale.

In passato, l'AFSC ha nominato Desmond Tutu, Martin Luther King Jr. e il presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter, che sono poi stati vincitori. L'organizzazione nominò senza successo anche Mahatma Gandhi, che non vinse mai il Premio Nobel per la Pace nonostante fosse stato nominato 5 volte, tra il 1937 e il 1948.

Ochen, 33 anni, ha fondato l’African Youth Initiative Network [5]con sede a Lira, in Uganda, nel 2005. Questa iniziativa si occupa della riabilitazione medica per le vittime di incendi, mutilazioni di ogni tipo, stupri e torture psicologiche, così come di promuovere una dirigenza giovanile. Essa è cresciuta fino a diventare una rete internazionale di medici professionisti, che aiutano le vittime a ricostruirsi una casa e procurarsi dei mezzi di sostentamento. Secondo This is Uguanda:

Proprio perchè in ciò che Victor ha fatto era mosso da pura compassione, è stato aggiunto a questa prestigiosa lista. Quando era ancora un adolescente e viveva nel campo di Abia insieme a più di 40.000 persone, ha formato un club di pace con i suoi compagni all'interno del campo. Questa iniziativa irritò i più anziani, “Perchè parli di una pace che non hai mai visto?”. Era intraprendente; ha rischiato la sua vita bruciando carbone per poter pagare le sue tasse scolastiche. Durante la scuola media non aveva più tempo per il suo lavoro col carbone e quindi è diventato un calzolaio, era solito riparare le scarpe dei bambini a scuola. Un giorno si era procurato un incarico importante, che consisteva nel rammendare le scarpe della squadra di calcio scolastica, ma sfortunatamente quei soldi vennero rubati. Il suo duro lavoro e la benevolenza da parte degli insegnanti furono sufficienti per la scuola superiore.

Il cuore di Victor era a casa anche mentre lavorava per la Straight Talk Foundation a Kampala. Interagire con le persone del campo gli fece capire che gli abitanti dell'Uganda del nord volevano e soprattutto meritavano di più di qualche elemosina. Proprio allora ha abbandonato il suo lavoro e ha fondato l’African Youth Initiative Network, che spinge le diverse comunità, specialmente quella dei giovani, a inseguire la pace, a battersi per i diritti umani e la pacificazione. L'organizzazione offre supporto psicologico alle vittime di guerra, la maggior parte di cui soffre di forti traumi emotivi e ha difficoltà a perdonare. Il network ha inoltre aiutato più di 5.000 persone con interventi di chirurgia ricostruttiva, soprattutto le donne le cui labbra erano state tagliate. L'iniziativa infine sostiene alcune attività generatrici di reddito, ha creato 100 club di pace nelle scuole e nelle università dell'Uganda del nord e più di 6.000 giovani hanno partecipato al programma per la costruzione della pace e la giustizia di transizione.